Buoni Postali vs. BTP: Quale Scegliere per i Tuoi Risparmi 🤔💰

Benvenuti, risparmiatori! Siete indecisi se affidare i vostri sudati risparmi ai tradizionali Buoni Fruttiferi Postali o ai più dinamici BTP? 🇮🇹 Entrambi rappresentano valide opzioni offerte dallo Stato italiano, ma presentano caratteristiche, rendimenti e rischi differenti. In questo articolo, analizzeremo a fondo questi due strumenti per aiutarvi a capire quale sia la scelta più adatta al vostro profilo di investimento e ai vostri obiettivi finanziari.

Cosa Sono i Buoni Postali? 📜

I Buoni Fruttiferi Postali (BFP) rappresentano una forma di risparmio molto diffusa in Italia, emessa da Cassa Depositi e Prestiti (CDP) e con la garanzia dello Stato italiano.1 Questa garanzia statale è un elemento fondamentale che attrae molti risparmiatori con una bassa propensione al rischio. Simili alle obbligazioni di Stato, i BFP offrono diverse tipologie pensate per rispondere a varie esigenze di durata e rendimento.1 Tra gli esempi più comuni troviamo il Buono Ordinario, con una durata che può arrivare fino a 20 anni, il Buono 4 anni Plus, ideale per chi cerca un investimento a breve termine, e il Buono Rinnova 4 anni, specificamente pensato per chi ha rimborsato altri buoni.4 Esistono poi opzioni come il Buono indicizzato all’inflazione, che mira a proteggere il potere d’acquisto nel tempo, il Buono 3×4, con rendimenti crescenti nel medio periodo, e il Buono dedicato ai minori, pensato per investimenti a lungo termine per i più giovani.4 Un aspetto particolarmente interessante dei Buoni Postali è che la sottoscrizione e il rimborso non comportano generalmente costi aggiuntivi, ad eccezione degli oneri fiscali previsti dalla legge.4 Inoltre, il capitale investito è sempre rimborsabile, garantendo una sicurezza per il risparmiatore.2

Per quanto riguarda i rendimenti attuali, questi variano considerevolmente a seconda della tipologia e della durata del buono. Il Buono Ordinario, ad esempio, può arrivare a offrire un rendimento lordo annuo a scadenza del 3,00%, ma solo dopo un periodo di 20 anni.4 Per chi preferisce scadenze più brevi, il Buono 4 anni Plus offre un rendimento fisso annuo lordo dell’1,25%.4 Il Buono Rinnova 4 anni, disponibile per chi ha già rimborsato altri buoni, può raggiungere un rendimento lordo annuo a scadenza dell’1,50% 4, evidenziando come Poste Italiane cerchi di fidelizzare i propri clienti. Il Buono 3×4, con una durata di 12 anni, promette un rendimento lordo a scadenza del 3,00% 4, rappresentando un’opzione con un orizzonte temporale intermedio. È importante notare che esistono anche Buoni Postali con rendimenti più contenuti, come il Buono Risparmio Sostenibile, che arriva fino al 2% lordo a 7 anni, e prodotti pensati per esigenze specifiche come il Buono Soluzione Futuro, il Buono Soluzione Eredità e il Buono Premium, quest’ultimo pensato per la nuova liquidità.4 In sintesi, i rendimenti dei Buoni Postali tendono a essere generalmente più bassi rispetto ad altre forme di investimento, ma la loro principale attrattiva risiede nella stabilità e nella garanzia offerta.1

Cosa Sono i BTP? 🏛️

I Buoni del Tesoro Poliennali (BTP) sono titoli di Stato emessi dal Ministero dell’Economia e delle Finanze italiano con l’obiettivo di finanziare il debito pubblico del Paese.1 Questi strumenti finanziari presentano scadenze variabili che possono andare da un minimo di 18 mesi fino a un massimo di 50 anni.14 Tuttavia, per gli investitori privati, le scadenze più comuni sono quelle a 3, 5 e 10 anni.13 La remunerazione per chi investe in BTP avviene attraverso il pagamento di cedole semestrali a tasso fisso. Fanno eccezione alcune tipologie particolari come il BTP Italia, il cui rendimento è legato all’andamento dell’inflazione italiana, e il BTP Più, che offre un tasso variabile con cedole minime garantite e crescenti nel tempo.13 Una caratteristica distintiva dei BTP rispetto ai Buoni Postali è la loro negoziabilità sul mercato secondario, in particolare sul Mercato Telematico delle Obbligazioni (MOT) gestito da Borsa Italiana.13 Questa possibilità offre agli investitori una maggiore flessibilità, permettendo loro di acquistare o vendere i titoli prima della loro naturale scadenza.

