Professione alquanto difficile, importante, con una mission socio/educativa, quella dell’insegnante è una figura che affascina molti in un’ottica di professione della propria vita, ma come ben sappiamo, siamo in Italia: burocrazia, documenti, lentezza amministrativa, ed un salario (molto spesso “sbandierato”) tra uno dei più bassi rispetto a quelli di un insegnante di altri paesi comunitari simili (per dimensioni/prestigio) all’Italia.
La normativa di riferimento è in continua evoluzione, così come l’intero Mondo Scuola, ed il 2017 dovrebbe impegnerà il Governo attualmente in carica (il quale ha una delega in proposito). Un esempio di riforma che è in vista di concretizzazione riguarda proprio il TFA, il quale, a differenza del passato, non si otterrà più a pagamento (diritti, oneri amministrativi etc.), ma sarà a titolo gratuito.
Pazienza e costanza devono essere le caratteristiche generali di un buon insegnante, e valgono anche nell’affrontare la macchina amministrativa per poterlo diventare.
Prima di entrare nel dettaglio e capire quanto guadagna un insegnante, cerchiamo di capire quanto introdotto in merito all’insegnamento (Buona Scuola), da quella che l’ex Presidente del Consiglio Renzi ha reso uno dei suoi cavalli di battaglia, impatta sull’iter per diventare insegnante.
Un breve excursus.
Quanto scaturisce, da polemiche, discussioni e proteste, è che per poter diventare un insegnante di una Scuola Pubblica, occorrono Abilitazione e Accesso.
Buona prassi, o forse scotto da pagare, è quello di cominciare con le supplenze. In merito, per poter insegnare come Supplente non occorre titolo di abilitazione. Si è inseriti in una Graduatoria che dura 3 anni.
A cosa serve il TFA (Tirocinio Formativo Attivo)?
Con il conseguimento del TFA, si ottiene la vera abilitazione all’insegnamento, e consiste in un corso di formazione a numero chiuso utile per conseguire i necessari 60 crediti formativi (cfu) che serviranno per l’insegnamento rispetto alla classe di concorso. L’abilitazione procede con un concorso pubblico (prova scritta, orale e colloquio).
Sicuramente, ogni futuro insegnante aspira ad esercitare la sua professione con ragazzi/e in determinate fasce di età, rispetto alla propria scelta personale/attitudine.
. SCUOLA DELL’INFANZIA
Per poter esercitare in qualsiasi Scuola dell’Infanzia pubblica, occorre, in via preliminare, una laurea in Scienze della formazione primaria, oppure possedere un Diploma di liceo socio pedagogico ottenuto entro l’anno scolastico 2001/2.
Questi due titoli danno la possibilità di partecipare ai concorsi pubblici indetti dal MIUR, o svolgere supplenze iscrivendosi in apposite graduatorie a livello di provincia.
Da notare che, alla necessità di conseguire una Laurea, è necessario anche un tirocinio obbligatorio (600 ore – 24 crediti formativi cfu).
. SCUOLA MEDIA/SUPERIORE
Se la scelta ricade sull’insegnamento presso una Scuola Media (primo grado), oppure Superiore, bisogna essere in possessori una Laurea biennale per accedere al concorso, e avere svolto il tirocinio (TFA).
I titoli necessari per poter insegnare in una Scuola Superiore, sono i seguenti:
- . Laurea quadriennale, o V.O. (5 anni) exDM n.39/1998;
- . Laurea Specialistica/Magistrale ex DM n.22/2005;
- . Diploma di Conservatorio;
- . Diploma di Accademia di Belle Arti;
- . Diploma ISEF.
CONCORSI PER L’INSEGNAMENTO (CARATTERISTICHE)
Quando si è in possesso dei requisiti sopra descritti, e si è conseguito il TFA, è necessario partecipare ad un concorso pubblico (Bando MIUR) che ha delle caratteristiche a seconda del settore Scuola in cui si vuole insegnare.
Concorso Scuola Infanzia/Primaria
È prevista una prova scritta di 150 minuti con domande a risposta aperta, e non, 2 domande in lingua straniera, una prova orale, ed un colloquio.
Concorso Scuola Secondaria
Sono previste una o differenti prove scritte, differenziate per classe di concorso e disciplina di insegnamento, con domande a risposta aperta, e non, 2 domande in lingua straniera, una prova pratica, una prova orale ed un colloquio.
Insegnante di Sostegno.
Questa è una figura professionale di insegnamento che, attualmente, soffre di forti carenze di organico, per molteplici fattori, non ultimo il contenimento della spesa pubblica.
Il concorso prevede una prova scritta con quesiti con risposta aperta e non, 2 domande in lingua straniera, una prova orale ed un colloquio. Maggiori dettagli vengono forniti direttamente dal MIUR.
INSEGNARE DOPO IL CONCORSO / PASSAGGIO IN RUOLO
La buona riuscita del Concorso comporta l’ottenimento di un contratto, con regolare retribuzione della durata di 3 anni,comportante un percorso di formazione sul campo, che prevede specializzazione con la frequenza di un Corso Universitario, ed un tirocinio biennale nella Scuola cui si è assegnati.
INSEGNARE NEL SETTORE PRIVATO
Di fronte alla burocrazia, la lunga fase selettiva, le difficoltà, viene facile pensare, forse insegnare nel Settore Privato è diverso?
Per poter insegnare in tale Settore bisogna aver conseguito una Laurea Magistrale/Specialistica, e prestare attenzione a quanto il MIUR definisce per la classe di appartenenza (materia).
Interessante è che in tale caso, non è necessario un pubblico concorso, ma segnalare alla Scuola di interesse, la messa a disposizione all’insegnamento. In sostanza vi è una presa di contatto diretto con la Scuola, il che snellisce enormemente il lungo iter del Settore Pubblico!
QUANTO GUADAGNA UN INSEGNANTE?
La domanda che ci poniamo non è di facile risposta.
Senz’altro, come sopra affermato, rispetto a molti altri Paesi Comunitari, gli insegnanti italiani sono sottopagati.
La revisione della Spesa Pubblica comporta periodicamente aggiustamenti, specie al ribasso, al contenimento degli incrementi salariali, con ampie proteste degli insegnanti, e dei Sindacati di categoria.
Sicuramente, è possibile affermare, che ci troviamo di fronte a salari del Settore Pubblico, ossia, non è possibile attenderci salari di “alto livello”, sebbene le numerose promesse politiche sembrerebbero voler cambiare atteggiamento, e riconoscere il giusto ruolo di un insegnante.
Differenze salariali esistono, sicuramente, tra Supplenti ed Insegnanti di Ruolo, e tra Settore Pubblico e Privato per posizioni professionali equivalenti.
- Quanto guadagna un insegnante di Scuola elementare: si va dai 19 500 euro lordi l’anno ai 28 mila euro lordi l’anno dopo 30 anni di insegnamento.
- Quanto guadagna un insegnante di Scuola media: dai 21 mila euro lordi di inizio carriera ai 31 mila euro lordi a fine carriera
- Quanto guadagna un insegnante di Scuola superiore: si va dai 21 mila euro lordi ad inizio carriera ai 33 mila euro di fine carriera, sempre lordi:
- ATTENZIONE: gli stipendi sono indicativi
Si sta, inoltre, utilizzando anche nella Scuola Pubblica, e specie per i Supplenti, forme contrattuali a tempo determinato, o con massima flessibilità.
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