Quando dice che riprenderà Panama, Trump non è n’è matto nè ubriaco, tanto che è astemio, o meglio non beve perchè suo padre ebbe una vita segnata dall’alcolismo e il giovane Tycoon imparò fin da subito a stare lontano da alcool e droghe.
Trump rivuole Panama ( o meglio lo Stretto) perchè vitale a livello strategico per l’economia e la difesa militare degli Stati Uniti d’America e i suo interessi nel Nuovo Continente.
Di chi è il Canale di Panama
Lo stretto di Panamá (spesso noto come Canale di Panamá) non appartiene esclusivamente a nessuno Stato o organizzazione privata, ma è di proprietà e sotto il controllo della Repubblica di Panamá. Dal 31 dicembre 1999, grazie ai termini dei trattati Torrijos-Carter firmati con gli Stati Uniti, il canale è stato completamente trasferito alla gestione panamense.
L’ente che si occupa dell’amministrazione del canale è l’Autoridad del Canal de Panamá (ACP), un’agenzia governativa panamense. Il canale è una via d’acqua artificiale cruciale per il commercio globale, poiché collega l’oceano Atlantico al Pacifico, riducendo enormemente i tempi di navigazione tra queste due aree.
Quanti abitanti ci sono a Panama
Circa 4,5 milioni di persone.
Chi ha costruito il Canale di Panamà
La costruzione del Canale di Panamá fu un’impresa titanica che coinvolse diversi attori nel corso della storia:
1. Tentativo Francese (1881-1894)
- La prima iniziativa di costruire il canale fu guidata dalla Francia, sotto la direzione di Ferdinand de Lesseps, famoso per aver costruito il Canale di Suez.
- Tuttavia, il progetto francese fallì a causa di:
- Errori ingegneristici (cercarono di costruire un canale a livello del mare, simile a Suez, ignorando le differenze di terreno).
- Malattie come la malaria e la febbre gialla, che uccisero migliaia di lavoratori.
- Problemi finanziari e corruzione.
2. Coinvolgimento degli Stati Uniti (1904-1914)
- Gli Stati Uniti presero il controllo del progetto nel 1904, dopo aver acquistato i diritti dai francesi per 40 milioni di dollari.
- L’ingegnere capo statunitense John Frank Stevens, seguito da George Washington Goethals, riprogettò il canale con un sistema di chiuse, che si rivelò più adatto al terreno.
- Gli Stati Uniti affrontarono anche il problema della malaria e della febbre gialla grazie alle misure sanitarie adottate da William C. Gorgas, un medico esperto di malattie tropicali.
3. Completamento
- Il canale fu completato il 15 agosto 1914, dopo dieci anni di lavoro. La prima nave a percorrerlo fu la SS Ancon.
- Gli Stati Uniti mantennero il controllo del canale fino al 31 dicembre 1999, quando fu trasferito alla Repubblica di Panamá in base ai trattati Torrijos-Carter.
Numeri e Impatto
- Circa 25.000 persone morirono durante la costruzione del canale, la maggior parte durante il periodo francese.
- Il progetto fu una delle più grandi opere di ingegneria del XX secolo, con un impatto enorme sul commercio marittimo globale.
Lunghezza, numero di navi e di tonnellaggio:
Il Canale di Panama è una via d’acqua artificiale che collega l’Oceano Atlantico con l’Oceano Pacifico, attraversando l’istmo di Panama.
Lunghezza del Canale: Il canale si estende per circa 81,2 chilometri.
Numero di Navi in Transito: Nell’anno fiscale 2024, conclusosi il 30 settembre, hanno attraversato il canale 9.944 navi, segnando una diminuzione del 29% rispetto all’anno precedente.
Tonnellaggio Totale: Nel medesimo periodo, il tonnellaggio complessivo delle merci trasportate attraverso il canale è stato di 423 milioni di tonnellate.
Queste cifre evidenziano una riduzione sia nel numero di transiti che nel volume di merci rispetto agli anni precedenti, influenzata principalmente da condizioni climatiche avverse, come la siccità, che hanno imposto restrizioni operative al canale.
Importanza strategica militare ed economica
Il Canale di Panamá ha una notevole importanza strategica militare oltre che economica, grazie alla sua posizione geografica e al ruolo cruciale che svolge nel collegare gli oceani Atlantico e Pacifico. Ecco i principali aspetti della sua rilevanza militare:
1. Collegamento tra gli Oceani
- Raggio d’azione navale: Consente il rapido dispiegamento di flotte navali tra i due oceani, riducendo drasticamente i tempi di viaggio rispetto alla rotta tradizionale attraverso il Capo Horn, che richiede settimane.
- Durante le guerre o crisi geopolitiche, la capacità di trasferire rapidamente unità militari da un teatro operativo all’altro è fondamentale.
2. Controllo delle rotte commerciali
- Choke point strategico: Il canale rappresenta un punto di controllo vitale per il commercio globale. Una chiusura o un blocco del canale può avere gravi conseguenze economiche e militari per numerosi Paesi, rendendolo un obiettivo strategico in caso di conflitto.
