L’Italia è un paese ad alto rischio sismico, ma in ogni regione la pericolosità di un terremoto viene spesso sottovalutata. Eventi della storia recente hanno colpito tutto il territorio italiano, facendo capire che non si ha una particolare cultura a riguardo, mentre la classificazione nazionale è in continuo cambiamento dagli anni ’60.
Dal dopoguerra, l’Italia ha il triste primato di essere la nazione d’Europa più colpita dai terremoti: è proprio per tale motivo che, negli ultimi anni, si ragiona in termini di case antisismiche, in grado di resistere a terremoti anche ad alta intensità .
Definire caratteristiche e proprietà delle case antisismiche può essere particolarmente difficile, poiché vi sono normative differenti da nazione a nazione, è per questo che occorre un’informazione attendibile e precisa per una maggiore sensibilizzazione sul tema.
Terremoti e case antisismiche: la situazione in Italia
Dal 1980 al 2016 sono stati tanti i terremoti ad alta intensità che in Italia hanno causato la morte di centinaia di persone e danni spesso irreparabili. Tra questi si possono tristemente ricordare:
- 1980, Irpinia, magnitudo 6.5, 2,914 morti, 400,000 senzatetto
- 1997, Umbria e Marche, magnitudo 6.0, 11 morti, 40,000 senzatetto
- 2009, L’Aquila, magnitudo 5.9, 309 morti, 49,000 senzatetto
- 2012, Emilia Romagna, magnitudo 6.1, 7 morti, 15,000 senzatetto
- 2016, Amatrice, magnituto 6.0, 299 morti, 2,500 senzatetto
Secondo le analisi della Rete Sismica Nazionale e dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, anche nel 2019 su tutto il territorio nazionale si sono registrate circa 16,584 attività sismiche, oltre 45 al giorno, con magnitudo tra 3.0 e 4.5: se talvolta sono stati casi isolati, talaltra sono legati a sequenze sismiche avvenute precedentemente.
La disciplina sulle costruzioni antisismiche è regolata dalle NTC 2018 (Norme Tecniche Costruzioni) secondo il d.m. 17 gennaio 2018, che porta delle modifiche alle NTC 2008 e al d.l. 1086/1971, contenente delle norme invariate dal 1939.
Rispetto alle NTC 2008, che classificavano il territorio nazionale in differenti zone di rischio sismico, le NTC 2018 effettuano una classificazione del territorio in base ai valori d’accelerazione al suolo, valutando di conseguenza la pericolosità di eventuali sciami sismici.
In ogni caso, il progettista che realizza edifici antisismici deve rispettare una serie di requisiti di sicurezza preliminari:
- Verificare l’ubicazione
- Analizzare il terreno e le sue caratteristiche geologiche
- Adottare sistemi di rigidità strutturale per l’edificio
- Favorire la duttilità della struttura
Sebbene i metodi di misurazione e le normative si siano evolute, al 2020 la situazione italiana presenta ancora numerose criticità .
Caratteristiche di una casa antisismica
Innanzitutto bisogna specificare che in Italia non dappertutto bisogna costruire case antisismiche. Il territorio italiano è suddiviso in zone di pericolo sismico, ogni zona ha le sue leggi precise da rispettare . Più ci si avvicina a zone con alto pericolo sismico e più le leggi ci obbligheranno a seguire certi parametri per la costruzione di un’abitazione. Il territorio con meno rischio sismico in Italia, è la Sardegna. I territori con il più alto rischio sismico sono lungo tutto l’arco appenninico, partendo dal vulcano Etna per finire nell’Appennino tosco-emiliano , questo senza escludere zone lontane dagli Appennini o dalle Alpi. La figura B spiega meglio di tante parole come è suddiviso il pericolo sismico in Italia.
