In periodi di forte instabilità economica, gli investitori, per mettere al riparo il capitale dalle forti fluttuazioni dei prezzi e dall’inflazione, puntano spesso l’occhio sui cosiddetti “beni rifugio”. Questo termine viene utilizzato per indicare asset che, essendo meno soggetti di altri alle fluttuazioni dei mercati e possedendo un valore intrinseco, tendono a mantenere pressoché inalterato il loro valore e aiutano a diversificare il portafoglio.
Gli asset che possono essere inclusi in questa definizione sono svariati. Tra i più noti rientrano gli immobili e l’oro, in particolare nella sua versione fisica. Chi desidera investire in quest’ultimo, può trovare quotazioni, informazioni utili e prodotti su siti specializzati, come www.confinvest.it/. Anche alcune tipologie di titoli di Stato e gli oggetti di lusso e da collezione possono rientrare sotto questa dicitura.
In questo articolo andremo ad approfondire l’argomento, cercando di capire, più nel dettaglio, che cosa sono esattamente i beni rifugio e quale funzione svolgono nel settore degli investimenti.
Definizione di bene rifugio
Per capire meglio che cos’è un bene rifugio, è possibile andare a vedere la definizione fornita sul portale di educazione finanziaria “Quello che conta” del comitato Edufin. Nel glossario viene fornita la seguente definizione:
“È un bene che ha un valore intrinseco, ‘reale’, che tende a conservare il proprio valore anche a seguito di un incremento del livello generale dei prezzi. L’investimento in un bene rifugio non ha in genere scopo speculativo, quanto piuttosto di protezione da un periodo di crisi economica (e finanziaria) o da un periodo di forte instabilità dei prezzi. Esempi di beni rifugio sono l’oro (al pari di altre materie prime preziose come argento, platino), i diamanti, i beni immobili, i titoli di stato dei Paesi economicamente e finanziariamente più solidi, alcune valute ritenute affidabili (anche perché impiegate in larga scala nei commerci mondiali)”.
Dunque, possono essere inclusi sotto questa dicitura tutti quei beni che:
- possiedono un loro valore reale, indipendente dalle oscillazioni dei prezzi;
- svolge un ruolo di protezione del capitale più che uno speculativo;
- aiuta a fronteggiare oscillazioni dei prezzi e crisi economiche.
Oltre a questo, è bene tenere presente che alcuni di questi asset tendono ad acquistare valore quando altri lo perdono – è ad esempio il caso dell’oro in relazione al dollaro americano – o durante i periodi di crisi – in seguito all’aumento della domanda e alla riduzione dell’offerta.
A cosa servono i beni rifugio nel settore degli investimenti
Gli investitori professionisti che scelgono questa tipologia di investimento lo fanno dunque principalmente per diversificare il portafoglio, riducendo o tenendo sotto controllo il livello di rischio e proteggendo il capitale da inflazione e instabilità dei mercati.
Naturalmente, è bene tenere presente che “bene rifugio” non è sinonimo di assenza di rischi. Questi sono sempre presenti e possono portare a perdite totali o parziali del capitale investito, oppure al mancato raggiungimento degli obiettivi fissati. Per questo motivo, è fondamentale non investire con leggerezza nei beni rifugio e farsi aiutare da professionisti del settore.