Dopo mesi di indiscrezioni, è del 9 ottobre 2020 la notizia del cambio di proprietà di Borsa Italiana, società che gestisce il mercato finanziario nazionale, che passa dal London Stock Exchange a Euronext, principale mercato dell’Eurozona, con un’offerta di 4,32 miliardi di euro e un aumento di capitale di 700 milioni.
L’offerta è stata presentata in cordata con Intesa Sanpaolo e Cassa Depositi e Prestiti, per creare la più grande piazza europea con oltre 1.800 società internazionali quotate. La cessione verrà ufficializzata entro giugno 2021 e, ora che Borsa Italiana cambia proprietà, cosa succederà agli enti coinvolti e agli investitori?
Cos’è Borsa Italiana?
Chiamata comunemente Piazza Affari dalla sua ubicazione a Milano, Borsa Italiana viene fondata nel 1808 ed è la società che gestisce il mercato finanziario italiano. Assieme a Francoforte, Londra, Bruxelles e Parigi, è tra le più antiche e importanti borse d’Europa.
Grazie al d.l. 49/1977, che disciplina la compravendita di titoli non ammessi, è riconosciuta come borsa valori e l’unico mercato regolamentato in Italia. E’ poi conforme al d.l. 58/1998, che vi previene attività di insider trading. I suoi mercati sono:
- MTA, per le azioni
- MOT, per le obbligazioni
- IDEM, per i derivati
- ETFPlus, per gli ETF
Al 2020 la sua capitalizzazione ammonta a 558,2 miliardi di euro, rappresentando circa il 37% del PIL nazionale. Dopo la privatizzazione dei mercati nel 1998, nel 2007 viene acquisita al 100% da London Stock Exchange Group, che controlla a sua volta LSE plc, la Borsa di Londra. In seguito, più volte la tedesca Deutsche Borse e la svizzera Six hanno manifestato intenzione d’acquisizione, bloccata però dalla Commissione Europea per prevenire monopoli. Borsa Italiana cambia proprietà infine a ottobre 2020, quando viene acquistata da Euronext. Il suo indice principale è il FTSE MIB – cioè l’acronimo di Financial Times Stock Exchange Milano Indice di Borsa –
Da LSE a Euronext, Borsa Italiana cambia proprietà
Con ufficializzazione dell’intenzione ad agosto, il 9 ottobre 2020 Borsa Italiana è stata ceduta da London Stock Exchange Group a Euronext. Da una parte la società britannica che l’ha mantenuta dal 2007 e gestisce la Borsa di Londra, dall’altra il principale mercato finanziario d’Europa, che contiene 1.300 titoli quotati e controlla borse come Amsterdam, Bruxelles e Parigi.
L’offerta, presentata in cordata con Intesa Sanpaolo, primo istituto creditizio d’Italia, e Cassa Depositi e Prestiti, società controllata per l’83% dal Ministero di Economia e Finanze, ha un valore di 4,32 miliardi di euro, con un aumento di capitale di 700 milioni di euro attraverso CDP Equity.
L’obiettivo di Euronext, con l’acquisizione di Piazza Affari, è quello di creare la più grande piazza d’investimento europea, contando oltre 1.800 titoli quotati con una capitalizzazione totale di 4.400 miliardi di euro. La cessione verrà formalizzata entro giugno 2021 e, al valore d’acquisto, si aggiungerà un’ulteriore quota in base dei ricavi di Borsa Italiana fino a tale data.
Quale motivazione dietro la cessione?
Motivazione principale della cessione di Borsa Italiana da parte di LSE è l’acquisizione da parte di quest’ultimo della società statunitense Refinitiv, fornitore globale di dati e infrastrutture per i mercati finanziari. Potenzialmente, ad accelerare il processo d’acquisizione sarà la Brexit (l’uscita del Regno Unito dall’Unione Europea, avvenuta ufficialmente il 1 febbraio 2020).
Sotto il controllo di LSE, Refinitiv manterrà il suo core business, strutturando analisi ed elaborando dati sul mercato finanziario britannico, sfruttando il vantaggio strategico di un asset americano. La trattativa avrà un valore di oltre 20 miliardi di euro e da agosto 2020 è in attesa del via libera della Commissione Europea, in merito alla libera concorrenza.
Cosa cambierà per Borsa Italiana e società coinvolte?
Il passaggio di proprietà di Borsa Italiana porterà alcuni cambiamenti per quest’ultima e le società coinvolte nell’acquisizione. Difatti, sotto il controllo di Euronext andrà anche MTS Group, società che gestisce il mercato telematico dei Titoli di Stato con scambi giornalieri di 13,5 milioni di euro, che secondo Financial Times avrà un valore di 500 milioni.
Al termine della cessione, invece, verranno divise quote Euronext per le società italiane in cordata:
- Cassa Depositi e Prestiti riceverà il 7,3%, medesima cifra dell’omologa francese Caisse des Dépôts et Consignations
- Intesa Sanpaolo riceverà l’1,3%
A entrambe le società verrà poi riservato il diritto di avere due membri nel comitato di sorveglianza. Attraverso la presenza di CDP, verrà mantenuta una forma di controllo da parte del Governo italiano.
Cosa cambierà per gli investitori?
Fortunatamente per gli investitori, se Borsa Italiana cambia proprietà non vi saranno differenze sostanziali né penalizzazioni. Al contrario, chi giocherà in borsa potrà addirittura trarre vantaggio: su Piazza Affari potrebbero arrivare nuovi titoli provenienti sia dal mercato europeo che internazionali, a cui si potrà facilmente accedere senza più dover fruire dei mercati esteri, cosa che già avviene a Wall Street, dove sono quotati non solo titoli statunitensi ma da importanti società di tutto il mondo.
In merito ai valori dei titoli non si avranno invece brutte sorprese: come avviene solitamente, il loro prezzo sarà strettamente connesso alla natura e alla situazione delle società quotate, così come alla reazione di queste ultime alle turbolenze di mercato causate dalle varie problematiche economico-sociali e politiche.
Quali sono state le reazioni politiche?
Anche se Borsa Italiana manterrà la sua identità nazionale grazie a CDP, la manovra non è stata però esente da critiche politiche: se dalla maggioranza del Governo si auspica la creazione di una grande piazza d’investimento europea, dall’opposizione, in particolare Forza Italia, si teme un cambio di direzione dell’ente controllato dal Ministero dell’Economia, dal sostegno alle imprese verso la politica industriale.
Conclusioni
La notizia del cambio di proprietà di Borsa Italiana può portare numerosi vantaggi, sia per le società coinvolte che per gli investitori:
- Piazza Affari farà parte di una futura Unione europea dei mercati, con una capitalizzazione di 4.400 miliardi di euro
- Cassa Depositi e Prestiti e Intesa Sanpaolo acquisiranno le loro quote da Euronext
- MTS Group incrementerà il suo valore
- Gli investitori avranno a disposizione oltre 1.800 titoli quotati senza dover accedere a mercati esteri
A conti fatti, complice anche l’emergenza Coronavirus e la definizione di nuove strategie, l’acquisizione era già attesa da agosto 2020, quando London Stock Exchange ha mostrato l’intenzione di rilevare Refinitiv e le trattative con Deutsche Borse e Six sembravano già destinate a fallire a causa della Commissione Europea. Per assistere a eventuali novità positive occorrerà tuttavia aspettare giugno 2021, data entro la quale verrà ultimata la cessione.
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