Banche e borse chiuse fino al 5 luglio in Grecia, quando i cittadini decideranno democraticamente se si continuerà a fare l’Europa, o chiudere il progetto di unire il vecchio continente.
Volevamo un’Europa senza mai più guerre, dopo la 1a e la seconda guerra mondiale che hanno falciato 71 milioni di morti 70 anni fa e 17 milioni 100 anni fa.
Volevamo gli Stati Uniti europei , in cui si dovevano rispettare le culture delle varie regioni, ma dove ci doveva essere 1 lingua, 1 moneta, 1 sistema fiscale, 1 sistema giudiziario, 1 parlamento, 1 esercito ed 1a polizia.
La paura ed i personalismi, iniziando da quelli della Gran Bretagna prima hanno preso il sopravvento ed ora ci troviamo in un limbo in cui non siamo nè carne nè pesce.
Abbiamo perso la Nostra sovranità nazionale, però non riusciamo ad avere un effettivo parlamento europeo, dove i parlamentari eletti possano democraticamente decidere del futuro di 700 milioni di abitanti.
Con un’Unione Europea che riesce a decidere solo di questioni economiche, che sembra avere come unico scopo quei 4 trattati firmati tra i vari stati presi alla lettera senza ragionare, (l’ultimo ridicolo caso è quello per cui anche l’Italia dovrà adeguarsi a produrre prodotti caseari non più solo con latte fresco, ma pure con latte in polvere, in nome del libero mercato di merci e persone della UE, non considerando che così, per facilitare qualche azienda che ha fatto il ricorso, ci rimetteranno decine di milioni di consumatori nonché migliaia di produttori di prodotti caseari di qualità italiani, francesi, greci etc.) non ci facciamo niente.
Serve un’Europa in cui ci siano dei politici eletti direttamente dai cittadini che innanzitutto prendano in considerazione il bene dei cittadini, perché se un’azienda muore non succede niente, se muore un cittadino europeo invece sì.
Se deve continuare ad esistere un’Europa legata SOLO per questioni economiche, allora é meglio lasciare perdere tutto.
Il referendum del 5 luglio in Grecia, una svolta storica per l’Europa:
Per questo motivo se i greci dovessero decidere di NON voler aderire alle proposte fatte da Bruxelles in cambio di un nuovo prestito (cioé riforme da fare in ambito pensionistico, più che altro) gli eurocrati, saranno messi di fronte ad una scelta epocale.
Mandare fuori dall’Europa la Grecia, il che avrebbe però una enorme valenza politica, significa che alla prossima crisi economica, potrà toccare all’Italia, o alla Bulgaria, alla Romania, o alla Spagna.
Insomma, a Bruxelles si troveranno davanti un’enorme scelta. o iniziare a distruggere il progetto Europa unita, oppure dovranno iniziare a cambiare politica, lasciare perdere i conticini del ragioniere e mettersi a fare politica.
Per fare questo però, ci vogliono i mezzi, come un vero parlamento, e non un surrogato come c’é ora.
Si potrebbero aprire nuovi scenari molto positivi, per Noi che crediamo in un’Europa unita e pacifica.
Sondaggi Referendum in Grecia del 5 Luglio:
I sondaggi danno al 57% coloro che sono per fare l’accordo con Bruxelles, quindi anche a 1a settimana da questo importante appuntamento, è tutto in alto mare e l’incertezza regna sovrana.
Un grande momento per gli speculatori di borsa.
Si ma la vera colpa è di chi non taglia le pensioni d'oro, gli enti inutili, le assunzioni politiche x voto di scambio, gli sprechi etc…
Io spero che la Grecia esca da questa trappola chiamata Europa e si trascini dietro anche noi. Quello che si sta mettendo in atto, e non da ora, è terrorismo finanziario dove comandano banche e finanzieri con l'avallo di stati come la Germania. L'inghilterra si è subito chiamata fuori dalla moneta e per questo non è morta, come non morirebbe nessuno. Gli stati devono riprendersi la propria sovranità e la propria moneta. Siamo stati trascinati verso il basso e non usciremo da questa palude se non con un atto di vera democrazia dove dovrà essere il popolo a decidere il proprio destino. L'Italia ha TUTTO per risorgere, ma solo a patto di essere guidata da gente che vuole bene al proprio paese.
Questo referendum di una piccola nazione di appena 10 milioni di abitanti ( sui 370 che compongono l'area euro) con una piccola economia, sarà un punto fondamentale di svolta per tutta la politica dell'Unione.
Qui si decino le sorti politiche di questo progetto comune chiamato Europa.
Dopo il referendum ( se vinceranno i NO) non ci saranno più scuse, si metteranno seduti ad un tavolino per decidere se andare avanti o abortire questo progetto, senza paura di perdere le prossime elezioni?
a casa renzi senza coglioni