Per quanto riguarda i rendimenti attuali dei BTP, questi sono influenzati dalla scadenza del titolo e dalle condizioni generali del mercato finanziario. Al 28 marzo 2025, si potevano osservare rendimenti lordi indicativi che si attestavano intorno al 2,28% per i BTP con scadenza a 2 anni, al 3,06% per quelli a 5 anni e al 3,85% per i BTP a 10 anni.17 Le aste del Tesoro di fine febbraio 2025 hanno evidenziato rendimenti lordi all’emissione per diverse scadenze di BTP compresi tra il 2,93% e il 3,55% 18, a testimonianza della dinamicità di questo mercato. Un prodotto specifico come il BTP Valore, pensato appositamente per i piccoli risparmiatori, nel maggio 2024 offriva un rendimento netto medio annuo stimato del 3,29% su un orizzonte temporale di sei anni 19, risultando potenzialmente più interessante rispetto ai Buoni Postali tradizionali. Un’altra tipologia, il BTP Più, emesso nel febbraio 2025, garantiva tassi minimi crescenti, partendo dal 2,80% per i primi quattro anni per poi salire al 3,60% per i successivi quattro.16 In generale, i rendimenti dei BTP tendono a essere più elevati rispetto a quelli dei Buoni Postali, ma è fondamentale tenere presente che sono soggetti alle fluttuazioni del mercato.17

Rendimenti a Confronto: Chi Offre di Più Oggi? 📈

Analizzando i rendimenti offerti attualmente, emerge un quadro in cui i Buoni Postali si posizionano come strumenti più conservativi, mentre i BTP presentano un potenziale di guadagno maggiore, accompagnato però da una maggiore esposizione al rischio di mercato. I rendimenti dei Buoni Postali, come già evidenziato, sono strettamente legati alla tipologia e alla durata, con il Buono Ordinario che raggiunge il 3,00% lordo annuo solo per scadenze molto lunghe, pari a 20 anni.4 Per chi cerca investimenti a più breve termine, come il Buono 4 anni Plus, il rendimento lordo annuo si attesta intorno all’1,25%.4

D’altra parte, i BTP mostrano rendimenti più competitivi, soprattutto per scadenze medie e lunghe. Un BTP a 10 anni, ad esempio, può offrire rendimenti lordi superiori al 3,8% 17, e anche scadenze più brevi, come quelle a 2 e 5 anni, superano rispettivamente il 2% e il 3% lordo.17 È interessante notare come prodotti specifici come il BTP Valore e il BTP Più siano stati concepiti per attrarre i piccoli risparmiatori, offrendo rendimenti netti che possono risultare più interessanti rispetto alle opzioni postali più tradizionali.16

Per fornire una visione più chiara, ecco una tabella comparativa dei rendimenti lordi indicativi (a marzo 2025):

StrumentoScadenzaRendimento Lordo Indicativo (Marzo 2025)Fonte(i)
Buono Ordinario20 anniFino al 3,00% annuo6, 7, 10, 4
Buono 4 anni Plus4 anni1,25% annuo5, 4
BTP a 2 anni2 anni~2,28%17
BTP a 5 anni5 anni~3,06%17
BTP a 10 anni10 anni~3,85%17
BTP Valore6 anni~3,29% netto medio annuo (Maggio 2024)19
BTP Più8 anni2,80% (anni 1-4), 3,60% (anni 5-8) minimo garantito16

Questa tabella evidenzia come, in generale, i BTP tendano a offrire rendimenti lordi maggiori rispetto ai Buoni Postali per scadenze simili. Tuttavia, è fondamentale considerare anche l’aspetto della tassazione, che può incidere sul rendimento netto finale.

