Diverse aziende italiane hanno storicamente intrattenuto rapporti commerciali con l’Iran, operando in vari settori. Una di queste potrebbe aiutare con le trattative per la liberazione della giornalista Cecilia Sala arrestata ( senza accusa) nei giorni di Natale 2024. Ecco alcune delle principali e documentate, quindi certe:
Eni
Da un articolo del Sole 24h del 2010, si evince che in Iran, diverse grandi imprese italiane, tra cui Fiat, Eni, Edison, Finmeccanica e Tecnimont, sono attive in vari settori come quello petrolifero, siderurgico, energetico, petrolchimico, automobilistico e delle costruzioni. L’Istituto per il Commercio Estero italiano (ICE) sottolinea che le sanzioni internazionali ostacolano gli investimenti, in particolare nei settori del petrolio e del gas, limitando la presenza di aziende italiane come Eni, Enel, Edison e Tecnimont. Alcune delle principali attivitร italiane in Iran includono: – Eni: Concentrata principalmente nell’offshore del Golfo Persico, con una produzione di 28.000 barili al giorno nel 2008, dai giacimenti South Pars 4 & 5 e Darquain. Tuttavia, Eni ha annunciato che non avvierร nuovi contratti in Iran. –
Danieli
Il Quotidiano Nord Est dice che Gruppo Danieli ha firmato accordi per un valore di circa 5,7 miliardi di euro in occasione della visita del presidente iraniano Hassan Rohuani in Italia, la prima dopo la fine delle sanzioni. Gli accordi comprendono una joint venture e forniture di macchine e impianti da installare in Iran.
La joint venture, denominata Persian Metallics, ha un valore stimato di 2 miliardi di euro e coinvolgerร investitori internazionali e iraniani. Persian Metallics produrrร circa 6 milioni di tonnellate di pellets all’anno, utilizzando minerale di ferro ed energia per alimentare impianti di riduzione diretta, un processo ecologico per produrre acciaio tramite forno elettrico ad arco.
Inoltre, sono previsti altri accordi per forniture di impianti per la produzione di acciaio e alluminio, con un valore di circa 3,7 miliardi di euro. Il Gruppo Danieli, con sede a Buttrio e circa 10.000 dipendenti, รจ specializzato nella progettazione e costruzione di impianti per la produzione di acciaio e metalli non ferrosi.
Saipem
Nel 2016, con la fine delle sanzioni, l’Iran ha aperto nuove opportunitร economiche per le aziende italiane, che hanno siglato contratti per un totale di 17 miliardi di euro durante la visita del presidente iraniano Hassan Rohani a Roma. Tra gli accordi principali:
- Eni ha ripreso la cooperazione con l’Iran, firmando un accordo con la National Iranian Drilling Company e risolvendo questioni legate a 800 milioni di arretrati.
- Saipem ha siglato protocolli dโintesa con la National Gas Company e la Persian Oil&Gas Company, per la realizzazione di un gasdotto da 1.800 km e l’upgrade delle raffinerie, con un valore di 5 miliardi di dollari.
- Danieli, un’impresa siderurgica italiana, ha firmato una joint venture e accordi per forniture di macchine e impianti in Iran per un valore di 2 miliardi di dollari.
- Ferrovie dello Stato ha firmato un memorandum con il Ministero dei Trasporti iraniano per ammodernare la rete ferroviaria e costruire linee di alta velocitร .
- Pessina Costruzioni ha ottenuto un contratto per la costruzione e gestione di cinque ospedali in Iran, con un modello di project financing.
- Alitalia ha aumentato i voli giornalieri tra Roma e Teheran, sostenendo gli scambi commerciali e il turismo.
- Meraj Airlines ha firmato un contratto con Finmeccanica per la fornitura di 20 aerei ATR da 400 milioni di euro, con unโopzione per altri 20.
- Fincantieri ha siglato un accordo con un cantiere navale iraniano per la costruzione di navi mercantili, unitร offshore e la manutenzione di navi.
Questi accordi segnano un rinnovato impegno delle aziende italiane nel mercato iraniano, con investimenti in energia, infrastrutture, trasporti e sanitร .
