Come Aprire una ONLUS e Portarla Avanti

ONLUS è l’acronimo di Organizzazione Non Lucrativa di Utilità Sociale. È una qualifica giuridica che può essere attribuita ad associazioni, fondazioni e altri enti che svolgono attività di utilità sociale senza scopo di lucro.

L’obiettivo principale di una ONLUS è quello di perseguire finalità di solidarietà sociale in diversi ambiti, come il sostegno ai più deboli, la promozione della cultura e dell’educazione, la tutela dell’ambiente, la cooperazione internazionale e molto altro.

Caratteristiche principali di una ONLUS:

  1. Finalità di solidarietà sociale: Le ONLUS devono operare esclusivamente in settori di attività considerati di utilità sociale, come:
    • Assistenza sociale e sanitaria
    • Beneficenza
    • Istruzione e formazione
    • Tutela dell’ambiente
    • Promozione della cultura e dell’arte
    • Tutela dei diritti civili
    • Cooperazione allo sviluppo
  2. Assenza di scopo di lucro: Una delle caratteristiche fondamentali delle ONLUS è il divieto di distribuire utili, avanzi di gestione, fondi, riserve o capitale ai propri soci, amministratori o membri. Gli eventuali utili devono essere reinvestiti per il raggiungimento degli scopi statutari.
  3. Vincolo statutario: Lo statuto di una ONLUS deve prevedere espressamente:
    • L’assenza di scopo di lucro
    • L’obbligo di reinvestire ogni eventuale avanzo di gestione per il perseguimento delle finalità sociali
    • Le regole sulla devoluzione del patrimonio in caso di scioglimento dell’organizzazione (il patrimonio deve essere destinato a un’altra ONLUS o ente con finalità analoghe)
  4. Benefici fiscali: Le ONLUS godono di una serie di agevolazioni fiscali, tra cui:
    • Esenzione da alcune imposte (come l’IVA in determinate condizioni)
    • Deduzioni e detrazioni per le donazioni ricevute
    • Accesso a fondi pubblici e finanziamenti agevolati
  5. Trasparenza e rendicontazione: Le ONLUS sono tenute a rispettare obblighi di trasparenza nella gestione delle risorse economiche, inclusa la redazione e pubblicazione del bilancio annuale, che deve mostrare chiaramente l’utilizzo dei fondi e delle risorse in relazione agli scopi sociali.

Evoluzione della normativa

Con la riforma del Terzo Settore introdotta dal Codice del Terzo Settore (Decreto Legislativo 117/2017), il concetto di ONLUS è stato superato, e tutte le organizzazioni non profit che perseguono finalità di interesse generale devono iscriversi al Registro Unico Nazionale del Terzo Settore (RUNTS) per beneficiare di specifiche agevolazioni fiscali e amministrative. Le ONLUS esistenti dovranno adeguarsi a questa nuova normativa e iscriversi al RUNTS per continuare ad operare in regime agevolato.

In sintesi, una ONLUS è un’organizzazione che svolge attività di utilità sociale senza scopo di lucro, reinvestendo ogni eventuale utile nelle sue finalità statutarie e beneficiando di particolari agevolazioni fiscali. Con la riforma del Terzo Settore, le ONLUS dovranno gradualmente confluire nel nuovo quadro normativo del RUNTS.

Come aprirla

Per aprire una ONLUS (Organizzazione Non Lucrativa di Utilità Sociale) in Italia, è necessario seguire una serie di passaggi per garantire che l’organizzazione sia conforme alle normative vigenti e ottenga lo status di ONLUS. Ecco i passaggi principali:

1. Definire lo scopo e lo statuto dell’organizzazione

  • L’ONLUS deve perseguire esclusivamente finalità di solidarietà sociale in determinati settori come assistenza sociale e sanitaria, beneficenza, istruzione, formazione, sport dilettantistico, tutela e valorizzazione dei beni culturali, ecc.
  • Redigere uno statuto che definisca chiaramente gli scopi, le attività, la struttura organizzativa, le modalità di funzionamento e le regole di amministrazione. Lo statuto deve rispettare i requisiti stabiliti dalla legge per le ONLUS, come il divieto di distribuire utili.

2. Costituzione formale dell’ente

  • Costituire formalmente l’organizzazione sotto forma di associazione, fondazione o altra entità giuridica. Questo passaggio richiede la redazione di un atto costitutivo e dello statuto, che devono essere firmati dai soci fondatori davanti a un notaio.

3. Registrazione all’Agenzia delle Entrate

  • Richiedere il codice fiscale dell’organizzazione presso l’Agenzia delle Entrate. Questo passaggio è necessario per svolgere attività finanziarie e amministrative.
  • Presentare all’Agenzia delle Entrate una richiesta di iscrizione all’Anagrafe delle ONLUS. L’organizzazione dovrà presentare lo statuto, l’atto costitutivo e altri documenti richiesti per dimostrare il rispetto dei requisiti di legge.

4. Richiedere l’iscrizione all’Anagrafe delle ONLUS

  • Dopo aver ottenuto il codice fiscale, inviare all’Agenzia delle Entrate la domanda per l’iscrizione all’Anagrafe delle ONLUS. L’iscrizione a questa Anagrafe è essenziale per ottenere il riconoscimento ufficiale come ONLUS e godere dei benefici fiscali previsti.

5. Gestione amministrativa e fiscale

  • Una volta riconosciuta come ONLUS, l’organizzazione dovrà rispettare determinati obblighi contabili e fiscali, come la tenuta di scritture contabili, la presentazione di bilanci annuali, e il rispetto delle normative in materia di trasparenza e rendicontazione.

6. Iscrizione a Registri o Albi regionali

  • In alcune regioni italiane, può essere necessario iscriversi anche a registri o albi regionali, soprattutto se si intende operare a livello locale o richiedere fondi pubblici.

7. Attività di promozione e raccolta fondi

  • Una volta completata la procedura di costituzione e ottenuto il riconoscimento come ONLUS, si può iniziare con le attività operative e di raccolta fondi per supportare le finalità sociali dell’organizzazione.

È consigliabile rivolgersi a un commercialista o a un avvocato esperto in diritto del non profit per assistenza nella costituzione dell’ONLUS, poiché il processo può essere complesso e soggetto a variazioni normative.

