Contratto di lavoro a tutele crescenti cos’é e come funziona

E’ una delle più importanti riforme del lavoro del Governo Renzi, si chiama contratto a tutele crescenti e ora cercheremo di capire cos’é e come funziona.

Il datore di lavoro avrà la possibilità di licenziare questo nuovo tipo di lavoratori.
In caso che questo licenziamento sia stato illegittimo, ci sarà un risarcimento monetario in base all’anzianità del lavoratore, per un massimo di 24 mensilità, ma il reintegro nel posto di lavoro non é previsto se non in alcuni particolari casi.

Contratto di lavoro a tutele crescenti cos'é e come funziona

Come può un lavoratore a tutele crescenti essere reintegrato dopo il licenziamento?

  • Quando il licenziamento é nullo,
  • Quando il licenziamento é discriminatorio
  • Quando il licenziamento é disciplinare ( in quei casi in cui il fatto contestato è insussistente)

Di quanto sarà risarcito il lavoratore licenziato con contratto a tutele crescenti?

  • Il risarcimento è pari a 2 mensilità ogni anno di servizio prestato, però il massimo é di 24 mensilità ed il minimo é di 4 ( qui non si capisce bene: se io ho lavorato 20 mesi e mi licenziano, non avrò diritto a nessuna indennità, visto che non sono arrivato a maturare i 2 anni?)
  • Conciliazione facoltativa incentivata: é uno strumento il quale è stato studiato per evitare di andare in giudizio e fare mettere d’accordo il datore di lavoro ed il lavoratore a tutele crescenti licenziato, che consiste in 1 mese di stipendio, ogni anno di lavoro svolto, con un massimo di 18 mensilità (18 anni lavorati) ed 2 mesi di stipendio ( minimo di 2 anni lavorati)

Licenziamento di lavoratori a tutele crescenti nelle piccole imprese:

  • Indennità di 1 mese per ogni anno di lavoro, da un minimo di 2 anni ad un massimo di 6
  • Reintegro in caso di licenziamento discriminatorio
  • Reintegro in caso di licenziamento nullo

Giudizi sulla riforma del lavoro del Governo Renzi:

Di giudizi é difficile darne, (l’OCSE sembra entusiasta)  bisognerà vedere come queste disposizioni si applicheranno. Quello che salta agli occhi però è che ora le aziende saranno molto più facilitate a licenziare per un qualsiasi motivo, quindi è sicuramente una sconfitta per tutti i sindacati italiani, per la sinistra e per 100 anni di lotte sindacali.

Il problema dei lavoratori della Pubblica Amministrazione: per quello che se ne sa, la PA non si potrà avvalere di queste nuove norme, quindi ci saranno 2 tipi di lavoratori, quelli della classe A ( PA che non possono essere licenziati) e quelli della Classe B ( lavoratori privati che possono essere licenziati quando l’azienda lo ritiene necessario per le sue esigenze)

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Torneremo su questa riforma del lavoro, intanto ecco altri approfondimenti su questo argomento:

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