Molti ci avevano sperato, ma bisognerà pagare le cartelle di Equitalia firmate da dirigenti illegittimi: sono valide.
Con la Pronuncia n. 37 del 2015 la Consulta ha disposto l’illegittimità di circa 800 incaricati dirigenziali in servizio presso l’Agenzia delle Entrate o l’Agenzia delle Dogane.
Pertanto molti cittadini hanno sollevato dubbi in merito alla legittimità degli atti firmati da tali funzionari, procedendo ad effettuare il relativo ricorso.
Nei giorni scorsi, con una celerità da record, la Corte di Cassazione ha chiarito che la delega di firma al funzionario incaricato (nominato pertanto da un dirigenti di ruolo a svolgere incarichi dirigenziali) non costituisce un motivo di nullità dell’atto emanato.
Insomma anche stavolta i cittadini italiani hanno visto che la legge non é uguale per tutti, per ‘ragioni di Stato‘ – o meglio: per ragioni di Bilancio dello Stato -, la legge se ne frega dei diritti dei cittadini, e la massima espressione del 3° potere dello Stato, la interpreta come più gli fa’ comodo, ed antepone gli interessi dello Stato agli interessi dei cittadini, sarebbero stati infatti molti miliardi di euro persi, se le cartelle di Equitalia illegittime sarebbero rimaste tali, ora bisogna pagarle, anche se c’è ancora una flebile speranza per chi ha fatto ricorso:
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Le cartelle di Equitalia firmate da dirigenti illegittimi, vanno pagate?
Tuttavia è stato precisato che comunque non tutti gli avvisi di accertamento emanati debbano essere considerati validi.
Infatti occorre che vengano soddisfatti alcuni requisiti.
Ad esempio la delega non deve essere in bianco e pertanto occorre che vi sia l’indicazione del funzionario che ha delega alla firma. In tal caso occorre che l’eventuale illegittimità sia stata sostenuta in sede di primo ricorso e non durante il contenzioso.
Occorre ricordare che subito dopo la decisione della Consulta in merito alla non legittimità degli incaricati, molti cittadini hanno presentato ricorso avverso gli atti di accertamento firmati da questi ultimi.
Al riguardo le pronunce della giurisprudenza sono state contrastanti, e la Corte di Cassazione ha espresso il proprio giudizio solo sull’illegittimità dell’atto che non può essere sollevata d’ufficio e non può andare oltre il ricorso di primo grado.
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Le tre sentenze che sono state invece emanate in data 9 novembre riguardanti gli avvisi di Equitalia, riguardano il merito e i punti fondamentali sono:
- I funzionari firmatari dell’atto non devono per forza avere incarichi dirigenziali e pertanto la delega di firma non è condizionata dalla validità o meno della qualifica dirigenziale;
- L’avviso di accertamento è comunque nullo qualora non sia firmato dal capo ufficio o da un funzionario delegato;
- La delega in bianco, senza il nome del soggetto delegato, è da considerarsi comunque nulla, in quanto il contribuente non può agevolmente verificare se il delegatario ha il potere di sottoscrivere l’atto.
un saluto a tutti, mi chiamo MARCO e, come al solito scusate il bisticcio di parole, siamo alle solite e cioè se sbaglia il cittadino qualunque, apriti cielo! se è lo stato a sbagliare o chi per esso, allora và sempre bene lo stesso per l'erario; ma che cosa dobbiamo fare noi cittadini comuni? forse una RIVOLUZIONE? o meglio lo sciopero FISCALE? non so, ditecelo voi!! in questo paese, non ci si può permettere di cercare di risparmiare qualche soldo che succede sempre qualcosa o meglio: fanno in modo che succeda qualcosa che te li portino via!!! allora andiamo tutti afare i mascalzoni o sarebbe meglio travestiamoci tutti da migranti!! così siamo sicuri che acquisiremo molti più diritti e molti meno doveri.
rinnovo il mio saluto a tutti e, grazie per l'opportunità.
MARCO.