Nonostante il difficile periodo economico, l’apertura di una tabaccheria è un’idea imprenditoriale che continua ad attirare l’attenzione di coloro che vogliono avviare un’attività indipendente in quanto il vizio del fumo è sempre presente, quindi si tratta di un business che durerà ancora per molti anni. Un grande potenziale di clienti se si sceglie un’ubicazione strategica, ma soprattutto un’utilità senza tempo e un’attività sicuramente molto redditizia.
Nel capire come aprire una tabaccheria occorre però comprendere che l’investimento iniziale sarà particolarmente consistente e si necessiterà un capitale piuttosto elevato, senza dimenticare che si dovrà affrontare una procedura burocratica complessa e dalle lunghe tempistiche. In ogni caso, sarà un’attività dalla concorrenza limitata che porterà a suo modo stabilità economica. C’è quindi da chiedersi, come aprire una tabaccheria dal principio?
Perchè aprire una tabaccheria può essere un’idea redditizia?
Anche davanti a serie depressioni economiche come quella sentita durante il CoViD-19, il settore del tabacco resiste e vive una situazione stabile dai primi anni 2000. Proprio per questo l’apertura di una tabaccheria è una soluzione presa in considerazione da molte persone che vogliono avviare un’attività commerciale indipendente.
Secondo i dati della Federazione Italiana Tabaccai, a settembre 2018 sono circa 50.000 le tabaccherie operative in Italia, affidate in concessione a privati dallo Stato. Secondo invece un’indagine di Doxa e Istituto Superiore della Sanità , al 2019 i fumatori in Italia sono 11,6 milioni, equivalenti a circa il 22% della popolazione nazionale.
In Italia il consumo di sigarette è regolato dai d.l. 3/2003 (Legge Sirchia), d.l. 6/2016 e dalla Direttiva Europea 2014/40/UE, che vietano il fumo in luoghi pubblici e regolamentano lavorazione e vendita del tabacco. Nonostante questo, oltre il 90% dei fumatori abituali acquista sigarette tradizionali confezionate, mentre il 18% acquista tabacco imbustato per farle a mano.
Si mostra quindi una dualità , che non intacca la sigaretta tradizionale neanche di fronte all’avvento delle sigarette elettroniche con e senza nicotina, la cui vendita in tabaccheria è regolata dal d.l. 205/2017 e sono scelte dal 4,6% dei fumatori.
Oltre al fumo, al fine di espandere il proprio bacino d’utenza è possibile offrire servizi come:
- Vendita caramelle, chewing gum o dolciumi vari
- Vendita giocattoli e articoli da regalo
- Ricevitoria Sisal, cioé dare la possibilità di giocare al Lotto , Gratta e Vinci,Â
- Offerta giochi legali e scommesse sportive
- Compravendita di bitcoin.
Comprendendo come aprire una tabaccheria si potrà quindi capire quale direzione prendere: ampliare i propri servizi può da una parte garantire maggiori introiti e coinvolgere un pubblico maggiore, ma dall’altra porterà ad affrontare costi maggiori nell’avvio e nella gestione. In ogni caso, in funzione dei servizi offerti, la potenziale clientela di una tabaccheria è tutt’altro che settorializzata.
Come aprire una tabaccheria? Cosa c’è da sapere?
Dopo essersi messi a tavolino ed aver scritto un business plan, si può pensare di aprire questa attività imprenditoriale individuale o anche formare una società apposita.
Quando si decide di aprire una tabaccheria si possono valutare 2 strategie:
- Rilevare un’attività già avviata, mantenendo ubicazione e clientela sostenendo però spese proporzionate al volume d’affari
- Avviare una nuova attività , scegliendo un’ubicazione consona e seguendo le apposite procedure burocratiche, contenendo però le spese
In entrambi i casi è necessario svolgere un’analisi di mercato, capendo potenzialità , costi e ricavi, esaminando inoltre posizioni strategiche per soddisfare la clientela. Proprio in merito alla posizione, secondo il d.l. 285/1992 non è possibile aprire una tabaccheria qualora ce ne siano altre in prossimità , nello specifico:
- Ogni 1.500 abitanti e distante minimo 600 metri dall’altra in comuni fino a 10.000 abitanti
- Distante minimo 300 metri in comuni fino a 30.000 abitanti
- Distante minimo 250 metri in comuni fino a 100.000 abitanti
- Distante minimo 200 metri in comuni superiori ai 100.000 abitanti
Ai sensi dello stesso decreto si ha una suddivisione anche in base alla somma della produttività delle 3 rivendite più vicine:
- Max. 19.965 euro in comuni fino a 30.000 abitanti
- Max. 31.990 euro in comuni fino a 100.000 abitanti
- Max 39.825 euro in comuni superiori a 100.000 abitanti
Tale suddivisione non verrà tuttavia applicata qualora la nuova tabaccheria verrà aperta ad almeno 600 metri di distanza da quelle già esistenti.