Tassazione: Quanto Incide sul Tuo Guadagno? 💸

Dal punto di vista fiscale, sia i Buoni Postali che i BTP godono di un trattamento agevolato rispetto ad altre forme di investimento. Gli interessi maturati sui Buoni Postali sono soggetti a un’aliquota fiscale del 12,50% 1, un’imposta sostitutiva che viene applicata direttamente sugli interessi lordi. Un altro vantaggio dei BFP è la loro esenzione dall’imposta di successione 4, un aspetto rilevante per la pianificazione patrimoniale. Tuttavia, è prevista un’imposta di bollo annuale dello 0,20% sul capitale investito qualora il valore complessivo dei buoni posseduti superi i 5.000 euro.4 Sotto questa soglia, l’imposta di bollo non è dovuta 3, rendendo i piccoli investimenti più convenienti dal punto di vista fiscale.

Anche i rendimenti dei BTP, sia le cedole periodiche che l’eventuale guadagno in conto capitale (capital gain), sono soggetti alla stessa aliquota fiscale agevolata del 12,50%.1 Questa uniformità nel trattamento fiscale semplifica il confronto tra i due strumenti. Similmente ai Buoni Postali, anche i BTP sono esenti dall’imposta di successione.24 Per quanto riguarda l’imposta di bollo, si applica anche ai BTP con le stesse modalità previste per i Buoni Postali: un’aliquota dello 0,20% annuo se il valore del portafoglio supera la soglia di 5.000 euro.21

La principale differenza a livello fiscale tra Buoni Postali e BTP risiede nella base imponibile per l’imposta di bollo. Per i Buoni Postali, l’imposta si calcola sul valore di rimborso complessivo, che include sia il capitale che gli interessi maturati, mentre per i BTP si applica al valore nominale del titolo.23 Tuttavia, l’aliquota e la soglia di esenzione rimangono le stesse per entrambi gli strumenti. In conclusione, dal punto di vista della tassazione sui rendimenti, Buoni Postali e BTP sono equiparati con l’aliquota del 12,50%. L’imposta di bollo rappresenta un costo aggiuntivo per entrambi superando la soglia dei 5.000 euro di investimento.

Rischi: Quanto Sono Sicuri i Tuoi Investimenti? 🛡️

Quando si tratta di valutare la sicurezza dei propri investimenti, Buoni Postali e BTP presentano profili di rischio differenti. I Buoni Postali sono generalmente considerati un investimento a basso rischio, principalmente grazie alla garanzia fornita dallo Stato italiano.1 Questa garanzia implica che, in caso di difficoltà finanziarie di Cassa Depositi e Prestiti, lo Stato interverrebbe per assicurare il rimborso del capitale e degli interessi. Inoltre, i BFP non sono soggetti alle oscillazioni tipiche dei mercati finanziari 2, offrendo una stabilità di valore che può essere particolarmente rassicurante per gli investitori avversi al rischio. Il capitale investito è sempre rimborsabile, anche prima della scadenza, fornendo un ulteriore livello di sicurezza.2

Tuttavia, è importante considerare che esiste un rischio emittente, seppur generalmente percepito come molto basso per lo Stato italiano.30 In scenari economici estremi, la capacità dello Stato di onorare i propri impegni potrebbe essere messa in discussione, anche se questo è considerato un evento improbabile. Un altro aspetto da tenere presente è che, in caso di rimborso anticipato dei Buoni Postali, si potrebbe perdere parte o tutti gli interessi maturati fino a quel momento, a seconda della tipologia di buono e del tempo trascorso dalla sottoscrizione.8

I BTP, d’altra parte, sono soggetti al cosiddetto rischio di mercato.1 Il loro prezzo può variare in base a diversi fattori, tra cui l’andamento dei tassi di interesse di mercato, il rating (la valutazione del rischio di credito) assegnato all’Italia dalle agenzie internazionali e altri eventi macroeconomici. Ad esempio, se i tassi di interesse aumentano, il valore dei BTP a tasso fisso già in circolazione tende a diminuire, in quanto i nuovi titoli offrono rendimenti più elevati.28 Esiste anche un rischio di credito o emittente, ovvero la possibilità che lo Stato italiano non sia in grado di ripagare il proprio debito.1 Anche se questo rischio è considerato contenuto, non è completamente assente. Per quanto riguarda la liquidità, i BTP godono generalmente di un buon livello di liquidità, in quanto possono essere acquistati e venduti sul mercato secondario.32 Tuttavia, in periodi di forte instabilità finanziaria, la liquidità potrebbe ridursi. In sintesi, mentre i Buoni Postali offrono una maggiore sicurezza grazie alla garanzia statale e all’assenza di rischio di mercato, i BTP presentano un profilo di rischio medio, con la possibilità di ottenere rendimenti più elevati.

