Premettiamo che siamo da sempre favorevoli alla liberalizzazione di merci e uomini, l’economia ne gioverebbe e nel mondo si starebbe bene senza frontiere e senza cosa da proibire. Questo almeno IN TEORIA, poi arriva la pratica e le cose diventano molto più complesse,
difficili, una cosa semplice come fumare uno spinello se moltiplicato per milioni di persone in tutto un paese pò portare a gravi conseguenze di salute sociale.
Marijuana legalizzata in Canada: aspetti positivi e negativi dopo 6 anni
Premessa:
Il Canada ha legalizzato la marijuana per uso ricreativo il 17 ottobre 2018. Da allora, sono passati quasi 6 anni e si possono iniziare a trarre alcune conclusioni sugli effetti di questa decisione.
Aspetti positivi:
- Tassazione: Il governo canadese ha ricavato oltre 2 miliardi di dollari in tasse dalla vendita di marijuana legale.
- Creazione di posti di lavoro: L’industria della marijuana legale ha creato oltre 150.000 posti di lavoro in Canada.
- Riduzione del mercato nero: La legalizzazione ha portato a una riduzione del mercato nero della marijuana.
- Salute pubblica: La legalizzazione ha portato a un aumento del numero di persone che usano marijuana per scopi medicinali.
- Controllo del prodotto: La legalizzazione ha portato a un maggiore controllo del prodotto, con conseguente riduzione dei rischi per la salute.
Il commento del Canadian Medical Association Journal (CMAJ) ha evidenziato l’assenza di benefici diretti per la salute derivanti dalla legalizzazione della cannabis, ma ha riconosciuto significativi vantaggi in termini di giustizia sociale.
- Questi includono importanti riduzioni degli arresti e delle accuse penali e la diminuzione dello stigma associato al consumo di cannabis.
- È stato notato che una sostanziale maggioranza dei consumatori attivi di cannabis sono passati a procurarsi la cannabis da fonti legali.
- Inoltre, misure come l’aumento dell’età minima per il consumo di cannabis da parte del Quebec a 21 anni e il divieto di prodotti commestibili attraenti per i giovani come caramelle gommose, caramelle e cioccolato sono visti come misure protettive che potrebbero contribuire positivamente alla salute e alla sicurezza pubblica.
In seguito alla legalizzazione, secondo Statistics Canada, si è verificato un aumento del primo consumo di cannabis, suggerendo cambiamenti negli atteggiamenti e nei comportamenti della società nei confronti della cannabis. L’introduzione di normative rigorose in regioni come il Quebec, volte a ridurre l’attrattiva della cannabis tra i giovani attraverso limiti di età e limitazioni su determinati prodotti, indica un approccio proattivo per mitigare i potenziali impatti negativi. Queste misure, secondo Fischer, potrebbero avere effetti protettivi positivi, evidenziando una prospettiva sfumata sulle implicazioni della legalizzazione della cannabis al di là del sistema di giustizia penale.
Aspetti negativi:
- Aumento del consumo: Il consumo di marijuana è aumentato in Canada dopo la legalizzazione.
- Guida sotto l’influenza di marijuana: Il numero di incidenti stradali causati da guida sotto l’influenza di marijuana è aumentato.
- Problemi di salute mentale: La marijuana può essere un fattore di rischio per lo sviluppo di problemi di salute mentale, come la psicosi.
- Dipendenza: La marijuana può creare dipendenza.
- Impatto sui giovani: La legalizzazione potrebbe facilitare l’accesso alla marijuana per i giovani, con possibili conseguenze negative per il loro sviluppo.
Dopo la legalizzazione della cannabis, un notevole aumento degli avvelenamenti da cannabis tra i bambini piccoli, soprattutto nelle province in cui i prodotti commestibili erano legalizzati, ha sottolineato la necessità di imballaggi sicuri per i bambini. Uno studio separato che ha esaminato i ricoveri attribuibili alla cannabis in quattro province (Ontario, Quebec, Alberta e British Columbia) prima e dopo la legalizzazione ha rilevato che ci sono stati 105.000 ricoveri legati alla cannabis da gennaio 2015 a marzo 2021.
