Secondo la BCE, Unicredit cambia troppo spesso i dirigenti

La Banca centrale europea ha segnalato a UniCredit (UCG.MI) i potenziali rischi derivanti da un elevato ricambio manageriale nell’ambito del feedback che la vigilanza fornisce alle banche nella valutazione complessiva dei loro presidi di gestione del rischio, riferiscono due fonti a conoscenza della vicenda.

La seconda banca italiana ha visto un significativo turnover in posizioni di vertice dopo l’arrivo del nuovo AD Andrea Orcel nell’aprile 2021.

I cambiamenti, in parte naturali quando si avvicendano gli AD, si innestano in una fase delicata per il settore bancario, che attraversa una rivoluzione dal punto di vista tecnologico e l’anno scorso è stato scosso da una serie di fallimenti negli Usa e il salvataggio di Credit Suisse.

I supervisori bancari europei hanno evidenziato la problematica nei mesi scorsi come parte del feedback che le autorità di vigilanza forniscono periodicamente alle banche, ha detto una delle fonti.

Incaricata di preservare la stabilità finanziaria, la vigilanza guarda alle implicazioni di un alto turnover manageriale perché i frequenti passaggi di consegne possono aumentare i rischi operativi.

 Unicredit cambia troppo spesso i dirigenti
Unicredit cambia troppo spesso i dirigenti

Inoltre, i cambiamenti possono rendere più difficile la messa in atto di piani di successione fluidi, con una pipeline di dirigenti più giovani che siano in grado di assumere maggiori responsabilità se necessario.

I cambi nel management rischiano di ritardare l’attuazione delle strategie e la Bce monitora in particolare la transizione degli istituti di credito al sistema bancario digitale. Le autorità di vigilanza sono inoltre attente alla governance per la gestione di rischi imprevisti, come quelli che hanno causato il fallimento di diverse banche regionali statunitensi lo scorso anno.

Reuters non è stata in grado di stabilire quali siano i timori della Bce nello specifico. Nessun commento sia dalla banca centrale che da UniCredit.

Le autorità di vigilanza effettuano revisioni annuali delle modalità di gestione delle banche, esaminando attentamente le persone e le mansioni più importanti. Questo rientra in una più ampia valutazione della capacità delle banche di gestire i rischi, che porta ogni anno la Bce a fissare requisiti patrimoniali specifici per singola banca.

UniCredit ha assistito a una serie di ricambi ai vertici da quando Orcel ha preso il timone nell’aprile 2021.

L’ex banchiere nel settore investment di Ubs si è prontamente mosso con una revisione della struttura della leadership della banca, scegliendo diversi nuovi dirigenti di alto livello ed eliminando la struttura ‘dual-head’ che aveva ereditato dal predecessore.

Sebbene alcuni cambiamenti siano naturali all’arrivo di un nuovo AD, i cambiamenti in UniCredit non si sono fermati al 2021.

La banca ha recentemente nominato un responsabile ad interim degli affari legali dopo l’uscita di Gianpaolo Alessandro, che è stato anche segretario del consiglio di amministrazione per un decennio, hanno riferito fonti a Reuters il mese scorso.

Questo mese la banca ha nominato vicepresidente vicario Elena Carletti, ordinaria di finanza in Bocconi che da tempo guida il comitato rischi di UniCredit, dopo che Lamberto Andreotti, in carica dal 2019, ha fatto un passo indietro al rinnovo del consiglio.

Alcune delle uscite riguardano peraltro persone nominate o promosse dallo stesso Orcel.

Nel luglio dello scorso anno UniCredit ha annunciato l’arrivo di un nuovo chief digital officer in seguito all’uscita di Jingle Pang, ex dirigente di Ping An che era diventato Cto due anni prima.

UniCredit è al suo terzo chief operating officer da quando Orcel ha preso le redini del gruppo, dopo le dimissioni di Bart Schlatmann lo scorso anno. Schlatmann era subentrato al veterano Ranieri de Marchis, che era diventato Coo nell’aprile 2021 prima di lasciare l’azienda nel maggio 2022.

Tra le altre uscite quella di Niccolò Ubertalli, che ha lasciato nel luglio 2022, un anno dopo che gli erano state affidate le attività domestiche di UniCredit.

Nello stesso mese, una nota interna indicava che Stefano Vecchi, promosso responsabile Italia per private banking e wealth management, avrebbe lasciato la banca a 10 mesi dall’incarico.

  • Reuters

Autore

  • massy biagio

    Fondatore di Economia Italiacom e Finanza Italiacom è divulgatore finanziario e trader.