Venezia a numero chiuso di turisti, pro e contro per economia e turismo

La polemica sorta da poco su mettere un numero limitato di accesso per turisti a Venezia fa molto discutere, ma in sostanza, a livello economico, restringere le entrate nella Venexia, antico centro di una delle Repubbliche marinare più fiorenti della storia, ha senso, è fatta bene oppure si tratta solo di demagogia?

In Italia, si sa, si dovrebbe vivere di turismo, ma a volte questo può finire per ritorcersi contro. È di pochissimi giorni fa la proposta di inserire un numero chiuso di turisti a Venezia. Il capoluogo di Regione Veneto, nonché meta turistica tra le più amate del mondo, infatti, sarebbe al collasso e nulla potrebbe fermare il degrado e la perdita di beni storici e artistici fondamentali come la regolamentazione turistica.

La pensa così Luca Zaia, governatore della regione Veneto, che tramite una lettera aperta al Corriere della Sera, in particolare al professor Galli della Loggia, ha esposto il suo punto di vista sulla questione.
Secondo Zaia il problema risiede tutto nel degrado che i turisti procurano nelle zone monumentali, letteralmente prese d’assalto con centinaia di migliaia di persone ogni giorno. Venezia è molto piccola e le sue stradine letteralmente rigurgitano di turisti. Per questo motivo Zaia propone svariate soluzioni da adottare in maniera rigorosa per fermare la distruzione dei ponti e delle calli del gioiellino veneto.

Numero chiuso di turisti a Venezia, le proposte di Zaia si trovano:

  • indipendenza e secessione del Veneto dal resto d’Italia. Con questo provvedimento Zaia propone di risolvere i problemi economici che affliggono la regione del Nordest, secondo lui troppo legata ai dettami governativi e quindi non in grado di progredire autonomamente;
  • regolamentazione dei flussi turistici con blocchi giornalieri;
  • lotta al degrado e alla devastazione
  • blocco dell’attracco delle grandi navi nel bacino di Venezia.

Venezia a numero chiuso di turisti, pro e contro per economia e turismo
Una nave da crociera a Venezia: questo tipo di navi hanno una enorme potenza, oltre che una stazza che tutti possono vedere e creano un moto ondoso fortissimo che può letteralmente distruggere tutto quello che incontra.

Pro e contro economici e turistici di Venezia a numero chiuso

Mettere un numero chiuso di turisti a Venezia è davvero una buona idea? Quali sono i pro e i contro economici e turistici?
Dal punto di vista economico gran parte del fatturato annuo di Venezia si deve al turismo, che ne risolleva le casse rendendola una delle città turistiche potenzialmente più benestanti del mondo. I turisti, infatti, acquistano cibo e souvenir, oltre che biglietti dei musei e dei traghetti per andare da un’isola all’altra. Le isolette attorno a Venezia , come Murano o Burano, poi, vivono letteralmente di turismo, perché i loro prodotti in vetro soffiato sono esportati in tutto il mondo.
Il contro del turismo, ovviamente, è che le strade di Venezia non sono grandi e non sono facilmente raggiungibili, soprattutto per portatori di handicap, persone anziane ed altre categorie sociali con difficoltà motorie. Nonostante ciò, Venezia ospita ogni giorno molti più turisti di quanto riesca a sopportare, e questo è fonte inesauribile di degrado.
Tra le maggiori problematiche che seguono l’afflusso dei turisti troviamo:

  • spazzatura, gettata sia a terra che nei canali perché i cestini non riescono a far fronte alle esigenze di tutti;
  • inquinamento dell’aria, portato dall’andirivieni dei traghetti e delle navi, ma anche da altre imbarcazioni private;
  • inquinamento dell’acqua, dal momento che nella stagione più calda molti turisti sono soliti bagnarsi i piedi nelle fontane. Ci sono stati anche molti episodi al limite della decenza, come turisti che si facevano il bidet o la doccia nelle fontane pubbliche;
  • rovina dei monumenti, perché molti turisti si gettano a dormire nelle calli o sulle scale dei ponti, cercando rifugio dal caldo specialmente d’estate.
  • abbassamento del livello dell’acqua nella Laguna, perché se essa viene riempita di rifiuti fisiologicamente l’acqua si prosciuga. Alcuni turisti sono stati sanzionati per aver fatto dei tuffi nel Canal Grande da uno dei ponti secolari di Venezia.

Il fatturato di Venezia e la questione delle grandi navi

Un’altra questione che ha spinto Zaia a chiedere il numero chiuso di turisti a Venezia è stata la questione delle grandi navi da crociera. Venezia è un porto importantissimo nel quale fanno tappa le navi da crociera di tutte le compagnie, ma dal quale partono anche le crociere per i paesi del Mediterraneo orientale. Secondo il governatore veneto, le grandi navi sono responsabili della distruzione delle fondamenta delle case veneziane, perché muovendo centinaia di migliaia di tonnellate d’acqua ad ogni spostamento contribuiscono a corrodere ancora di più le fondamenta, accelerando la velocità alla quale Venezia sprofonda ogni anno.

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I pareri contrari

Paolo Costa, ex sindaco di Venezia, è contrario alla proposta di Zaia perché vede in essa una forte limitazione dell’espansione economica veneziana. Nel solo 2016, ad esempio, sono stati 7 milioni i turisti che hanno visitato Venezia, una crescita sostanziosa per le tasche del capoluogo veneto, che ha intascato svariati milioni di euro soltanto nel settore della ristorazione e in quello alberghiero. Gli hotel, infatti, ospitano circa il 75% dei turisti di Venezia, garantendosi un introito importante che, secondo Costa, è sbagliato frenare,

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