Come Aprire Partita IVA in Albania: Pro e Contro

Specialmente negli ultimi anni, l’Albania vive un periodo economico particolarmente florido, con un costo della vita ridotto e agevolazioni per chiunque provenga dall’estero, grazie anche all’apertura sul mercato continentale. Dopo aver visto come fare questa procedura in Italia, oggi scopriremo insieme come aprire un’azienda in Albania e soprattutto la sua convenienza.

Una posizione geografica strategica per una terra ricca d’opportunità, che sta diventando un nuovo paradiso fiscale anche per imprenditori italiani che desiderano domiciliarvi la loro attività. Comprendendo nel dettaglio procedure e pro e contro bisogna quindi capire, come aprire una Partita IVA in Albania?

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Come aprire Partita IVA in Albania

La situazione economica dell’Albania

Situata nell’area sud-est dell’Europa, la Repubblica d’Albania è una nazione della Penisola Balcanica. Possiede circa 3,024 milioni di abitanti e una superficie totale di 28.756 km2. Affacciandosi su Mar Adriatico e Ionio, confina a nord-ovest col Montenegro, nord-est col Kosovo, est con Macedonia e sud-est con Grecia. Possiede svariati giacimenti di materie prime, tra tutte:

  • Petrolio
  • Carbone
  • Nichel
  • Rame
  • Cromo
  • Bauxite
  • Fosfati

E’ suddivisa in 12 prefetture, a loro volta divise in 36 distretti e 61 comuni. La capitale è Tirana, nella prefettura omonima. Non appartenente all’Eurozona, la moneta corrente è il lek, equivalente a 0,0084 euro.

Considerato paese in via di sviluppo da Fondo Monetario Internazionale e Nazioni Unite, dopo i turbolenti anni ’90 dagli anni ‘2000 si orienta verso un’economia di mercato, con crescita esponenziale dei settori:

  • Energia
  • Infrastrutture
  • Agro-alimentare
  • Turismo
  • Abbigliamento e tessile
  • Innovazione tecnologica
  • Immobiliare
  • Lavorazione e vendita tabacco
  • Estrazione petrolifera e minerale
  • Smaltimento rifiuti

Ai sensi della Legge Normativa 30/2020, l’imposta sui profitti è 0% su fatturati fino a 14 milioni di lek, pari a 120.000 euro, modificando la precedente legge che vedeva esenzione fino a 5 milioni: stando a dati ufficiali del Ministero delle Finanze e dell’Economia albanese, sul territorio vi sono circa 94.000 PMI esentate dall’imposta che rappresentano l’83% dell’attività produttiva nazionale. Per fatturati superiori ai 14 milioni l’imposta è al 15%.

L’IVA albanese è al 20%. Le imposte sul reddito sono invece divise in tre scaglioni:

  • 0% fino a 30.000 lek
  • 13% da 30.000 a 150.000 lek
  • 23% oltre 150.000 lek

Dal 23 gennaio 2020 il Governo Albanese approva la detassazione delle pensioni di cittadini UE trasferiti con regolare permeggio di soggiorno. Il ruolo dell’ufficio d’imposte è coperto dal General Directorate Of Taxation, ente analogo all’Agenzia delle Entrate.

Secondo il Ministero degli Affari Interni albanese, lo stipendio medio nazionale è l’equivalente dai 250,00 ai 350,00 euro/mese, tra -83,7% e -77,2% rispetto alla retribuzione media italiana, con paga media oraria equivalente a circa 2,3 euro. Stando agli stessi dati, al 2020 sono circa 19.000 gli italiani che vivono in Albania.

Cosa c’è da sapere per aprire Partita IVA in Albania?

Grazie alla sua vicinanza con l’Italia, la posizione geografica dell’Albania presenta un forte vantaggio strategico, per questo può divenire un’interessante opportunità di business per imprenditori italiani. Ai sensi della Legge 9901/2008, l’Albania non limita la proprietà straniera delle aziende e il rimpatrio dei profitti e fattori cruciali a favore degli investimenti sono:

  • Libera circolazione di redditi e capitali
  • Proprietà privata
  • Incentivo all’imprenditorialità
  • Protezione dalla legislazione locale

Principali tipologie di società sono:

  • SHPK, società a responsabilità limitata
  • SA, società pubblica
  • SHA, società con capitale sociale comune
  • Filiali nazionali di società estere

Disposizioni generali per ogni Partita IVA in Albania sono:

  • Deve essere fondata da una singola persona o più soci
  • Le decisioni del 75% degli azionisti bastano a trasferire le loro azioni
  • Il capitale autorizzato minimo è di 100.000 lek, pari a 842,28 euro
  • I contributi sono maturati in contanti o in beni mobili o immobili
  • La contabilità va notificata annualmente
  • Ogni operazione di finanza straordinaria va coordinata con l’assemblea degli azionisti, con legittimazione col 75% di voti favorevoli

In base alla zona e alla tipologia di azienda da aprire in Albania è necessario poi conoscere dettagliatamente caratteristiche logistiche, politiche, ambientali e culturali, comprendendo anche la tassazione locale su pubblicità e iscrizione alle autorità fiscali, da aggiungere a quella nazionale e variabile a discrezione dei comuni.

