L’economia italiana entra in stagnazione

LUGLIO 2014: Non cresce, non sale, non cala precipitosamente: la Nostra economia stagna.
Questi sono i dati che l’Istat ci ha dato oggi, e mentre in parlamento si sta facendo tanto per dei cambiamenti storici, l’economia italiana entra in fase di stagnazione il che significa che nel breve periodo non ci saranno variazioni significative del PIL o del reddito pro capite.

Miracolo economico italiano

Ma pensiamo positivo: poteva andare peggio, potevamo entrare in deflazione, situazione ancora possibile, ma non ancora reale.

L'economia italiana entra in stagnazione
Come in uno stagno,
l’acqua è ferma, non c’è crescita
non c’è calo, siamo in un limbo

STAGNAZIONE DELL’ECONOMIA ITALIANA

Tutte le previsioni fatte dagli economisti del Governo Renzi che parlavano di crescita economica sono andate a farsi benedire, e ora?
Ora Matteo Renzi é nei guai.

Cosa possiamo dire sulla stagnazione?
Ben poco, l’unico esempio ben conosciuto e studiato é quello del Giappone degli scorsi anni.

Come ne é uscito il Giappone?
Stampando moneta.

Cos’è la stagnazione economica 

La stagnazione economica si riferisce a una fase prolungata di crescita economica molto lenta o addirittura nulla in una nazione. Durante un periodo di stagnazione, l’economia non espande né contrae in modo significativo, ma rimane in uno stato di immobilità, con alcuni indicatori che mostrano miglioramenti minimi o nulli.

Ecco alcuni fattori principali della stagnazione:

  1. Crescita del PIL bassa o nulla: Il prodotto interno lordo (PIL) non cresce, o cresce a un ritmo molto basso, indicando che l’attività economica è ferma o quasi ferma.
  2. Disoccupazione elevata o persistente: Un’economia stagnante tende a mantenere tassi di disoccupazione elevati, poiché le aziende non crescono e non hanno bisogno di assumere nuovi lavoratori.
  3. Bassi investimenti: Le imprese possono essere riluttanti a investire in nuove tecnologie, infrastrutture o espansioni durante un periodo di stagnazione, poiché non vedono un aumento della domanda.
  4. Bassa domanda e consumo: I consumatori possono ridurre la spesa per beni e servizi, il che alimenta ulteriormente la stagnazione, poiché la domanda limitata porta a meno produzione e occupazione.
  5. Inflazione debole o deflazione: In alcuni casi, l’inflazione può essere molto bassa o addirittura negativa (deflazione). Questo può riflettere una mancanza di domanda nell’economia, che può rallentare ulteriormente la crescita.
  6. Difficoltà nel settore bancario e finanziario: In periodi di stagnazione, le banche possono essere più caute nel concedere prestiti, riducendo l’accesso al credito per imprese e consumatori. Questo a sua volta limita la crescita economica.

Cause della stagnazione:

  • Crisi economiche globali o regionali: Una crisi finanziaria o recessione globale può bloccare la crescita di una nazione.
  • Instabilità politica o incertezza: Le imprese possono essere riluttanti a investire in un paese con instabilità politica o cambiamenti frequenti nelle politiche economiche.
  • Burocrazia e regolamentazione: Eccessiva regolamentazione o inefficienze burocratiche possono ostacolare la crescita economica, rallentando gli investimenti e l’innovazione.
  • Debito pubblico elevato: Se un paese ha un debito pubblico elevato, può avere difficoltà a investire in progetti di sviluppo o a stimolare l’economia con politiche fiscali espansive.

La stagnazione è spesso un problema preoccupante perché, se prolungata, può portare a un deterioramento delle condizioni economiche e sociali, come una maggiore disoccupazione e una diminuzione del tenore di vita. Le politiche economiche, come gli incentivi fiscali o monetari, vengono spesso usate per cercare di stimolare la crescita in tempi di stagnazione.

Autore

  • massy biagio

    Fondatore di Economia Italiacom e Finanza Italiacom è divulgatore finanziario e trader.

2 commenti

  1. Non potremo uscirne fuori a queste condizioni: le troppe tasse non fanno in modo che il prezzo dei nostri prodotti siano competitivi all'estero e quindi si sta lucidamente distruggendo la nostra competività sul mercato internazionale. L'unico modo che sembrano seguire per bilanciare l'aumento del costo di produzione alla fonte è quello di colpire al ribasso gli stipendi dei lavoratori o tasferire le produzioni all'estero. Stiamo andando verso una totale desolazione industriale e sarà faticosissimo tirarci su nuovamente

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