Italtel
Tra il 2015 e il 2018, molte aziende e multinazionali straniere hanno approfittato della fine delle sanzioni contro l’Iran, firmando contratti economici senza considerare adeguatamente i rischi legati ai diritti umani nel Paese. Un esempio significativo รจ quello di Italtel, che nel 2016 ha firmato un memorandum con la compagnia statale iraniana TCI per sviluppare le telecomunicazioni in Iran. Tuttavia, TCI รจ sotto il controllo del Corpo delle guardie della rivoluzione islamica (pasdaran), noto per il suo ruolo nella repressione politica e nelle violazioni dei diritti umani, anche nel cyberspazio.
SOMO, FIDH e “Justice for Iran” hanno criticato la decisione di Italtel, sottolineando che l’azienda non ha valutato i rischi di contribuire alla repressione del dissenso. Nonostante ciรฒ, Italtel ha successivamente rivisitato il suo accordo e ritirato alcuni servizi. Il caso di Italtel evidenzia la necessitร di una valutazione dei rischi legati ai diritti umani prima di firmare contratti in Paesi ad alto rischio. Le organizzazioni invitano le aziende a seguire le linee guida dell’OCSE per evitare complici nelle violazioni dei diritti umani.
Con la possibilitร che gli Stati Uniti tornino a rispettare l’accordo nucleare con l’Iran, c’รจ il timore che le aziende ripetano gli stessi errori del passato, ignorando i rischi per i diritti umani.
ร importante notare che, nonostante gli accordi firmati, le sanzioni internazionali, in particolare quelle statunitensi, hanno ostacolato l’effettiva implementazione di molti progetti. Le aziende italiane hanno dovuto affrontare sfide sigโ
Le possibilitร di commercio oggi con l’IRAN per le aziende italiane
A seguito del ritiro degli Stati Uniti dall’Accordo sul nucleare, l’Unione Europea ha confermato il suo impegno a rispettare gli accordi con l’Iran, mantenendo sospese le sanzioni e permettendo alle aziende europee, inclusa quelle italiane, di operare con l’Iran, eccetto per settori sensibili come il nucleare e il militare. Per proteggere gli operatori europei dalle sanzioni americane, l’UE ha aggiornato il “Regolamento di Blocco” (n. 2271/1996), che vieta l’osservanza delle sanzioni secondarie USA e consente alle aziende europee di richiedere il risarcimento dei danni subiti.
Le aziende italiane, tuttavia, devono fare attenzione se operano con filiali o uffici negli Stati Uniti. Le sanzioni primarie USA, contenute nell’Iranian Transactions and Sanctions Regulations (ITSR), proibiscono alle entitร statunitensi di effettuare transazioni con l’Iran. Ciรฒ implica che le branch e gli uffici di rappresentanza negli USA di societร italiane devono rispettare la normativa USA, indipendentemente dal “Regolamento di Blocco”.
Per le esportazioni italiane verso l’Iran, non ci sono restrizioni generali, tranne per beni dual use e specifici soggetti iraniani sotto sanzioni. Tuttavia, il sistema bancario europeo continua a presentare difficoltร nei pagamenti con l’Iran. Le aziende iraniane spesso utilizzano filiali in paesi terzi per aggirare questi ostacoli. Le aziende italiane con sedi negli Stati Uniti devono eseguire una due diligence approfondita per garantire la conformitร con la normativa americana.
In ultimo pensiamo che I PERSIANI NON SONO ARABI e si offendono se li chiami arabi.
La Persia ha una tradizione millenaria, con scritti, filosofia, religioni e cultura molto antichi ricordate gli Imperi persiani studiati a scuola?
Gli arabi formano la lo cultura e religione dal 600 dopo Cristo, cioรจ dalla nascita di Maometto che dall’Arabia saudita portรฒ il suo esercito di beduini fatto di pastori analfabeti e prdoni del deserto a conquistare tutto il nord africa fino all’attuale Spagna del sud e ad oriente fino all’impero Bizantino.
Infine c’รจ da notare che la cultura araba, oltre ad avere il Corano in comune, si fuse con la cultura del luogo ( quella antica marocchina in Marocco, quella antica egizia in Egitto e cosรฌ via) per questo si parla anche di “tanti islam” e le lingue arabe si distinuono fra di loro, anche se dello stesso ceppo.