Iter per aprire Partita IVA in Albania

Chiunque decida di avviare un’impresa in Albania dovrà recarsi al National Business Center (fusione di Centro Nazionale Registrazione e Centro Nazionale Licenze), ente statale che si occupa di raccolta e gestione delle informazioni su ogni attività commerciale sul territorio, garantendo trasparenza e libero accesso al pubblico.

Requisiti fondamentali alla registrazione sono:

  • Avere almeno un socio, che sia persona fisica o giuridica
  • Avere un amministratore
  • Avere domiciliazione in Albania
  • Avere sede legale in Albania

Riguardo alla società da avviare, sarà necessario avere:

  • Nome e ragione sociale
  • Descrizione attività
  • Dati soci e relative percentuali azionarie 
  • Dati amministratore
  • Capitale sociale minimo versato di 100.000 lek
  • Capitale minimo di 3,2 milioni di lek per le società pubbliche
  • Atto costitutivo
  • Statuto

All’esito positivo verrà rilasciato apposito certificato di registrazione, contenente un numero identificativo univoco. La procedura di registrazione e ricezione certificato richiede circa 24 ore, mentre dopo 5 giorni saranno rilasciati codice fiscale e Partita IVA della propria impresa.

Come persone giuridiche, si dovrà ottemperare ai seguenti pagamenti con giustificazione:

  • Affitto, ristrutturazione, installazione e messa a norma immobile
  • Interessi passivi
  • Esigenze amministrative e tassazioni locali
  • Condizioni tecniche
  • Diritti d’autore

Mentre si potrà essere esentati dall’imposta sui profitti, le imposte sul reddito verranno pagate da chi soggiorna in Albania da almeno 183 giorni, con riduzione fino a -60% per chi reinveste i propri profitti. Infine, esistono attività esenti da imposta sui profitti anche con fatturati superiori ai 14 milioni di lek, legate a:

  • Turismo (per i primi 5 anni ai sensi della Legge 93/2015)
  • Leasing terreni
  • Apparecchiature mediche
  • Prestazioni finanziarie
  • Imprese non-profit
  • Industria petrolifera
  • Export prodotti
  • Istruzione

Le medesime procedure valgono anche per rilevare un’attività già avviata.

Pro e contro di aprire un’azienda in Albania, l’attuale situazione

Secondo il MEF albanese, al 2017 (ultimi dati disponibili) gli investimenti esteri diretti in Albania rappresentano circa il 55,4% del PIL nazionale, con crescita media di +1 miliardo di dollari/anno nel decennio 2008-2017 specialmente nei settori petrolifero, minerario, infrastrutturale, edile e comunicazioni. Un dato confermato anche da Infomercati, secondo cui nel 2018 l’Italia detiene il 34,1% degli investimenti esteri, per un volume di 2,6 miliardi di euro con circa 1.000 PMI.

Acquisendo negli anni il nominativo di paradiso fiscale dei Balcani, l’Albania presenta numerosi punti di forza per investimenti italiani, grazie alle sue posizioni logistiche ed economiche:

  • Se hai un lavoro online, puoi trasferirti in Albania e lavorare lì, con il tempo puoi anche pensare di prendere la cittadinanza albanese e potrai comunque tornare a casa quando vuoi dai tuoi cari, in quanto è veramente vicina.
  • Posizione geografica vicina all’Italia, che la rende un’ottima partner commerciale
  • Forte influenza della lingua italiana, che semplifica la comunicazione
  • Potere d’acquisto, aumentato esponenzialmente dai primi anni ‘2000
  • Basso costo della manodopera, che favorisce assunzione di personale
  • Tassazione agevolata, con ampi margini d’esenzione anche per import/export
  • Snellimento burocratico, con tempi ridotti e pratiche semplificate

Oltre a questi occorre però contare anche alcuni punti deboli che la nazione presenta, e che possono rappresentare brutte sorprese per il proprio business:

  • Alta corruzione, che può far snaturare la propria azienda
  • Mappe catastali non sempre aggiornate, che ostacolano il posizionamento immobiliare
  • Modelli di sviluppo differenti da zona a zona, che rendono difficile la scelta logistica
  • Sistema sanitario nazionale, non adeguato a standard europei e basato su cliniche private

A conti fatti, circostanze che possono ridurre i vari punti forti, ma che non sono nulla di irrisolvibile davanti all’esperienza e la permanenza nel paese balcanico.

Infine, si sconsiglia l’apertura di Partite IVA in Albania per aziende domiciliate in Italia: i rischi saranno legati alla doppia tassazione, italiana e su redditi detenuti all’estero, e al reato d’esterovestizione, ai sensi dell’art. 73, comma 5-bis del D.P.R. 917/1986.

 

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Autore

  • massy biagio

    Fondatore di Economia Italiacom e Finanza Italiacom è divulgatore finanziario e trader.