La richiesta di prestiti personali è molto comune nel nostro Paese e banche e finanziarie offrono vari prodotti che si differenziano per finalità, importo massimo concedibile, durata massima del prestito, destinatari, tassi d’interesse applicati ecc.
Le motivazioni che inducono alla richiesta di un prestito personale sono molteplici: molto spesso essa è legata alla realizzazione di piccoli o grandi progetti personali, in altri casi è finalizzata a non intaccare i propri risparmi, mentre in altre circostanze viene fatta per affrontare un delicato momento finanziario.
Piccolo o grande che sia, un prestito è sempre un impegno da non sottovalutare che ha un impatto importante sul proprio bilancio familiare.
Data l’importanza della questione, cerchiamo di capire come scegliere il prestito più adatto e come comportarsi nel caso di segnalazione in CRIF per un prestito non pagato (il CRIF è un’azienda specializzata in informazioni creditizie).
Come valutare un prestito?
Il modo migliore per valutare un prestito è quello di effettuare un confronto tra le varie proposte che, come abbiamo accennato, sono numerose.
Fondamentale è leggere i prospetti informativi così da poter effettuare una scelta consapevole. Di grande aiuto nella scelta è il TAEG (Tasso Annuo Effettivo Globale); si tratta di un indice che mostra, in termini percentuali, il costo effettivo di un prestito poiché non considera soltanto gli interessi (come invece fa il TAN, Tasso Annuo Nominale), ma anche le altre spese correlate al finanziamento (spese di istruttoria, spese di incasso delle rate, spese di gestione ecc.).
A parità di importo richiesto, di durata e di TAN, il prestito più conveniente è quello con il TAEG più basso.
Il tipo di prestito
Quando si sceglie un prestito è importante verificare se vi sono proposte ad hoc per la propria situazione. Per esempio, se si è dipendenti o pensionati si possono valutare anche prestiti mirati come la cessione del quinto dello stipendio o della pensione, che spesso offrono tassi agevolati. È importante non avere fretta nella scelta, bensì valutare con attenzione tutte le opzioni a disposizione.
Il CRIF
Il CRIF è la Centrale Rischi di Intermediazione Finanziaria; quando si richiede un prestito si ha una segnalazione in banca dati relativamente a come il debito viene gestito. Al CRIF si rivolgono banche e finanziarie per avere informazioni sull’affidabilità creditizia di chi richiede un prestito in modo da decidere se concederlo oppure no.
La segnalazione in CRIF può essere positiva (significa che si è puntuali nella restituzione dei debiti) oppure negativa; in quest’ultimo caso la segnalazione è relativa a un’insolvenza o a un ritardo nel pagamento delle rate. Si viene cioè segnalati come “cattivi pagatori”, cosa che può causare notevoli problemi quando si andrà a richiedere un nuovo finanziamento.
Cosa fare se si ha una segnalazione negativa da parte del CRIF?
Le segnalazioni negative in CRIF hanno dei tempi di conservazione che variano a seconda della gravità della situazione e quindi non è possibile cancellarle prima che siano scaduti determinati termini, a meno che non si provi che la segnalazione è dovuta a un errore non riconducibile al debitore.
Se invece la segnalazione negativa è corretta, l’unica soluzione è quella di saldare i propri debiti e le proprie insolvenze il prima possibile. Prima si regolarizza la situazione e prima arriverà la cancellazione. Se la propria situazione è particolarmente difficile, ci si può rivolgere a una società di riparazione del credito, un’azienda che aiuta coloro che affrontano una difficile situazione finanziaria a organizzare un razionale piano di rientro dei debiti in sospeso. Dopo un’accurata analisi della situazione del cliente, la società di riparazione suggerirà un piano personalizzato per il rientro.