Requisiti e iter per aprire una tabaccheria
In fase d’apertura, per il titolare non ci saranno requisiti particolari né dovrà avere specifiche competenze accademiche o esperienze precedenti. L’iter d’avvio si compone in:
- Apertura Partita IVA presso Agenzia delle Entrate con codice ATECO 47.26.00
- Iscrizione al Registro Delle Imprese
- Comunicazione avvio attività al comune di riferimento
- Conseguimento licenza AAMS (Agenzia Dogane e Monopoli)
- Partecipazione a corso formazione per rivenditori di tabacchi dalla durata di 3 giorni ai sensi del d.l. 122/2010
- Rispetto requisiti morali e legali minimi
- Ubicazione a norma dei d.l. 114/1998 e 285/1992
- Pagamento diritti SIAE
- Permesso esposizione insegna presso comune di riferimento
- Conseguimento licenze aggiuntive
Secondo l’AAMS vi sono 4 tipologie di rivendite:
- Ordinarie, che seguono le disposizioni su prossimità e produttivitÃ
- Speciali, situate dentro strutture come stazioni ferroviarie e metro, aeroporti, centri commerciali o strutture ricettive d’importanza rilevante
- Patentini, per attività già avviate situate in luoghi particolarmente affollati, a patto che soddisfino esigenze differenti da altre tabaccherie nelle vicinanze
- Distributori automatici, per comprare autonomamente sigarette, tabacco o prodotti affini, installati al di fuori della tabaccheria
Chiunque può fare richiesta per la licenza AAMS, tramite apposito modulo scaricabile su sito ufficiale, da consegnare in copia cartacea nell’ufficio dell’Agenzia competente sul proprio territorio. La licenza può essere conseguita superando il concorso pubblico emesso solitamente ogni inizio anno, mentre i piani per le nuove aperture vengono pubblicati ogni 6 mesi. In alternativa può essere acquistata, con prezzo fino ai 100.000 euro ma differente a seconda della zona d’interesse.
Quanto costa aprire una tabaccheria?
Considerando ogni elemento necessario all’avvio e alla gestione, senza tralasciare le spese per l’iter burocratico e ulteriori licenze, per aprire una tabaccheria di piccole dimensioni la spesa minima sarà compresa tra i 50.000 ed i 100.000 euro, con la possibilità di arrivare a 150.000 qualora la licenza AAMS venga acquistata.
Seppur più semplice da gestire, rilevare un’attività già avviata costerà invece dai 200.000 ai 300.000 euro, poiché le spese sono strettamente connesse al suo volume d’affari e all’importanza che il locale ha acquisito nel tempo, considerando quindi anche la sua posizione sul territorio.
In ogni caso, per un’attività commerciale di questo genere la tassazione può essere dal 50% al 65%, sarà quindi necessaria ulteriore liquidità per sostenere le spese suppellettili a essa legate, come ad esempio:
- Forniture prodotti
- Stipendi personale
- Utenze
- Affitto locale, se non di proprietÃ
Valutando tali spese si potranno infine considerare eventuali finanziamenti, verificando se si avrà l’effettiva possibilità di estinguere i debiti contratti.
Conclusioni
Dopo aver capito come aprire una tabaccheria e quale procedura seguire per poter arrivare finalmente a quel momento, si può facilmente concludere dicendo che, se gestita in modo adeguato e nella posizione migliore, può diventare un’attività estremamente redditizia: con un pubblico molto generico si ha la possibilità di fare vendite senza doversi preoccupare troppo di fidelizzazione e sponsorizzazioni, poiché, che siano tabacchi o meno, i prodotti disponibili sono ciclicamente richiesti dalla gran parte delle persone.
Tuttavia, l’avvio dell’attività richiede un forte sacrificio, sia in termini di energie che di denaro. Infatti, l’iter burocratico sarà particolarmente complesso e l’insieme delle procedure può arrivare a costare anche fino a 100.000 euro. L’investimento complessivo può essere anche di 150.000 euro, saranno i risultati del proprietario a far fruttare tale investimento.
Infine, non bisogna dimenticare le varie criticità logistiche e strutturali legate alla tabaccheria, come il reperimento di forniture e la sua elevata esposizione alle rapine. A conti fatti, pur avendo la possibilità di diventare un business senza tempo, necessiterà di una serie di misure organizzative, come una gestione in società o l’avvio di un’attività familiare, per ammortizzare le spese e ridurre al minimo ogni rischio legato all’esercizio.