Questo studio, che ha monitorato quasi sette milioni di persone di età pari o superiore a 15 anni, hanno osservato che un terzo di questi ricoveri riguardavano individui di età compresa tra 15 e 24 anni e quasi il 70% erano maschi. Ha inoltre evidenziato che, mentre i tassi di ospedalizzazione non sono cambiati in modo significativo durante la fase iniziale della legalizzazione con rigide limitazioni di prodotti e negozi, si è verificato un aumento dei ricoveri, in particolare tra quelli di età pari o superiore a 25 anni, durante il periodo di commercializzazione, che ha visto un aumento del numero di negozi. e disponibilità del prodotto.
La ricerca ha sottolineato che la maggiore disponibilità di cannabis ha portato a problemi di abuso, con una parte notevole delle visite al pronto soccorso che hanno coinvolto giovani che soffrivano di astinenza o intossicazione senza psicosi. Daniel Myran, l’autore principale e medico di famiglia dell’Ottawa Hospital Research Institute, ha menzionato un rischio lieve ma presente che questi individui sviluppino gravi disturbi mentali, come la schizofrenia, che ha un rischio di quasi il 2% entro tre anni di utilizzo rispetto a un rischio molto più basso nella popolazione generale. Lo studio ha anche scoperto che la psicosi indotta dalla cannabis ha registrato il maggiore aumento relativo dei ricoveri ospedalieri, indicando una significativa preoccupazione per la salute associata all’uso di cannabis dopo la legalizzazione.
Conclusioni:
La ricerca indica che sia i fattori genetici che quelli ambientali contribuiscono alla probabilità che gli individui utilizzino cannabis e sviluppino condizioni come la schizofrenia. Myron evidenzia la necessità di ulteriori studi sui rischi associati al consumo di cannabis, sottolineando che si tratta di un argomento che riceve un’attenzione insufficiente. Secondo Romina Mizrahi, psichiatra e professoressa alla McGill University, anche il dibattito sulla crescente potenza della cannabis venduta a livello commerciale è fondamentale. Sottolinea che un’adeguata legalizzazione potrebbe garantire che gli utenti siano informati sui livelli di tetraidrocannabinolo psicoattivo (THC) che consumano, il che è fondamentale date le varietà più forti di cannabis ora disponibili. L’uso di cannabis durante la gravidanza è associato a un tasso più elevato di esiti avversi per i neonati, come evidenziato da uno studio su individui trattati per disturbo da uso di cannabis in Ontario.
Il documento del Canadian Medical Association Journal (CMAJ) presenta risultati contrastanti sull’impatto della legalizzazione della cannabis sulla guida in stato di alterazione, sottolineando che i tassi sono rimasti gli stessi o sono leggermente diminuiti dopo la legalizzazione, sebbene uno studio condotto nella Columbia Britannica abbia osservato un aumento dei casi di THC-positivi conducenti post-legalizzazione. Queste statistiche possono essere influenzate dalla mobilità ridotta durante la pandemia di COVID. Myran descrive i risultati della legalizzazione della cannabis come una “storia incompiuta”, chiedendo un migliore monitoraggio dei trattamenti per i disturbi legati all’uso di cannabis e degli effetti di sostituzione di altre sostanze. I dati preliminari suggeriscono che con l’espansione del mercato della cannabis, potrebbe esserci un aumento dei danni correlati, sottolineando la complessità della legalizzazione della cannabis e il suo impatto sociale.
Liberalizzatela, ma non usatela
E’ questo lo slogan che ci viene in mente dopo esserci documentati su una liberalizzazione che è avvenuta in tempi moderni in una società molto simile a quella italiana o tedesca.
E’ vero che si toglie terreno fertile alla criminalità ed alle mafie ma è pur vero che i ragazzini che la useranno aumenteranno di numero e che se è vero che usare la marijuana non uccide , è pur vero non fa bene, i risultati scolastici diminuiscono, come possono diminuire quelli di inserirsi nel mondo del lavoro.
Per non parlare del fatto che in Italia è vietato guidare l’auto se si è fumato uno spinello e se addirittura si fa un incidente stradale , si prende subito il torto, anche se si ha ragione per non parlare dell’omicidio stradale.
Altro impedimento nel mondo del lavoro sono gli ormai frequenti controlli che molte società private ed Enti publlici fanno: l’analisi delle urine o addirittura del capello riscontra l’uso di droghe e marijuana anche dopo giorni dall’ultima assunzione, quindi si può essere licenziati in tronco.
Se un giorno si deciderà di legalizzare la marijuana bisognerà spendere tutti i soldi delle nuove tasse che entreranno in campagne informative contro questa e le altre droghe.Â