Liquidità: Quanto Facilmente Puoi Accedere ai Tuoi Fondi? 💧

La facilità con cui è possibile accedere ai fondi investiti è un aspetto cruciale per molti risparmiatori. I Buoni Postali offrono una buona flessibilità in termini di liquidità, in quanto è possibile richiedere il rimborso anticipato del capitale in qualsiasi momento entro il termine di prescrizione (che è di 10 anni dalla scadenza per i buoni cartacei, mentre non esiste per i dematerializzati).2 Per i buoni emessi in forma dematerializzata, è anche possibile effettuare un rimborso parziale, generalmente per importi pari a 50 euro o multipli.29 Questa caratteristica rende i Buoni Postali particolarmente adatti per chi potrebbe aver bisogno di accedere ai propri risparmi inaspettatamente. Tuttavia, come già accennato, è importante ricordare che il rimborso anticipato può comportare la perdita degli interessi maturati, a seconda della tipologia di buono e del momento in cui viene richiesto il rimborso.8

I BTP, invece, offrono liquidità principalmente attraverso la loro negoziabilità sul mercato secondario (MOT).1 Questo significa che un investitore può vendere i propri BTP prima della scadenza se necessita di liquidità. La facilità con cui è possibile vendere un BTP dipende dalle condizioni del mercato e dal volume di scambi relativi a quella specifica emissione.32 Le emissioni più recenti e quelle con scadenze più comuni tendono ad essere più liquide. Tuttavia, è fondamentale essere consapevoli che la vendita anticipata sul mercato secondario potrebbe avvenire a un prezzo inferiore al valore nominale del titolo, soprattutto se i tassi di interesse di mercato sono aumentati o se vi è una percezione di maggiore rischio sul debito italiano.28 Pertanto, mentre i Buoni Postali garantiscono il rimborso del capitale in qualsiasi momento (anche se con possibili perdite di interessi), i BTP offrono liquidità attraverso il mercato, con il rischio di fluttuazioni di prezzo che potrebbero portare a una perdita di capitale in caso di vendita anticipata.

Tabella Comparativa: Buoni Postali vs. BTP 📊

Per riassumere le principali differenze tra Buoni Postali e BTP, si può fare riferimento alla seguente tabella:

CaratteristicaBuoni Fruttiferi Postali (BFP)Buoni del Tesoro Poliennali (BTP)
EmittenteCassa Depositi e Prestiti (garantiti dallo Stato)Stato Italiano (Ministero dell’Economia e delle Finanze)
RendimentoGeneralmente più basso, fisso (tranne quelli indicizzati)Generalmente più alto, variabile (dipende dal mercato)
RischioBasso (garanzia statale, no rischio di mercato)Medio (rischio di mercato, tasso d’interesse, emittente)
Tassazione12,50% sugli interessi; imposta di bollo 0,20% sopra 5.000€12,50% sui rendimenti; imposta di bollo 0,20% sopra 5.000€
LiquiditàRimborso anticipato garantito (perdita interessi possibile)Negoziabili sul mercato secondario (rischio di perdita capitale)
ScadenzeVarie (da breve a molto lungo termine, es. 20 anni)Varie (da 18 mesi a 50 anni)
Mercato SecondarioNon presentiPresenti (MOT di Borsa Italiana)
CostiGeneralmente nulli (salvo oneri fiscali)Potrebbero esserci commissioni di intermediazione per l’acquisto/vendita
Imposta SuccessioneEsentiEsenti

Conviene Comprare Buoni Postali o BTP? La Scelta in Base al Tuo Profilo 🤔

La decisione tra investire in Buoni Postali o in BTP dipende in modo significativo dal profilo di rischio dell’investitore e dai suoi obiettivi finanziari.

Per un profilo di rischio basso o avverso al rischio, i Buoni Postali rappresentano una scelta più prudente. La garanzia statale e l’assenza di esposizione diretta alle fluttuazioni del mercato offrono una maggiore sicurezza per il capitale investito. La possibilità di ottenere il rimborso anticipato, sebbene possa comportare la perdita degli interessi, garantisce comunque l’accesso ai propri fondi in caso di necessità. Questa opzione è particolarmente indicata per chi ha un orizzonte temporale di risparmio ben definito e non necessita di liquidità immediata, oppure per chi preferisce la semplicità e la familiarità dei prodotti offerti da Poste Italiane.

