Ultimamente stanno uscendo ottimi articoli sulle principali giornali finanziari italiani e mondiali riguardo la pensione.
Oggi ve ne vogliamo riproporre uno con cui non siamo un granché d’accordo, ma che è molto interessante.
Come avete potuto leggere dal titolo, sono ‘buoni motivi per non andare in pensione‘, ed in effetti, per come la vediamo Noi é un vero e proprio problema sociale questo: anziani che non si decidono ad andare in pensione e che, di fatto, tolgono il posto di lavoro ai giovani.
Detto questo però, la cosa va anche vista sotto il punto di vista del lavoratore.
Il lavoratore , infatti ha anche dei buoni motivi per restare a lavorare … oppure no?
- Per vivere di più devo tenere il cervello in attività, e naturalmente lavorare aiuta, ma a quale prezzo? Il cervello potrebbe essere tenuto ‘vigile’ anche con tante altre attività che non sono per forza il lavoro.
La Montalcini continuò a lavorare fino ad età avanzatissima - Non ho risparmiato abbastanza, allora continuo a lavorare. Quella del risparmio é una tendenza caratteriale, però: chi non ha risparmiato durate 60 anni di vita, non risparmierà nemmeno dal 60 esimo compleanno in poi.
Se non abbiamo attitudini al risparmio in età lavorativa, di sicuro
non le acquisteremo in tarda età - Lo stress da inattività può aumentare: questo però capita alle persone che hanno fatto del lavoro una ragione di vita ( e quante ce ne sono..) Queste persone non hanno mai coltivato interessi al di fuori del lavoro, e le ferie o le domeniche per lo più le passavano in casa, in ciabatte, aspettando che tornasse il lunedì. Persone molto tristi.
Un hobby come gli scacchi ( praticabile anche da chi ha gravi ‘acciacchi’ fisici)
é una di quelle attività che possono riempire la giornata in modo positivo, una volta in pensione. - Continuo a lavorare così mi sento meno solo: ecco un’altro atteggiamento psicologico da sfigati. Ci sono persone che sono riuscite a creare rapporti nel posto di lavoro e a portarseli fuori. A volte il lavoro é un’ottimo posto dove socializzare, ma se poi queste amicizie non si frequentano anche fuori, significa che non sono vere amicizie, ma solo amicizie forzate dal lavoro, e che di Voi non importa nulla ai Vostri compagni di lavoro.
- Continuo a lavorare perché fa bene alla salute: é vero, lavorare fa bene anche al fisico, oltre che alla mente, lo dicono anche degli studi scientifici, ma vogliamo mettere quanto fa più bene uno sport ( o attività fisica) al Nostro organismo rispetto ad un lavoro vero e proprio??
Ci sono tante attività sportive organizzate per gli anziani.
Uno sport aiuta molto di più di qualsiasi lavoro il Nostro fisico - Non vado in pensione perché devo sostenere delle cure mediche: se é vero che ci sono cure che si debbono pagare con i Nostri soldi, é pure vero che il Nostro paese é uno di quelli dove il sistema sanitario funziona meglio e dove anche un pensionato e finanche un indigente ha diritto a cure mediche.
- Continuo a lavorare perchè i miei figli non lavorano: ecco, qui siamo ad un paradosso del moderno mercato del lavoro. Per decine di migliaia di anni i figli hanno prima imparato poi fatto il mestiere dei padri, ora con l’avvento dell’industrializzazione prima e del terziario poi, tutto é cambiato. Oggi la saturazione del mercato del lavoro, dovuta anche al fatto che si va in pensione sempre più tardi e che chi può andare in pensione non ci va, fa si che trovare un lavoro non sia semplice, specialmente se una persona non si accontenta. Sì, perché alla fine, se vediamo tanti immigrati che arrivano in Italia, ed in poco tempo riescono a lavorare ( nonostante la gran parte di loro non abbia i titoli e nemmeno conosca bene la lingua italiana) allora perché questi disoccupati storici non lo trovano? Perché gli stranieri si adattano più degli italiani, é questa la realtà. Se Tuo figlio ha 40 anni e ancora non lavora, allora il problema é che non si è mai adattato. Dagli un bel calcio nel sedere e buttalo fuori di casa, vedrai che di necessità farà virtù.
Il mammone – bamboccione, vera piaga dell’economia italiana.
Conosciamo tantissimi giovani che senza un soldo sono partiti e sono andati in Germania a lavorare, altri che lavorano in nero per 4 soldi, altri, laureati che lavorano per 600 euro al mese ai cal center: tutto pur di non pesare sulle spalle di mamma e papà.
Ne conosciamo anche altri però che si fanno mantenere dai genitori, genitori che potrebbero andare in pensione, ma che continuano a lavorare per i figli, una situazione dovuta più ad una ‘forma mentis‘ che alla crisi economica.