ATTO COSTITUTIVO

L’atto costitutivo di una ONLUS (Organizzazione Non Lucrativa di Utilità Sociale) è il documento che formalizza la nascita dell’organizzazione e ne stabilisce l’esistenza giuridica. È redatto in forma di atto pubblico o scrittura privata autenticata da un notaio e deve contenere una serie di informazioni essenziali per la registrazione e il riconoscimento dell’ente.

Contenuti principali dell’Atto Costitutivo di una ONLUS

  1. Denominazione e sede legale:
    • Nome dell’organizzazione (la denominazione deve essere chiaramente specificata e, se possibile, includere il termine “ONLUS”).
    • Indicazione dell’indirizzo della sede legale.
  2. Scopi e finalità:
    • Una descrizione chiara e dettagliata degli scopi e delle finalità sociali che l’organizzazione intende perseguire. Questi devono essere esclusivamente di solidarietà sociale e rientrare nelle categorie previste dalla normativa ONLUS, come assistenza sociale e sanitaria, beneficenza, istruzione, tutela dell’ambiente, ecc.
  3. Attività previste:
    • Indicazione delle attività principali che l’organizzazione intende svolgere per il raggiungimento delle sue finalità. Queste devono essere coerenti con gli scopi sociali dichiarati e rientrare nei settori ammessi per le ONLUS.
  4. Patrimonio iniziale:
    • Specificazione del patrimonio iniziale dell’organizzazione, ovvero delle risorse finanziarie e materiali con cui la ONLUS sarà costituita. Questo può includere eventuali contributi dei soci fondatori, donazioni iniziali o altri beni.
  5. Regole per l’amministrazione e la gestione:
    • Indicazione delle modalità di amministrazione e gestione dell’organizzazione, inclusi i poteri e le responsabilità del consiglio direttivo o di altri organi sociali (ad esempio, l’assemblea dei soci, il presidente, il tesoriere).
  6. Organi sociali:
    • Elenco degli organi sociali dell’organizzazione e delle loro competenze (ad esempio, assemblea dei soci, consiglio direttivo, comitato esecutivo, organo di revisione dei conti). Devono essere specificati anche i termini di durata in carica, le modalità di nomina e le cause di decadenza.
  7. Norme di funzionamento interno:
    • Regolamenti relativi alla convocazione e allo svolgimento delle assemblee, alle modalità di voto e alla gestione interna. Includere anche disposizioni sull’ammissione e l’esclusione dei soci, nonché sui loro diritti e doveri.
  8. Divieto di distribuzione degli utili:
    • Esplicita dichiarazione del divieto di distribuire utili, avanzi di gestione, fondi, riserve o capitale ai soci, amministratori o membri dell’organizzazione. Gli eventuali utili devono essere reinvestiti nelle attività istituzionali per il raggiungimento degli scopi sociali.
  9. Devoluzione del patrimonio in caso di scioglimento:
    • Indicazione delle modalità di devoluzione del patrimonio residuo in caso di scioglimento, liquidazione o cessazione dell’organizzazione. Il patrimonio deve essere devoluto a un’altra ONLUS o a enti che perseguono finalità analoghe, o a fini di pubblica utilità.
  10. Durata dell’organizzazione:
    • Indicazione della durata dell’organizzazione (a tempo indeterminato o determinato).
  11. Nomina dei primi amministratori:
    • Designazione dei primi membri del consiglio direttivo e di eventuali altri organi sociali (ad esempio, presidente, segretario, tesoriere), con indicazione dei loro nomi e delle rispettive cariche.
  12. Clausole di modifica:
    • Procedure per modificare l’atto costitutivo e lo statuto, inclusi i requisiti di voto necessari per l’approvazione delle modifiche.

Esempio di Struttura di un Atto Costitutivo di una ONLUS

plaintextCopy code**ATTO COSTITUTIVO DI ONLUS**

L'anno [ANNO], il giorno [GIORNO] del mese di [MESE], in [LUOGO]

TRA

1. [Nome e cognome del socio fondatore 1], nato a [Città] il [Data], residente in [Indirizzo];
2. [Nome e cognome del socio fondatore 2], nato a [Città] il [Data], residente in [Indirizzo];
...
(si elencano tutti i soci fondatori),

SI CONVIENE E SI STIPULA QUANTO SEGUE:

**Articolo 1: Denominazione e Sede**
È costituita l'Organizzazione Non Lucrativa di Utilità Sociale denominata "[Nome della ONLUS]", con sede legale in [Indirizzo completo].

**Articolo 2: Scopi e Finalità**
L'organizzazione persegue esclusivamente finalità di solidarietà sociale nei seguenti settori: [Descrizione dei settori e degli scopi sociali].

**Articolo 3: Attività dell'organizzazione**
Per il raggiungimento degli scopi di cui all'articolo 2, l'organizzazione svolgerà le seguenti attività: [Descrizione delle attività].

**Articolo 4: Patrimonio iniziale**
Il patrimonio iniziale della ONLUS è costituito da un fondo di € [Importo], versato dai soci fondatori nelle seguenti proporzioni: [Dettaglio dei contributi].

**Articolo 5: Organi dell'organizzazione**
Gli organi dell'organizzazione sono: l'Assemblea dei soci, il Consiglio Direttivo, il Presidente, ecc. [Descrizione delle competenze e del funzionamento degli organi].

**Articolo 6: Amministrazione e Gestione**
Le modalità di amministrazione e gestione dell'organizzazione sono stabilite dallo statuto.

**Articolo 7: Divieto di distribuzione degli utili**
È vietata la distribuzione, anche in modo indiretto, di utili o avanzi di gestione, fondi, riserve o capitale durante la vita della ONLUS.

**Articolo 8: Scioglimento e devoluzione del patrimonio**
In caso di scioglimento, l'organizzazione devolverà il patrimonio residuo ad altra ONLUS o ente con finalità analoghe, secondo le disposizioni dell'assemblea e nel rispetto delle norme di legge.

**Articolo 9: Durata dell'organizzazione**
L'organizzazione ha durata [indeterminata/determinata fino al ...].

**Articolo 10: Nomina dei primi amministratori**
Sono nominati come membri del primo consiglio direttivo: [Elenco dei membri e delle cariche].