Principali differenze tra l’Iran e i paesi arabi:
Categoria | Iran | Paesi Arabi |
---|---|---|
Lingua | Persiano (Farsi) | Arabo (diversi dialetti) |
Religione principale | Islam Sciita (predominante) | Islam Sunni (predominante) |
Sistema politico | Repubblica Islamica con guida suprema (velayat-e faqih) | Monarchie o repubbliche, alcuni con sistemi autoritari |
Geografia | Situato in Asia Centrale, tra il Medio Oriente e l’Asia dell’Asia del Sud | Situati principalmente nel Medio Oriente e nel Nord Africa |
Popolazione | Circa 90 milioni (varietร etniche: persiani, curdi, azeri, arabi) | Popolazioni arabe, con vari gruppi etnici (berberi, curdi, ecc.) |
Storia politica | Regno di Persia, Rivoluzione Islamica del 1979, attuale regime islamico | Diverse storie coloniali e post-coloniali, alcune monarchie con storia di instabilitร |
Economia | Economia mista, basata su petrolio, gas naturale, e altre risorse naturali | Economia mista, ma anche fortemente dipendente dal petrolio e dal gas (in alcuni paesi) |
Cultura | Cultura persiana, ricca tradizione letteraria, artistica e musicale | Cultura araba, influenzata da tradizioni islamiche e beduine, vari stili regionali |
Relazioni internazionali | Spesso in contrasto con l’Occidente, alleanza con alcuni paesi come Siria, Hezbollah | Relazioni piรน strette con gli Stati Uniti e l’Occidente, alleanze diverse tra i vari paesi arabi |
Abbigliamento tradizionale | Chador, abbigliamento tradizionale persiano | Abbigliamento tradizionale arabo, come la dishdasha, la keffiyeh, ecc. |
Questa tabella fornisce una panoramica generale delle differenze tra l’Iran e i paesi arabi, anche se ci sono molte sfumature e variazioni tra i singoli paesi arabi.
Principali differenze tra la religione sunnita e quella sciita:
Categoria | Sunnismo | Sciismo |
---|---|---|
Origine | Derivato dalla divisione dopo la morte del Profeta Maometto, sostenendo che il califfo doveva essere scelto dalla comunitร | Derivato dalla divisione sulla successione di Maometto, sostenendo che il successore doveva essere un membro della sua famiglia, in particolare Ali, cugino e genero di Maometto |
Guida religiosa | Califfi (leader scelti dalla comunitร ) | Imami (discendenti di Ali, considerati leader spirituali e politici divinamente scelti) |
Autoritร religiosa | Maggiore enfasi sulla comunitร e sui giuristi religiosi (ulama) | Enfasi sugli Imam e la loro guida spirituale, che sono considerati infallibili |
Preghiera | Preghiera di cinque volte al giorno con un’unica modalitร | Preghiera di cinque volte, ma a volte combinata in tre orari, con rituali leggermente diversi |
Calendario religioso | Commemorazione della Battaglia di Badr e altre festivitร | Commemorazione della Battaglia di Karbala e della morte di Husayn (figlio di Ali) |
Pratiche rituali | Minore enfasi sul lutto, rituali meno elaborati | Maggiore enfasi sul lutto, specialmente durante il mese di Muharram |
Giorno sacro | Venerdรฌ (Jumu’ah) come il giorno della preghiera congregazionale | Venerdรฌ, ma anche il giorno di Ashura, che commemora il martirio di Husayn |
Presenza geografica | Maggioranza nei paesi arabi come Arabia Saudita, Egitto, Giordania, Marocco | Maggioranza in Iran, Iraq, Bahrein, e minoranze in altri paesi arabi come Yemen, Libano |
Filosofia teologica | Focalizzato sull’unitร della comunitร musulmana e sulla “ijma” (consenso della comunitร ) | Enfasi sulla successione legittima degli Imam e sulla loro interpretazione del Corano e della Sharia |
Matrimonio e divorzio | Consente che una donna sciita si sposi con un uomo sunnita, ma l’inverso puรฒ essere controverso | Di solito piรน restrittivi, con la preferenza per il matrimonio all’interno della stessa setta |
Interpretazione del Corano | Il Corano รจ considerato invariato e uguale per tutti i musulmani | Il Corano รจ visto come la stessa rivelazione, ma gli sciiti possono attribuire maggiore importanza alla “tafsir” (interpretazione) degli Imam |
Queste differenze mostrano le principali distinzioni teologiche e pratiche tra sunniti e sciiti, sebbene ci siano molte altre sfumature all’interno di entrambe le tradizioni.