Secondo le normative, di qualsiasi dimensione essa sia la casa antisismica deve rispettare 3 criteri fondamentali:
- Resistenza ai più intensi terremoti della zona anche a distanza ravvicinata
- Agibilità nel tempo senza perdere caratteristiche e resistenza dopo un terremoto
- Integrità senza alcun danno (qualora vi siano danni, che siano riparabili col minor sforzo possibile)
Un’abitazione non può essere considerata antisismica qualora subisca danni ingenti durante una scossa, poiché quest’ultima potrebbe pregiudicare la sua struttura portandola a rischio crollo con un’eventuale scossa successiva. Nella costruzione di un edificio occorre valutare con massima attenzione:
- Materiali di qualità , affidabili e certificati come calcestruzzo con armature d’acciaio, che garantisce maggiore sicurezza e resistenza
- Forma dell’edificio, regolare e simmetrica sia in pianta che in altezza come quadra o rettangolare, che garantisce maggiore stabilità anche in elevazione
- Elementi portanti correttamente dimensionati come travi, pilastri o solai, in funzione della loro gerarchia strutturale e dei loro rapporti geometrici
- Pareti antisismiche opportunamente posizionate all’interno dell’edificio, per aggirare dinamiche di crollo imprevedibili
Rispettando questi criteri di costruzione, il costo totale per la realizzazione di una casa antisismica può risultare superiore del 30% rispetto a quello di un immobile tradizionale: sarà tuttavia un investimento a lungo termine, coprendo eventuali spese di manutenzione e riparazione anche di fronte a terremoti d’elevata intensità .
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Giappone, un esempio da seguire
In merito all’attività sismica del pianeta, il Giappone può rappresentare un interessante esempio da seguire e da cui trarre insegnamento. Se in Italia, eccetto alcuni tristi casi, l’intensità media di un terremoto può essere tra magnitudo 3.0 e 4.5, quella del Giappone può andare tra magnitudo 5.0 e 6.0 (valore equivalente dal grado 5- in su della scala Shindo), contando un’attività sismica di oltre 2,000 scosse all’anno.
Case antisismiche sono altamente richieste per via della pericolosità di ogni scossa, trovandosi il Giappone in una zona ad altissima intensità sismica. Uno degli esempi più distruttivi è stato il terremoto del Tohoku dell’11 marzo 2011: con epicentro in mare a 30 km di profondità , il sisma di magnitudo 8.9 ha portato alla morte di 15,703 persone, causata anche dallo tsunami da esso generato, che a sua volta ha portato alla distruzione della prefettura di Fukushima e della centrale nucleare presente in quella zona; i danni sono stati anche di natura ambientale.
Gli edifici antisismici giapponesi subiscono interventi strutturali solo ogni 30-40 anni, rafforzando le loro strutture in modo considerevole e sempre all’avanguardia: l’iniziale costruzione con elementi portanti estremamente resistenti aggira il problema di danneggiamenti pesanti e conseguente demolizione.
Questo grazie al governo nazionale, che ha imposto dal 2009 nuove misure di costruzione per gli edifici a resistenza sismica: dalle case in legno elastico si passa a molle o ammortizzatori posti assieme alle fondamenta per assecondare il movimento oscillatorio e/o sussultorio causato dalla scossa. Tale direttiva è entrata in vigore anche a seguito degli studi dell’Istituto internazionale di sismologia e ingegneria sismica.
Conclusioni
Purtroppo l’Italia è piena di abitazioni vecchie, costruite ben prima delle attuali e valide leggi antisismiche.
Lo studio per le costruzioni antisismiche è proprio nato in Italia, territorio da sempre martoriato dai terremoti, già nel 1700 ci sono le prime leggi per far costruire in modo “sicuro”. Purtroppo poi con il tempo sono cambiati materiali e sensibilità , che unite ad una ricerca di risparmio, hanno portato proprietari e costruttori ad essere piuttosto superficiali .
Anche norme non del tutto adatte hanno contribuito ad avere un patrimonio immobiliare non del tutto adeguato al rischio sismico italiano. Va detto che l’Italia dagli anni ’70 del secolo scorso ha messo in campo leggi antisismiche molto valide, purtroppo ci sarebbero milioni di edifici antichi da ristrutturare e rendere antisismici, ma le case che si costruiscono oggi – a meno che non si violino queste semplici regole di sicurezza – quanto meno resistono a terremoti di intensità anche elevata, nel senso che se anche riportano danni, riescono a rimanere in piedi e ad evitare perdite di vite.
La testimonianza ce l’abbiamo con l’ultimo terremoto , dove ad Amatrice delle villette costruite negli ultimi anni non hanno subito danni, mentre abitazioni vecchie costruite negli anni 50 e distanti solo poche decine di metri sono praticamente state rase al suolo da un terremoto che non è stato nemmeno fortissimo.
A conti fatti, sono diversi gli accorgimenti per un progettista per una casa resistente al terremoto, dai materiali alle forme, passando per strutture portanti e pareti antisismiche. Il maggior costo sarà direttamente proporzionale alla maggiore sicurezza. Ancor prima di questo, però, l’attenta valutazione dell’ubicazione del futuro edificio è sempre fondamentale, così che anche eventuali criticità geologiche potranno essere aggirate.
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