Firmato in [Città], il [Data]

[Firme dei soci fondatori]

Importanza dell’Atto Costitutivo

L’atto costitutivo, insieme allo statuto, è fondamentale per l’iscrizione all’Anagrafe delle ONLUS presso l’Agenzia delle Entrate e per ottenere il riconoscimento come ONLUS. Questo documento deve essere redatto con cura, in conformità alle normative vigenti, e deve riflettere fedelmente la natura e gli scopi dell’organizzazione. È consigliabile rivolgersi a un notaio o a un consulente legale esperto per la redazione dell’atto costitutivo.

Come Aprire una ONLUS e Portarla Avanti

SEDE LEGALE E FIGURE CHIAVE

Durante l’apertura di una ONLUS è necessario individuare una sede legale e nominare alcune figure chiave indispensabili per il funzionamento dell’organizzazione. Questi passaggi sono fondamentali per il riconoscimento giuridico dell’ente e per garantirne la corretta operatività.

1. Scelta della Sede Legale

  • Trovare una sede: La sede legale è l’indirizzo ufficiale presso il quale l’organizzazione sarà registrata e dove si terranno le comunicazioni legali e amministrative. La sede legale può essere un ufficio, un locale affittato, o anche uno spazio messo a disposizione da uno dei soci fondatori. È importante che sia un indirizzo valido e facilmente accessibile, perché tutte le comunicazioni ufficiali (come quelle dall’Agenzia delle Entrate o dagli uffici pubblici) saranno inviate a questo indirizzo.
  • Definizione dello spazio operativo: La sede legale può coincidere o meno con la sede operativa, ossia il luogo in cui si svolgono le attività quotidiane dell’organizzazione. La sede operativa può essere una diversa dalla sede legale e potrebbe anche cambiare nel tempo, mentre la sede legale tende a rimanere stabile per motivi di continuità legale e amministrativa.

2. Nomina delle Figure Indispensabili per una ONLUS

Per costituire e gestire una ONLUS, è necessario nominare alcune figure chiave che saranno responsabili della sua amministrazione, gestione e rappresentanza. Le figure indispensabili sono:

A. Assemblea dei Soci

  • L’assemblea dei soci è l’organo principale dell’organizzazione, composto da tutti i soci iscritti. È responsabile delle decisioni più importanti, come l’approvazione del bilancio, la modifica dello statuto, l’elezione del consiglio direttivo, e la nomina dei revisori dei conti.

B. Consiglio Direttivo

  • Descrizione: È l’organo esecutivo della ONLUS, responsabile della gestione e dell’amministrazione dell’organizzazione in conformità con lo statuto e le decisioni dell’assemblea dei soci.
  • Componenti: Il consiglio direttivo è solitamente composto da un numero dispari di membri, tra cui:
    • Presidente: Rappresenta legalmente l’organizzazione, presiede le riunioni del consiglio direttivo e dell’assemblea dei soci, ed è responsabile dell’attuazione delle decisioni prese. È una figura fondamentale per la leadership e la rappresentanza dell’ente.
    • Vicepresidente: Sostituisce il presidente in caso di assenza o impedimento e supporta nella gestione dell’organizzazione.
    • Segretario: Responsabile della gestione delle comunicazioni interne ed esterne, della tenuta dei verbali delle riunioni e dell’archiviazione dei documenti ufficiali.
    • Tesoriere: Si occupa della gestione finanziaria e contabile della ONLUS, inclusa la preparazione del bilancio, la gestione dei conti bancari, la supervisione delle entrate e delle uscite, e la rendicontazione ai soci e alle autorità fiscali.

C. Collegio dei Revisori dei Conti (se previsto)

  • Descrizione: È l’organo di controllo interno, responsabile della verifica della correttezza della gestione economica e finanziaria dell’organizzazione. Non tutte le ONLUS sono obbligate ad avere un collegio dei revisori dei conti, ma la sua presenza può essere prevista nello statuto, soprattutto in caso di grandi organizzazioni.
  • Componenti: Generalmente composto da tre membri, di cui almeno uno con competenze specifiche in contabilità o revisione legale dei conti.

3. Altre Figure Utili

Oltre alle figure indispensabili, ci sono altre posizioni che possono essere nominate per una migliore gestione dell’organizzazione:

  • Responsabili di Progetto: Persone incaricate di gestire specifici progetti o attività dell’organizzazione, coordinandone l’attuazione, la gestione dei fondi, e il monitoraggio dei risultati.
  • Volontari Coordinatori: Se la ONLUS si avvale di volontari, è utile avere un coordinatore dei volontari per gestire le attività, i turni, la formazione e il coinvolgimento dei volontari.

4. Procedura di Nomina e Formalizzazione

  • Durante l’atto costitutivo: La nomina delle figure chiave avviene solitamente durante la riunione di costituzione della ONLUS, formalizzata nell’atto costitutivo. I soci fondatori eleggono il consiglio direttivo e le altre cariche previste dallo statuto.
  • Statuto e regolamenti interni: Lo statuto della ONLUS e, se presente, il regolamento interno devono definire con precisione le modalità di elezione, la durata in carica, le responsabilità e i poteri delle varie figure e degli organi sociali.

5. Obblighi di Comunicazione

  • Registrazione all’Agenzia delle Entrate: Dopo la nomina delle figure chiave, l’atto costitutivo e lo statuto devono essere registrati presso l’Agenzia delle Entrate. La ONLUS deve ottenere un codice fiscale e, successivamente, iscriversi all’Anagrafe delle ONLUS.
  • Comunicazioni pubbliche: Alcune informazioni, come la composizione del consiglio direttivo e gli organi sociali, devono essere resi pubblici tramite il sito web dell’organizzazione o altri mezzi, per garantire la trasparenza.

Importanza di queste figure e della sede

La scelta della sede e la nomina delle figure chiave sono fondamentali per garantire una gestione efficiente e conforme alla legge. Queste figure devono agire in modo responsabile, trasparente e conforme agli scopi dell’organizzazione, e la sede legale deve essere adeguata per l’operatività e la rappresentanza ufficiale dell’ente.

