Boom di fallimenti nel 2014: lo ha rivelato un recente studio di Unioncamere sull’economia dell’Italia.
Se il numero delle imprese lo scorso anno è complessivamente cresciuto, oltre 10 mila invece sono stati i fallimenti fatti registrare nel nostro paese.
Non sappiamo ancora come si è evoluta la situazione nel 2015 anche se a breve, secondo i bene informati, dovrebbero arrivare le prime notizie riepilogative dell’anno che stiamo vivendo.
Il Lazio è la regione che ha fatto registrare più imprese nel 2014: secondo Il Sole 24 Ore sono ben 3300 le nuove aziende.
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Seguono a ruota Lombardia e Campania, rispettivamente a +3.184 e +2.084.
La crisi economica degli ultimi anni, purtroppo, ha lasciato strascichi devastanti per l’Italia ma una luce in fondo al tunnel, almeno in alcuni settori, inizia ad intravedersi.
Il segno positivo, comunque, non è per tutti.
Per esempio nel settore dell’artigianato a fronte di 17.835 nuove iscrizioni ci sono state 18.767 cessazioni di attività.
La legislazione italiana negli ultimi anni ha cercato di fare passi in avanti in chiave di fallimento.
Istituti come il concordato preventivo o il concordato fallimentare sono stati in parte riformati, al fine di accelerare questo processo e garantire una maggiore certezza del diritto.
Purtroppo la legge è costretta ad adeguarsi alle evoluzioni della società dietro le quali, talvolta, si nascondono storie drammatiche fatte di crisi personali, familiari ed esistenziali che in alcuni casi hanno avuto nel suicidio un epilogo drammatico.