E’ già difficile capire come si chiamerà, ma di certo farà fare un bel balzo in avanti alla Nostra industria aeronautica con ricadute industriali ed economica ancora difficili da capire e quantificare, ma sicuramente sarà un bene per la Nostra industria high-tech.
Giappone, Regno Unito ed Italia per il caccia di 6a generazione pronto dopo il 2030
Dovrebbe andare a sostituire l’Eurofighter Typhoon , un ottimo aereo da caccia ma che è un progetto dei primi anni ’80 quindi ormai vicino ad essere sorpassato, anche se ha avuto diversi upgrade e come dicevamo è tutt’ora ancora molto valido, ma sicuramente in difficoltà se si dovesse trovare a sfidare un caccia di 5a o 6a generazione.
Italia, Regno Unito e Giappone hanno firmato ufficialmente un trattato internazionale per avviare lo sviluppo di un aereo da caccia di sesta generazione nell’ambito del Programma Global Combat Air.
L’accordo è stato approvato dai ministri della Difesa dei tre paesi – Guido Crosetto dell’Italia, Grant Shapps del Regno Unito e Minoru Kihara del Giappone – durante una cerimonia tenutasi a Tokyo. Il trattato stabilisce uno sforzo di collaborazione per lo sviluppo di un aereo da combattimento avanzato, il cui quartier generale sarà situato nel Regno Unito.
Ciò segna una pietra miliare significativa per l’Italia, poiché per la prima volta parteciperà con pari status (33%) a un programma di questa portata, in contrasto con la quota italiana inferiore (22%) nel programma comparabile Eurofighter.
L’investimento iniziale per questo progetto è di 50 miliardi di euro in 10 anni di anni, quindi l’Italia investirà più o meno sui 17,5 miliardi di euro, cioè un terzo.
Naturalmente questo è solo l’inizio e il costo potrebbe aumentare.
Diciamo che per l’Italia il costo complessivo compresi gli inevitabili aumenti, potrebbe essere sui 20 miliardi di euro in 10 anni e se ci va bene, con 2 miliardi all’anno potremo avere un caccia di 6a generazione che dovrebbe non solo portare la Nostra aviazione nel 2° millennio ma sopratutto dovrebbe far progredire la Nostra tecnologia e portarla ai massimi livelli mondiali in fatto di Intelligenza Artificiale, Droni, Robot, Laser, ecc.
NB: ricordiamo che il “Bonus facciate” ci è costato circa 150 miliardi in appena 2 o 3 anni, cioè 7 volte questo avvenieristico progetto.
Sono stati delineati i ruoli di leadership all’interno dell’iniziativa internazionale, con il primo capo di governo proveniente da Tokyo e il leader imprenditoriale inaugurale da Roma. La firma del trattato sottolinea l’impegno per un “partenariato paritario”, un sentimento sottolineato dal Ministro Crosetto, evidenziando il ruolo e l’influenza crescenti dell’Italia nello sviluppo di tecnologie militari all’avanguardia. Il prossimo passo cruciale prevede la ratifica del trattato da parte dei rispettivi parlamenti di Italia, Regno Unito e Giappone, aprendo la strada allo sviluppo collaborativo dell’aereo da caccia di sesta generazione nell’ambito del Global Combat Air Program.
Il futuro sistema aereo da combattimento, denominato “sistema di sistemi”, opererà nei cinque domini di aria, terra, mare, spazio e cyber. Adotterà una struttura a stella, con il caccia di prossima generazione che fungerà da piattaforma principale collegata a vari sistemi periferici con e senza pilota. Questo sistema tecnologicamente avanzato, integrato digitalmente, mira a eseguire missioni in modo coordinato e sinergico. Si basa su un’infrastruttura di comando e controllo, guidata dall’intelligenza artificiale e dal supercalcolo, caratterizzata da un’architettura cloud da combattimento e da un collegamento dati cyber-resiliente, che sono adattivi ed eccezionalmente veloci nel trasferire grandi volumi di dati.
Il GCAP (Generazione Caccia di Avanzata e Persistente) non solo guiderà lo sviluppo tecnologico ma favorirà anche la crescita economica a lungo termine per i paesi partecipanti. Si prevede che genererà opportunità di lavoro altamente qualificato e supporterà gli ecosistemi produttivi lungo tutta la catena di approvvigionamento. In collaborazione con leader del settore come Leonardo, Avio Aero, Elettronica e MBDA Italia, nonché con enti associati come università, centri di ricerca e piccole e medie imprese, il programma è considerato uno dei programmi di sviluppo dell’aerospazio, difesa e sicurezza le iniziative più ambiziose e lungimiranti del settore. Il suo obiettivo generale è garantire la sovranità tecnologica per le generazioni future.
Letture utili:
Per approfondimenti: https://www.leonardo.com/it/business/gcap