ASSUNZIONE DEL PERSONALE

Assumere personale in una ONLUS e determinare gli stipendi per il personale e i dirigenti richiede il rispetto di specifiche normative e linee guida stabilite dal diritto italiano per le organizzazioni non profit. Di seguito sono elencate le principali considerazioni:

1. Assunzione di Personale nella ONLUS

  • Contratti di lavoro: Le ONLUS possono assumere personale con contratti di lavoro subordinato (a tempo determinato o indeterminato), part-time, contratti di collaborazione, oppure utilizzando altre forme contrattuali previste dalla legge. È importante che il contratto rispetti le norme vigenti in materia di diritto del lavoro, come previsto per qualsiasi datore di lavoro.
  • Obblighi contributivi e fiscali: Anche le ONLUS devono adempiere agli obblighi contributivi (INPS, INAIL) e fiscali (ritenute fiscali, TFR) per il personale assunto, come qualsiasi altro datore di lavoro.
  • Rispetto dei Contratti Collettivi Nazionali di Lavoro (CCNL): Le ONLUS possono applicare contratti collettivi specifici del settore non profit, come il CCNL per il Terzo Settore, che regolano i diritti e i doveri del personale, tra cui i livelli retributivi, le ore di lavoro, i permessi, le ferie, ecc.

2. Stipendi del Personale e dei Dirigenti

  • Personale dipendente: Gli stipendi del personale dipendente in una ONLUS possono variare a seconda del ruolo, delle qualifiche, dell’esperienza e della tipologia di contratto. Gli stipendi devono essere in linea con i minimi retributivi previsti dal CCNL applicato. Generalmente, i livelli retributivi in una ONLUS tendono ad essere inferiori rispetto al settore profit, ma devono rispettare i minimi legali.
  • Dirigenti e amministratori: Le retribuzioni dei dirigenti e degli amministratori di una ONLUS devono essere proporzionate al tipo di responsabilità e alle dimensioni dell’organizzazione. Non esiste un limite massimo fisso imposto dalla legge per gli stipendi dei dirigenti, ma la normativa stabilisce che essi devono essere congrui e non eccessivi rispetto alle funzioni svolte e al budget dell’organizzazione. Inoltre, lo statuto dell’ONLUS può stabilire specifiche limitazioni in merito alla remunerazione dei dirigenti.
  • Compensi ai membri del consiglio direttivo: I membri del consiglio direttivo (come il presidente e il tesoriere) spesso prestano servizio su base volontaria e gratuita, anche se in alcune circostanze possono essere previste indennità o rimborsi spese. In ogni caso, eventuali compensi devono essere stabiliti dallo statuto dell’organizzazione e devono rispettare i principi di trasparenza e di congruità.

3. Linee Guida da Considerare per le ONLUS

  • Divieto di distribuzione degli utili: Le ONLUS, per legge, non possono distribuire utili o avanzi di gestione ai soci, amministratori o membri, ma devono reinvestire ogni eventuale surplus nelle attività sociali e negli scopi statutari dell’organizzazione.
  • Trasparenza e rendicontazione: Le ONLUS devono garantire la trasparenza delle proprie operazioni, compresi i compensi del personale e dei dirigenti, attraverso bilanci annuali e rendicontazioni pubbliche.

4. Determinazione degli Stipendi

Gli stipendi, soprattutto dei dirigenti, dovrebbero essere determinati tenendo conto di:

  • Il budget complessivo della ONLUS: Gli stipendi devono essere sostenibili rispetto alle risorse finanziarie dell’organizzazione.
  • L’equilibrio tra i costi operativi e quelli amministrativi: È importante che una percentuale significativa delle risorse della ONLUS sia destinata alle attività di solidarietà sociale, non agli stipendi.
  • La congruità con il settore non profit: Gli stipendi dovrebbero essere allineati con quelli di altre organizzazioni simili per dimensione e ambito di attività.

5. Consigli Pratici

  • Consulenza specialistica: È consigliabile rivolgersi a un consulente del lavoro o a un commercialista esperto nel settore non profit per garantire che tutte le pratiche di assunzione e le retribuzioni siano conformi alle leggi e alle normative vigenti.
  • Applicazione di un CCNL adeguato: L’applicazione di un contratto collettivo nazionale specifico per il settore del Terzo Settore aiuta a stabilire condizioni di lavoro e retribuzioni in linea con le norme del settore.

In sintesi, la gestione del personale e la determinazione degli stipendi all’interno di una ONLUS richiedono attenzione alla normativa vigente, al rispetto dei principi di trasparenza e congruità, e alla sostenibilità economica dell’organizzazione.

AGEVOLAZIONI E SGRAVI FISCALI

Le ONLUS (Organizzazioni Non Lucrative di Utilità Sociale) godono di una serie di sgravi fiscali e agevolazioni rispetto alle normali imprese commerciali. Queste agevolazioni sono concepite per sostenere le attività di utilità sociale e solidarietà promosse dalle ONLUS, in riconoscimento del loro ruolo nella società. Di seguito sono elencati i principali benefici fiscali e le differenze in termini di tassazione e contratti di personale rispetto a un’impresa tradizionale.

1. Sgravi Fiscali per le ONLUS

A. Imposte sui Redditi (IRES e IRPEF)

  • Esenzione totale dall’IRES (Imposta sul Reddito delle Società): Le ONLUS non sono soggette all’IRES per quanto riguarda i redditi derivanti dalle attività istituzionali direttamente legate agli scopi sociali (attività non commerciali). Tuttavia, le ONLUS devono pagare l’IRES per i redditi derivanti da attività diverse o commerciali non connesse agli scopi istituzionali, anche se a una tassazione agevolata.
  • Deduzioni fiscali per i sostenitori: I donatori (persone fisiche e giuridiche) possono beneficiare di deduzioni o detrazioni fiscali sulle somme donate alla ONLUS, fino a un certo limite. Le persone fisiche possono dedurre dal reddito complessivo le erogazioni liberali in denaro o in natura fino al 10% del reddito complessivo dichiarato e comunque non oltre 70.000 euro. Le imprese possono dedurre le donazioni nei limiti del 10% del reddito d’impresa dichiarato.

B. IVA (Imposta sul Valore Aggiunto)

  • Esenzione o aliquota ridotta per alcune attività: Le ONLUS possono beneficiare dell’esenzione IVA per alcune attività, come le prestazioni sanitarie, assistenziali, educative o culturali svolte in conformità agli scopi sociali. Inoltre, se l’ONLUS svolge attività accessorie (commerciali o diverse da quelle istituzionali), può beneficiare di un’aliquota IVA ridotta (ad esempio, 4% o 10% a seconda della tipologia di servizio).