Al contrario, per un profilo di rischio medio o per chi è alla ricerca di rendimenti potenzialmente più elevati, i BTP possono rappresentare un’opportunità più interessante. La possibilità di negoziare i titoli sul mercato secondario offre una maggiore liquidità rispetto al rimborso diretto dei Buoni Postali, e la varietà di scadenze disponibili consente di allineare l’investimento al proprio orizzonte temporale. Tuttavia, è fondamentale essere consapevoli dei rischi associati ai mercati finanziari, come il rischio di mercato e il rischio di tasso di interesse, che possono influenzare il valore dei BTP. Prodotti come il BTP Valore e il BTP Più, specificamente pensati per i piccoli risparmiatori, potrebbero rappresentare un buon compromesso tra rendimento e accessibilità, offrendo rendimenti potenzialmente superiori ai Buoni Postali pur mantenendo un legame con l’affidabilità dello Stato italiano.

Anche l’orizzonte temporale gioca un ruolo cruciale nella scelta. Per investimenti a breve termine (meno di 2 anni), i Buoni Postali potrebbero essere più semplici da gestire, anche se i rendimenti potrebbero essere limitati. Per orizzonti temporali più lunghi (5 anni o più), i BTP potrebbero offrire rendimenti più interessanti, ma è essenziale considerare l’evoluzione del mercato e i potenziali rischi.

Infine, gli obiettivi finanziari dell’investitore sono determinanti. Se l’obiettivo primario è la conservazione del capitale e una crescita modesta ma sicura, i Buoni Postali sono una scelta appropriata. Se si punta a un rendimento maggiore e si è disposti ad accettare un certo grado di rischio, i BTP possono essere più adatti.

Conclusioni

In conclusione, la decisione se convenga comprare Buoni Postali o BTP non ha una risposta univoca, ma dipende dalle specifiche esigenze, dalla tolleranza al rischio e dagli obiettivi finanziari di ciascun risparmiatore. I Buoni Postali si confermano una scelta solida per chi cerca sicurezza e stabilità, privilegiando la garanzia statale e la semplicità. I BTP, d’altra parte, offrono un potenziale di rendimento maggiore, ma richiedono una maggiore consapevolezza dei meccanismi di mercato e dei rischi connessi. Prima di prendere qualsiasi decisione, è fondamentale valutare attentamente le proprie priorità e, se necessario, consultare un consulente finanziario per ricevere una guida personalizzata. È sempre raccomandabile leggere con attenzione i fogli informativi relativi a entrambi i prodotti per comprendere appieno le loro caratteristiche, i costi e i potenziali rendimenti.

Bibliografia

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  30. Buoni fruttiferi postali: conviene? Sono sicuri? Rischi e opinioni – Il Re di Denari, accesso eseguito il giorno marzo 31, 2025, https://www.ilredidenari.it/buoni-fruttiferi-postali-conviene-sono-sicuri-rischi-e-opinioni/
  31. BTP: un investimento sicuro o un rischio sottovalutato? | Plannix – Prendi le decisioni giuste coi tuoi soldi, accesso eseguito il giorno marzo 31, 2025, https://www.plannix.co/blog/btp-un-investimento-sicuro-o-un-rischio-sottovalutato
  32. Investi in Btp? Occhio a non sbagliare a causa di questo pregiudizio, accesso eseguito il giorno marzo 31, 2025, https://youradvisor.we-wealth.com/blog/investire-in-btp-e-il-rischio-italia
  33. Che cos’è un BTP? Come funziona e quali sono i rischi? – Lorenzo Cioffi, accesso eseguito il giorno marzo 31, 2025, https://lorenzocioffi.it/che-cos-e-un-btp-funzionamento-e-rischi/
  34. BOT e BTP: cosa sono e come funzionano i buoni del tesoro, accesso eseguito il giorno marzo 31, 2025, https://www.bper.it/perche-sceglierci/magazine/articoli-guide/bot-e-btp-cosa-sono-come-funzionano-i-buoni-del-tesoro

Autore

  • massy biagio

    Fondatore di Economia Italiacom e Finanza Italiacom è divulgatore finanziario e trader.