Conto corrente e conto deposito sono due prodotti bancari che possono aiutare il risparmiatore a ottimizzare la gestione delle proprie finanze e a far fruttare i risparmi correndo rischi contenuti.
Quando si decide di aprire un conto e si scopre l’esistenza di queste due formule, non è inusuale rimanere interdetti e domandarsi quale sia più conveniente; in realtà si tratta di strumenti non solo molto diversi fra loro, ma in grado di completarsi a vicenda. Non per nulla chi vuole aprire un conto deposito, sia di tipo non vincolato, come ad esempio il conto Arancio, sia con vincolo temporale, deve disporre di un conto corrente al quale collegarlo per effettuare versamenti e, quando consentito, prelievi.
In questo articolo vi spiegheremo quali sono le caratteristiche e le differenze tra conto deposito e conto corrente, e quali tipologie esistono.
Caratteristiche e tipologie di conto deposito
I conti deposito sono prodotti bancari che consentono al risparmiatore di ottenere degli interessi sulle somme di denaro depositate.
Benché possano essere inclusi tra gli strumenti di investimento, il fatto di essere coperti, fino a 100.000 euro, dalla garanzia del Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi, permette di considerarli a basso rischio.
Chi si appresta ad aprire un conto deposito, deve scegliere tra due tipologie:
- libero: si tratta di un conto deposito privo di vincoli, il quale consente al risparmiatore di versare e prelevare liberamente e in qualsiasi momento il proprio denaro, tramite bonifici da o verso il conto corrente associato. Disponibile anche nella versione online, offre talvolta tassi di interesse interessanti per i primi 12 mesi;
- vincolato: questa tipologia offre al risparmiatore interessi più elevati, a fronte però di un vincolo temporale che blocca le somme di denaro versate sul conto e ne impedisce il ritiro fino alla scadenza; nel caso in cui si volesse togliere il vincolo in anticipo, sarebbe necessario pagare una penale. Non esistono invece limiti ai versamenti.
Il conto deposito non prevede spese per la gestione o il trasferimento del denaro; gli unici costi, previsti dal fisco, riguardano la ritenuta del 26% sugli interessi maturati e l’imposta di bollo.
Conto corrente: come funziona e quali tipi esistono
A differenza del conto deposito, il conto corrente non nasce come prodotto di risparmio, ma come strumento per la gestione rapida, sicura e semplificata del denaro.
Tutelato anch’esso dal FITD, permette al correntista di effettuare numerose operazioni e di usufruire di vari strumenti e servizi. In particolare consente di:
- effettuare prelievi di contante;
- versare contanti o assegni;
- ricevere o effettuare bonifici;
- utilizzare servizi di internet banking;
- collegare carte di credito e di debito;
- ricevere l’accredito diretto di stipendio o pensione;
- effettuare la domiciliazione delle utenze.
Anche chi desidera aprire un conto corrente può scegliere tra varie tipologie, ognuna pensata per soddisfare diverse esigenze. Chi ad esempio effettua mensilmente molte operazioni, può puntare su un conto a pacchetto con o senza franchigia, mentre l’utente che desidera esclusivamente versare lo stipendio e utilizzare la carta di debito, può optare su quello a consumo o su un conto base.