C. IMU (Imposta Municipale Unica) e TASI (Tassa sui Servizi Indivisibili)

  • Esenzione da IMU e TASI: Le ONLUS sono esenti dal pagamento dell’IMU e della TASI per gli immobili utilizzati esclusivamente per lo svolgimento delle attività istituzionali (non commerciali). Se l’immobile è usato parzialmente per attività commerciali, l’esenzione potrebbe essere parziale.

D. Tassa Rifiuti (TARI)

  • Riduzioni o esenzioni: In molti comuni italiani, le ONLUS possono beneficiare di riduzioni o esenzioni della TARI per gli immobili utilizzati per scopi istituzionali, a seconda dei regolamenti locali.

E. Imposta di Registro e Imposte Ipotecarie e Catastali

  • Esenzione o riduzione delle imposte di registro: Le ONLUS possono essere esenti o beneficiare di una riduzione dell’imposta di registro, imposte ipotecarie e catastali per atti legati all’acquisto, alla donazione o alla successione di beni immobili o diritti reali immobiliari, se destinati all’utilizzo per scopi istituzionali.

F. Esenzione da altre imposte indirette

  • Esenzioni da bollo e da altre imposte indirette: Le ONLUS sono esenti dal pagamento dell’imposta di bollo per atti e documenti inerenti le attività istituzionali.

2. Contratti di Personale e Agevolazioni

Le ONLUS possono anche beneficiare di specifiche agevolazioni in materia di contratti di lavoro e gestione del personale:

A. Contratti di Lavoro

  • Applicazione di Contratti Collettivi Nazionali (CCNL) specifici: Le ONLUS possono applicare CCNL specifici per il Terzo Settore o il non profit, che spesso prevedono condizioni particolari per i dipendenti, come flessibilità contrattuale, possibilità di part-time o contratti a termine agevolati.
  • Contratti di collaborazione e volontariato: Le ONLUS possono avvalersi anche di collaboratori occasionali o volontari per svolgere parte delle loro attività, senza dover stipulare contratti di lavoro subordinato, purché rispettino le normative sui rimborsi spese e le limitazioni relative al lavoro dei volontari.

B. Contributi e agevolazioni previdenziali

  • Contributi ridotti per alcuni contratti di apprendistato e inserimento: Alcune ONLUS possono beneficiare di una riduzione dei contributi previdenziali per contratti di apprendistato o di inserimento rivolti a giovani, disoccupati o categorie svantaggiate.
  • Riduzione dei contributi per il personale disabile: Le ONLUS che assumono persone con disabilità possono beneficiare di una riduzione dei contributi previdenziali, nonché di incentivi finanziari previsti dalle normative sul lavoro.

3. Sgravi Contributivi per il Personale

  • Incentivi per l’assunzione di determinate categorie: Le ONLUS possono ottenere sgravi contributivi o incentivi per l’assunzione di lavoratori appartenenti a categorie protette (disabili, disoccupati di lunga durata, giovani, over 50, etc.).
  • Sgravi per tirocini e apprendistato: Agevolazioni specifiche possono essere previste per tirocini formativi o contratti di apprendistato, con contributi ridotti rispetto alle aziende tradizionali.

4. Altre Agevolazioni Specifiche per le ONLUS

  • Accesso a finanziamenti e fondi pubblici: Le ONLUS possono partecipare a bandi e ricevere finanziamenti agevolati o contributi a fondo perduto da parte di enti pubblici, fondazioni e altre organizzazioni nazionali e internazionali. Questi fondi sono spesso specificamente destinati a progetti sociali, assistenziali, culturali o educativi.
  • Agevolazioni nella partecipazione a gare d’appalto: In alcuni casi, le ONLUS hanno accesso agevolato a gare d’appalto per la fornitura di servizi sociali, assistenziali o educativi, con criteri di valutazione che tengono conto anche della natura non profit dell’ente.

5. Differenze di Tassazione Rispetto a un’Impresa Normale

  • Assenza di tassazione sugli utili delle attività istituzionali: A differenza di un’impresa normale che paga le imposte sui redditi (IRES, IRPEF) per tutte le attività economiche, una ONLUS non paga imposte sui redditi per le attività strettamente connesse agli scopi istituzionali.
  • Possibilità di esenzione dall’IVA: Le ONLUS possono essere esenti o beneficiare di aliquote IVA ridotte per molte attività, a differenza delle imprese normali che devono applicare l’IVA standard.
  • Esenzioni da imposte patrimoniali: Le ONLUS sono spesso esenti da imposte patrimoniali (come IMU, TASI) per immobili utilizzati per attività istituzionali, cosa che non si applica alle imprese commerciali.

Le ONLUS godono di un regime fiscale e contributivo agevolato rispetto alle imprese normali, che le aiuta a destinare maggiori risorse alle attività di utilità sociale. Tuttavia, devono rispettare rigorosi requisiti di trasparenza e rendicontazione, e gli eventuali benefici fiscali possono essere revocati in caso di violazione delle normative specifiche.

VANTAGGI E CONCORRENZA SLEALE CON ALTRE IMPRESE

Le ONLUS (Organizzazioni Non Lucrative di Utilità Sociale) godono di una serie di vantaggi rispetto alle imprese tradizionali grazie al loro status di enti non profit e alla loro missione di utilità sociale. Tuttavia, questi vantaggi hanno sollevato alcune polemiche riguardo alla concorrenza con le imprese commerciali, soprattutto quando le ONLUS operano in settori in cui sono attive anche aziende profit.

