Macron all’Europa: dopo la vittoria di Trump, dobbiamo diventare “onnivori”
L’Europa deve farsi coraggio, altrimenti rischia di essere mangiata dai “carnivori” del mondo, afferma il presidente francese.
Emmanuel Macron è noto per essere il più convinto sostenitore europeo di una maggiore indipendenza del blocco dai rivali commerciali come Cina e Stati Uniti.
L’Europa non può più essere l’“erbivoro” del mondo dopo la rielezione di Donald Trump a presidente degli Stati Uniti, secondo Emmanuel Macron. Deve diventare invece un “onnivoro”.
I commenti del presidente francese giungono un giorno dopo la schiacciante vittoria di Trump alle elezioni presidenziali statunitensi, suscitando preoccupazioni sul fatto che il presidente eletto degli Stati Uniti possa ridimensionare la partecipazione di Washington alla NATO, costringendo i paesi europei ad aumentare la spesa per la difesa.
Macron è noto per essere il più convinto sostenitore europeo di una maggiore indipendenza dell’Unione dai rivali commerciali come Cina e Stati Uniti in tutti i settori, dalla difesa alla sicurezza, fino alle tecnologie all’avanguardia.
“Per me è semplice. Il mondo è fatto di erbivori e carnivori. Se decidiamo di restare erbivori, allora i carnivori vinceranno e saremo un mercato per loro“, ha detto ai leader europei durante un incontro a Budapest.
La leadership di Macron sulla scena dell’Unione Europea ha subito un duro colpo dopo le elezioni anticipate da lui stesso indette all’inizio di quest’anno e negli ultimi giorni ha cercato di riposizionarsi come ponte tra l’Unione e gli Stati Uniti. Mercoledì è stato uno dei primi leader a congratularsi con Trump.
“Penso che, come minimo, dovremmo scegliere di diventare onnivori. Non voglio essere aggressivo, voglio solo che sappiamo come difenderci su tutti questi argomenti.”
Un diplomatico dell’UE a Budapest ha affermato che l’elezione di Trump potrebbe dare al leader francese una nuova ” ragion d’essere ” come principale sostenitore di un’Unione Europea più audace e indipendente, in particolare quando si tratta di commercio e sicurezza. Al diplomatico, come ad altri citati nell’articolo, è stato concesso l’anonimato per parlare apertamente.
Sebbene il leader francese non abbia nominato i paesi, l’Europa affronta potenziali guerre commerciali su due fronti, con gli Stati Uniti e con la Cina. La Commissione europea ha colpito i veicoli elettrici cinesi con tariffe e affronta potenziali problemi con Washington se Trump darà seguito alle minacce di imporre tariffe sui beni dell’UE.
“Noi [in Europa] pensiamo che dovremmo delegare la nostra geopolitica agli Stati Uniti d’America, che dovremmo delegare il nostro debito di crescita ai nostri clienti cinesi, che dovremmo delegare la nostra innovazione tecnologica agli iper-scalatori americani”, ha detto. “Non è la migliore idea”.
Arrivati alla riunione di giovedì, i leader e gli alti funzionari dell’UE, tra cui la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen, hanno insistito sulla necessità che l’Europa si faccia carico della sicurezza e della difesa, nonché di sostenere l’Ucraina contro l’aggressione russa.
I commenti del presidente francese giungono un giorno dopo la schiacciante vittoria di Donald Trump alle elezioni presidenziali statunitensi.
Parlando a un piccolo gruppo di giornalisti a Budapest, il ministro degli Esteri ungherese Péter Szijjártó ha affermato che l’esito delle elezioni statunitensi ha cambiato lo “status quo” sull’Ucraina.
“L’Europa deve riflettere. Se mi ponete la domanda teorica se l’Europa potrebbe sostituire gli USA in questa materia, direi ovviamente di no”, ha detto. “L’esito delle elezioni presidenziali degli USA crea una realtà totalmente nuova, non solo in Europa ma nel mondo”.
Altri leader dell’UE sono ansiosi di inviare un messaggio di continuo sostegno a Kiev durante l’incontro, ospitato dal primo ministro ungherese Viktor Orbán, a cui è presente anche il presidente ucraino Volodymyr Zelenskyy, hanno affermato due diplomatici dell’UE.
Ma non tutti sono stati colti dall’appello all’unità di Macron.
“Lui parla di unità, ma intende l’unità della Francia”, ha affermato uno dei due diplomatici sopra menzionati, che non è rimasto impressionato dal discorso di Macron.
“Se significa tirare su i ponti levatoi e serrare le serrature, no grazie. Vogliamo restare aperti alla relazione transatlantica”, ha detto.
… Non potremmo essere più d’accordo, ma bisognerebbe cambiare tutta la visione Europea, siamo pronti?
