Siamo entrati ufficialmente in recessione. Ora i politici non possono piรน dire che l’economia italiana รจ in ripresa no: siamo in recessione, lo dicono i dati.
I dati Istat di stamane che tutti speravano positivi, sono invece negativi, per il secondo trimestre di seguito.
Non ce n’รฉ stavolta il Governo non puรฒ manipolare le notizie, ( anche Noi a dire la veritร , abbiamo sbagliato, cercando di essere ottimisti e leggendo gli ultimi dati, fino a pochi giorni fa vedevamo la Nostra economia in stagnazione..) ย e questa volta non puรฒ farci credere che gli asini volano, come hanno fatto e stanno tentando di fare Il Ministro dell’Economia Padoanย , da canto suo, cerca di scaricare i problemi economici sulla lentezza con cui si portano avanti le riforme; un’altra mezza veritร di questo esecutivo, in realtร il problema รฉ che non si fanno le riforme giuste ed in maniera veloce per risparmiare sulla spesa pubblica e rilanciare il lavoro , ย ci pare che quelle poche che si fanno, si fanno per lasciar stare tutto com’รฉ (vedi il Senato), far perdere tanto tempo al parlamento e riempirci di fumo a Noi cittadini..
Il Ministro dice che non ci sarร una nuova manovra economica, e forse anche per questo, aumenta la paura – in veritร poco fondata – ย di un prelievo forzoso dai conti correnti.
I dati Istat trimestrali del PIL |
LA RECESSIONE DELL’ECONOMIA ITALIANA
Intanto la Commissione europea fa sapere, attraverso il portavoce del Commissario responsabile degli Affari economici Jyrki Katainen “ci attendiamo un impatto negativo sulle finanze pubbliche” dai dati deludenti sul Pil italiani. Ma “รจ troppo presto per aggiornare le previsioni sul deficit”, che “saranno pronte a novembre” assieme alle valutazioni sui piani di bilancio per il prossimo anno.
Sfortunatamente i dati indicano che in Italia la ripresaeconomicaย sarร ritardata. Indicano una performance del Pil ben piรน debole di quanto pronosticato nelle previsioni di primavera della Commissione europea – ha spiegato durante la conferenza stampa di metร giornata a Bruxelles – ma in linea con le stime piรน recenti di altre istituzioni, come il Fondo monetario internazionale e la Banca d’Italia”. “Ora, ovviamente si prevede che i dati peggiori del previsto sul Pil del primo e del secondo trimestre abbiano un impatto negativo sulle finanze pubbliche – ha avvertito O’Connor -. Al tempo stesso gli ultimi dati su entrate fiscale e spesa pubblica non mostrano una tendenza chiara e quindi รจ troppo presto per aggiornare le previsioni sul deficit 2014”. Questi aggiornamenti “saranno pronti a novembre con le nostre previsioni autunnali, che conteranno anche le nostre valutazioni sui bilanci del prossimo anno che i paesi devono presentare per metร ottobre”.