Vantaggi delle ONLUS rispetto a un’altra impresa

  1. Sgravi e Agevolazioni Fiscali
    • Esenzione dall’IRES per attività istituzionali: Le ONLUS non pagano l’IRES (Imposta sul Reddito delle Società) per i redditi derivanti dalle attività istituzionali, cioè quelle attività che sono direttamente legate agli scopi sociali e di solidarietà. Questo rappresenta un significativo vantaggio fiscale rispetto alle imprese, che sono soggette all’IRES sui loro utili.
    • Esenzione o riduzione dell’IVA: Le ONLUS possono beneficiare dell’esenzione o di aliquote ridotte dell’IVA per determinate attività di interesse generale, come quelle sanitarie, assistenziali, educative o culturali, mentre le imprese tradizionali devono applicare l’aliquota IVA standard.
    • Esenzione da imposte locali: Le ONLUS sono esenti dall’IMU (Imposta Municipale Unica) e dalla TASI (Tassa sui Servizi Indivisibili) per gli immobili utilizzati esclusivamente per le loro attività istituzionali. Le imprese tradizionali devono invece pagare queste imposte.
    • Esenzione dall’imposta di bollo: Le ONLUS sono esenti dall’imposta di bollo per atti, documenti e contratti inerenti le loro attività istituzionali, un’agevolazione non disponibile per le imprese.
  2. Agevolazioni Contributive e Contratti del Personale
    • Agevolazioni per l’assunzione di personale: Le ONLUS possono beneficiare di sgravi contributivi per l’assunzione di determinate categorie di lavoratori, come disoccupati di lunga durata, giovani, over 50 e persone con disabilità. Inoltre, possono usufruire di contratti di apprendistato o tirocini con agevolazioni fiscali e contributive.
    • Flessibilità nei contratti: Le ONLUS possono utilizzare contratti collettivi nazionali specifici per il Terzo Settore, che spesso prevedono una maggiore flessibilità rispetto ai contratti applicabili nelle imprese tradizionali.
    • Utilizzo di volontariato: Le ONLUS possono avvalersi di volontari per molte delle loro attività. I volontari non sono lavoratori subordinati e quindi non sono soggetti a obblighi contributivi o fiscali. Questo può ridurre significativamente i costi del lavoro rispetto a un’impresa tradizionale.
  3. Accesso a Finanziamenti e Fondi Pubblici
    • Accesso a finanziamenti pubblici e privati: Le ONLUS possono partecipare a bandi per ottenere contributi a fondo perduto, finanziamenti agevolati e altre forme di sostegno economico da enti pubblici, fondazioni e organizzazioni internazionali, spesso specificamente destinati a progetti di utilità sociale. Le imprese commerciali hanno un accesso limitato a questi fondi.
    • Agevolazioni per le gare d’appalto: In alcuni casi, le ONLUS hanno accesso preferenziale o agevolato a gare d’appalto per la fornitura di servizi sociali, assistenziali o educativi, con criteri di valutazione che tengono conto anche della loro natura non profit.
  4. Agevolazioni nelle Donazioni
    • Deduzioni e detrazioni per i donatori: Le donazioni effettuate a favore delle ONLUS possono beneficiare di deduzioni o detrazioni fiscali sia per le persone fisiche che per le aziende, incentivando le donazioni da parte di privati e imprese.
  5. Minor Pressione Finanziaria e Fiscale
    • Reinvestimento degli utili: Le ONLUS sono obbligate a reinvestire tutti gli utili nelle attività istituzionali e sociali, senza distribuirli tra i soci o amministratori. Questo obbligo può ridurre la pressione finanziaria interna per generare utili a breve termine, consentendo di focalizzarsi maggiormente sulla missione sociale.

Polemiche sulla Concorrenza con le Imprese

L’esistenza di questi vantaggi ha dato origine a diverse polemiche, in particolare quando le ONLUS operano in settori in cui sono attive anche imprese tradizionali. Ecco alcune delle principali critiche sollevate:

  1. Concorrenza Sleale
    • Le imprese commerciali spesso accusano le ONLUS di concorrenza sleale, poiché godono di agevolazioni fiscali e contributive che consentono loro di operare con costi inferiori. Ad esempio, in settori come l’assistenza sanitaria, l’educazione, la formazione e i servizi sociali, le ONLUS possono offrire servizi a prezzi inferiori grazie alla minore pressione fiscale e alla possibilità di utilizzare volontari.
  2. Distorsione del Mercato
    • Le agevolazioni fiscali e contributive delle ONLUS possono distorcere il mercato, favorendo queste organizzazioni rispetto alle imprese tradizionali che non possono usufruire degli stessi benefici. Questo è particolarmente problematico in mercati dove sia le ONLUS che le imprese tradizionali offrono servizi simili, come case di cura, scuole private, centri di formazione e servizi culturali.
  3. Utilizzo Improprio dello Status di ONLUS
    • Alcune organizzazioni sono state accusate di abusare dello status di ONLUS per ottenere vantaggi fiscali, senza perseguire realmente fini di solidarietà sociale. In alcuni casi, aziende profit hanno costituito ONLUS parallele per aggirare tasse e ottenere agevolazioni fiscali, creando un conflitto di interessi e danneggiando la reputazione delle vere organizzazioni non profit.
  4. Trasparenza e Controllo
    • La mancanza di controlli rigorosi e trasparenza sulle attività delle ONLUS può portare a situazioni in cui queste organizzazioni operano come imprese profit senza essere soggette alle stesse normative fiscali e contributive. Ciò solleva preoccupazioni sul rispetto degli obblighi di reinvestimento degli utili e sulla gestione etica delle risorse.
  5. Erosione della Base Fiscale
    • Alcuni critici sostengono che l’ampia concessione di agevolazioni fiscali alle ONLUS possa erodere la base fiscale dello Stato, riducendo le entrate pubbliche disponibili per il finanziamento dei servizi sociali e pubblici.

Bilanciamento tra Vantaggi e Regole Stringenti

Mentre le ONLUS godono di numerosi vantaggi rispetto alle imprese tradizionali, sono anche soggette a regole più stringenti:

  • Divieto di distribuzione degli utili: Tutti gli utili devono essere reinvestiti nelle attività istituzionali, limitando la capacità di attrarre investitori e capitali privati.
  • Obblighi di trasparenza e rendicontazione: Le ONLUS devono pubblicare i loro bilanci e garantire la trasparenza della gestione finanziaria, affrontando una serie di obblighi che spesso non sono richiesti alle piccole e medie imprese.
  • Controlli e verifiche: Le ONLUS sono soggette a controlli e verifiche da parte delle autorità fiscali e amministrative per garantire che rispettino le normative relative alla loro missione sociale e all’uso delle risorse.

I vantaggi fiscali e contributivi delle ONLUS sono pensati per incentivare l’attività di utilità sociale e sostenere il loro ruolo nel welfare. Tuttavia, queste agevolazioni possono generare polemiche sulla concorrenza con le imprese tradizionali, soprattutto quando le ONLUS operano in settori dove sono presenti anche operatori profit. Le critiche evidenziano la necessità di un sistema di controllo più rigoroso per prevenire abusi e garantire una competizione equa tra ONLUS e imprese tradizionali.

I DATI SULLE ONLUS IN ITALIA

Le ONLUS in Italia rappresentano una componente importante del Terzo Settore, contribuendo significativamente al welfare, alla coesione sociale e all’economia del Paese. Tuttavia, con la riforma del Terzo Settore introdotta dal Codice del Terzo Settore (Decreto Legislativo 117/2017), il termine “ONLUS” sarà gradualmente sostituito da altre qualifiche come ETS (Enti del Terzo Settore). Di seguito ti fornisco un quadro generale basato sui dati disponibili riguardo al numero di ONLUS, impiegati, settori di attività e il loro contributo al PIL italiano.

1. Numero di ONLUS in Italia

  • Numero totale di ONLUS: Secondo l’Agenzia delle Entrate, ci sono circa 25.000 ONLUS registrate in Italia. Tuttavia, è importante notare che il numero può variare poiché alcune organizzazioni potrebbero non essere più attive o in fase di trasformazione in Enti del Terzo Settore (ETS) in base alla nuova normativa.

2. Numero di Impiegati nelle ONLUS

  • Personale dipendente: Secondo i dati ISTAT e del Censimento Permanente delle Istituzioni Non Profit, le ONLUS, insieme ad altri enti del Terzo Settore, impiegano circa 900.000 dipendenti.
  • Volontari: Oltre ai dipendenti, le ONLUS si avvalgono di un numero significativo di volontari. Si stima che ci siano più di 6 milioni di volontari attivi nel Terzo Settore in Italia, molti dei quali operano in ONLUS.

3. Settori di Attività delle ONLUS

Le ONLUS operano in vari settori di utilità sociale. I principali ambiti di attività includono:

  • Assistenza sociale e sanitaria: Questo è uno dei settori più rilevanti, dove molte ONLUS forniscono servizi di assistenza agli anziani, alle persone con disabilità, ai malati terminali, e a coloro che vivono in condizioni di povertà o disagio sociale.
  • Beneficenza: Molte ONLUS operano nel settore della beneficenza, raccogliendo fondi e risorse per sostenere le persone in difficoltà economica o per fornire supporto durante le emergenze (ad esempio, calamità naturali).
  • Istruzione e formazione: Le ONLUS attive in questo settore si occupano di progetti educativi e formativi, sia per bambini e giovani, sia per adulti. Comprendono scuole, centri di formazione professionale, doposcuola e attività di alfabetizzazione.
  • Tutela dell’ambiente: Un numero crescente di ONLUS si dedica alla protezione dell’ambiente e alla promozione della sostenibilità, attraverso attività di sensibilizzazione, educazione ambientale, conservazione della biodiversità, gestione dei rifiuti, e altro.
  • Promozione della cultura e dell’arte: Alcune ONLUS operano per la valorizzazione del patrimonio culturale e artistico italiano, promuovendo iniziative culturali, mostre, eventi, e attività artistiche.
  • Tutela dei diritti civili: ONLUS attive in questo settore si occupano di protezione e promozione dei diritti umani, delle pari opportunità, dell’inclusione sociale, dell’integrazione dei migranti e della lotta alle discriminazioni.

4. Contributo delle ONLUS al PIL Italiano

  • Contributo diretto al PIL: Il Terzo Settore nel suo complesso, di cui le ONLUS fanno parte, contribuisce per circa 4-5% del PIL italiano. Questo dato include il valore economico generato sia dalle attività remunerate (dipendenti e collaboratori) sia da quelle svolte dai volontari.
  • Effetto moltiplicatore: Oltre al contributo diretto, le ONLUS generano un impatto economico indiretto significativo attraverso l’effetto moltiplicatore delle loro attività. Ad esempio, le attività assistenziali, educative e culturali delle ONLUS possono ridurre la spesa pubblica in welfare, promuovere l’occupazione locale, stimolare il consumo culturale, e attrarre fondi pubblici e privati.

5. Considerazioni sul Ruolo delle ONLUS nell’Economia Italiana

  • Riduzione della pressione sul welfare pubblico: Le ONLUS, attraverso le loro attività sociali e assistenziali, contribuiscono a ridurre la pressione sui servizi pubblici di welfare, fornendo supporto diretto alle fasce più deboli della popolazione.
  • Creazione di posti di lavoro e sviluppo locale: Le ONLUS creano occupazione non solo per i loro dipendenti diretti, ma anche attraverso l’indotto generato dalle loro attività (ad esempio, fornitura di beni e servizi, organizzazione di eventi, etc.).
  • Innovazione sociale: Molte ONLUS sono attive nell’innovazione sociale, sviluppando nuovi approcci e modelli di intervento che possono essere replicati o adottati anche dalle istituzioni pubbliche e dalle imprese profit.

Conclusioni

Le ONLUS in Italia rappresentano una componente vitale del Terzo Settore e contribuiscono significativamente sia al PIL nazionale sia al benessere sociale. Pur operando senza fini di lucro, queste organizzazioni generano un valore economico e sociale importante, attraverso servizi di utilità pubblica, impiego di personale, promozione della coesione sociale e riduzione della pressione sul welfare statale. Il processo di trasformazione in Enti del Terzo Settore (ETS) e l’iscrizione al Registro Unico Nazionale del Terzo Settore (RUNTS) continueranno a ridefinire il quadro delle ONLUS e del loro ruolo nell’economia italiana nei prossimi anni.

IL CAPITOLO DONAZIONI

Le donazioni alle ONLUS da parte dei donatori e il trattamento fiscale di queste donazioni seguono regole specifiche in Italia. Le normative sono progettate per incentivare il supporto finanziario alle ONLUS, garantendo al contempo trasparenza e correttezza nell’utilizzo dei fondi. Ecco come funzionano le donazioni alle ONLUS, sia dal punto di vista dei donatori che delle ONLUS stesse.

1. Donazioni alle ONLUS da parte dei Donatori

Le donazioni alle ONLUS possono essere effettuate da persone fisiche o da aziende e possono avvenire in diverse forme: denaro, beni mobili o immobili, titoli, servizi, ecc. Le normative fiscali italiane prevedono incentivi per i donatori, sia persone fisiche che giuridiche, che supportano le ONLUS.

A. Detrazioni e Deduzioni Fiscali per i Donatori

  1. Per le Persone Fisiche:
    • Detrazione d’imposta: Le persone fisiche possono detrarre dall’IRPEF (Imposta sul Reddito delle Persone Fisiche) il 30% delle donazioni effettuate alle ONLUS, fino a un massimo di 30.000 euro per ciascun periodo d’imposta.
    • Deduzione dal reddito imponibile: In alternativa, le persone fisiche possono dedurre dal proprio reddito complessivo dichiarato le donazioni in denaro o in natura fino al 10% del reddito complessivo e comunque non oltre 70.000 euro all’anno. Questa opzione può essere più vantaggiosa per i contribuenti con redditi più elevati.
  2. Per le Imprese (Persone Giuridiche):
    • Deduzione dal reddito imponibile: Le imprese (persone giuridiche) possono dedurre le donazioni effettuate alle ONLUS fino al 10% del reddito d’impresa dichiarato e, comunque, non oltre 70.000 euro all’anno. Questo significa che le donazioni possono ridurre il reddito imponibile su cui si calcolano le imposte, favorendo un risparmio fiscale.

B. Condizioni per la Detrazione o Deduzione

  • Tracciabilità delle donazioni: Per beneficiare delle detrazioni o deduzioni fiscali, le donazioni devono essere effettuate tramite mezzi di pagamento tracciabili, come bonifici bancari, assegni, carte di credito o debito, e altre forme di pagamento elettronico. Le donazioni in contanti non danno diritto ai benefici fiscali.
  • Documentazione: I donatori devono conservare la documentazione attestante la donazione (ricevuta di pagamento, estratto conto bancario, ricevuta rilasciata dalla ONLUS) per almeno cinque anni, per poterla esibire in caso di controlli fiscali.

2. Tasse Pagate dalle ONLUS per le Donazioni Ricevute

Le ONLUS, essendo organizzazioni non profit, godono di specifiche agevolazioni fiscali anche in merito alle donazioni ricevute. Ecco come funziona il trattamento fiscale delle donazioni per le ONLUS:

A. Esenzione da Imposte Dirette

  • Esenzione da IRPEF/IRES sulle donazioni ricevute: Le donazioni ricevute dalle ONLUS sono esenti da imposte dirette (IRPEF o IRES), in quanto non sono considerate reddito imponibile per l’organizzazione. Questo vale sia per le donazioni in denaro che per quelle in natura (beni mobili o immobili, titoli, ecc.).

B. Esenzione dall’IVA e da altre imposte

  • Esenzione IVA: Le donazioni in denaro alle ONLUS sono esenti da IVA. In caso di donazioni in beni o servizi, l’operazione non è soggetta a IVA purché sia documentata con i mezzi previsti dalla normativa fiscale (ad esempio, dichiarazione di donazione).
  • Esenzione dall’Imposta di Registro: Le donazioni effettuate alle ONLUS sotto forma di atti notarili (come la donazione di beni immobili) sono esenti dall’imposta di registro e dalle imposte ipotecarie e catastali, purché il bene sia destinato agli scopi istituzionali della ONLUS.
  • Esenzione dall’Imposta di Successione e Donazione: Le donazioni e i lasciti testamentari ricevuti dalle ONLUS sono esenti dall’imposta di successione e donazione, a condizione che i beni siano destinati agli scopi istituzionali dell’organizzazione.

3. Obblighi Fiscali e di Trasparenza per le ONLUS

Anche se le ONLUS godono di agevolazioni fiscali sulle donazioni ricevute, devono rispettare una serie di obblighi di trasparenza e rendicontazione:

A. Rendicontazione e Bilanci

  • Obbligo di redigere il bilancio: Le ONLUS devono redigere un bilancio annuale che riporti tutte le entrate e le spese, comprese le donazioni ricevute. Il bilancio deve essere approvato dall’assemblea dei soci e reso pubblico.
  • Trasparenza sull’utilizzo delle donazioni: Le ONLUS devono garantire la trasparenza sull’utilizzo delle donazioni ricevute, specificando come i fondi sono stati impiegati per il perseguimento degli scopi sociali dichiarati. In alcuni casi, devono pubblicare il bilancio o una rendicontazione semplificata sul proprio sito web o su altre piattaforme pubbliche.

B. Controlli e Verifiche

  • Controlli fiscali: Le ONLUS possono essere soggette a controlli da parte dell’Agenzia delle Entrate per verificare il corretto utilizzo delle agevolazioni fiscali e il rispetto degli obblighi di trasparenza.
  • Verifiche dell’autorità di vigilanza: Le ONLUS devono anche essere in regola con le normative di vigilanza specifiche del settore in cui operano (ad esempio, nel settore sanitario o educativo) e possono essere soggette a verifiche da parte delle autorità competenti.

4. Utilizzo delle Donazioni da Parte delle ONLUS

Le donazioni ricevute dalle ONLUS devono essere utilizzate in modo coerente con gli scopi sociali e statutari dell’organizzazione:

  • Reinvestimento obbligatorio: Gli eventuali utili o avanzi di gestione derivanti dalle donazioni non possono essere distribuiti a soci, amministratori o membri dell’organizzazione, ma devono essere reinvestiti per il perseguimento delle finalità sociali.
  • Progetti e attività specifiche: Le ONLUS devono utilizzare le donazioni per finanziare progetti e attività specifiche che rientrano negli ambiti di solidarietà sociale dichiarati, come l’assistenza sanitaria, l’educazione, la tutela dell’ambiente, ecc.

5. Vantaggi delle Donazioni per ONLUS e Donatori

Le agevolazioni fiscali previste per le donazioni alle ONLUS rappresentano un incentivo importante per i donatori, favorendo il supporto finanziario alle organizzazioni non profit. Allo stesso tempo, le ONLUS, grazie all’esenzione fiscale, possono utilizzare pienamente le risorse ricevute per le loro attività di utilità sociale, senza l’onere di imposte che potrebbero ridurre la portata delle loro iniziative benefiche.

Le donazioni alle ONLUS sono agevolate sia per i donatori (tramite detrazioni o deduzioni fiscali) che per le stesse ONLUS (esenzioni fiscali sulle somme ricevute). Questi meccanismi sono progettati per incentivare le donazioni e supportare le attività di utilità sociale svolte dalle ONLUS. Tuttavia, le ONLUS devono rispettare obblighi di trasparenza e rendicontazione per garantire che le donazioni siano utilizzate in modo appropriato e in linea con gli scopi statutari.

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Autore

  • Massimiliano Biagetti

    Fondatore di Economia-italia.com e Finanza.Economia-italia.com è analista finanziario e trader.

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