- Sicurezza energetica: Una parte significativa del trasporto di petrolio e gas naturale liquefatto passa attraverso il canale, rendendolo importante per la sicurezza energetica delle nazioni.
3. Presenza militare statunitense storica
- Gli Stati Uniti hanno storicamente considerato il canale come un elemento strategico di difesa nazionale.
- Zona del Canale di Panamá: Per quasi tutto il XX secolo, gli Stati Uniti hanno mantenuto una forte presenza militare nella regione per garantirne la sicurezza, fino alla cessione completa a Panamá nel 1999.
- Durante la Seconda Guerra Mondiale, il canale fu fortemente difeso da basi militari, radar, e batterie antiaeree per prevenire attacchi dell’Asse.
4. Potenziale vulnerabilità
- Il canale è vulnerabile ad attacchi terroristici o sabotaggi che potrebbero interrompere il flusso delle navi. Questo lo rende un punto di attenzione per operazioni di sicurezza e difesa da parte del governo panamense e delle potenze globali.
5. Nuovi attori globali
- Con l’aumento dell’influenza cinese in America Latina e il coinvolgimento economico cinese nell’espansione del canale (attraverso contratti e investimenti), il Canale di Panamá è diventato un punto di interesse geopolitico tra le grandi potenze.
- Competizione strategica: Gli Stati Uniti e altre potenze vedono la crescente influenza cinese nella regione come un potenziale fattore di instabilità o sfida.
Il Canale di Panamá non è solo un’infrastruttura commerciale vitale, ma anche un asset strategico militare di primaria importanza, capace di influenzare gli equilibri geopolitici e le operazioni militari a livello globale. La sua sicurezza e il controllo rimangono una priorità per la Repubblica di Panamá e per le nazioni con interessi globali.
In quale modo Trump e gli Stati Uniti potrebbero tornare in possesso o avere sotto controllo il canale di Panama in modo pacifico
Il ritorno degli Stati Uniti al controllo del Canale di Panamá (escludendo l’opzione militare) richiederebbe strategie che combinino diplomazia, accordi economici, e cooperazione bilaterale con la Repubblica di Panamá. Ecco i principali scenari:
1. Accordi Bilaterali e Nuove Trattative
- Revisione dei Trattati Torrijos-Carter: Gli USA potrebbero proporre una revisione o un ampliamento dei trattati esistenti, garantendo a Panamá vantaggi economici o infrastrutturali in cambio di un ruolo più diretto nella gestione del canale.
- Gestione congiunta: Gli Stati Uniti potrebbero negoziare una partnership per la gestione congiunta del canale attraverso una nuova agenzia binazionale, simile a quella che hanno utilizzato per il controllo del canale fino al 1999.
2. Investimenti Economici Strategici
- Offerte finanziarie: Gli USA potrebbero proporre a Panamá un piano di investimenti massicci per lo sviluppo economico e infrastrutturale, legandolo a una rinegoziazione dei diritti sul canale.
- Acquisizione di diritti a lungo termine: Gli Stati Uniti potrebbero acquisire diritti operativi attraverso contratti di leasing a lungo termine, offrendo compensazioni significative.
3. Cooperazione in Materia di Sicurezza
- Garanzie di protezione: Gli Stati Uniti potrebbero offrire un pacchetto di sicurezza per proteggere il canale da minacce esterne o interne, in cambio di una maggiore influenza operativa.
- Addestramento militare e tecnologico: Proporre supporto nella gestione della sicurezza e della tecnologia del canale, legando questo sostegno a una posizione di controllo più diretta.
4. Influenzare la Governance Panamense
- Lobbying e soft power: Gli Stati Uniti potrebbero rafforzare la loro influenza attraverso iniziative diplomatiche, culturali e politiche, creando un clima favorevole tra i leader panamensi per un ritorno della loro partecipazione al controllo del canale.
- Appoggio a leader favorevoli agli USA: Gli USA potrebbero sostenere politicamente leader panamensi disposti a rinegoziare la sovranità del canale, rispettando ovviamente le norme democratiche.
5. Proposte di Collaborazione Tecnologica
- Miglioramenti infrastrutturali: Gli USA potrebbero proporre partnership tecnologiche per migliorare il funzionamento del canale, utilizzando questo come leva per ottenere un ruolo più rilevante nella gestione.
- Progetti di espansione: Investire in eventuali progetti futuri di espansione o modernizzazione, chiedendo in cambio diritti operativi o gestionali.
6. Appello al Ruolo Globale del Canale
- Gestione come bene globale: Gli Stati Uniti potrebbero proporre di internazionalizzare la gestione del canale (sotto l’egida di un’organizzazione multilaterale) e ottenere un ruolo preponderante come contributori principali.
- Accordi di emergenza: In caso di crisi globale o instabilità politica, gli USA potrebbero intervenire proponendo un ruolo temporaneo nella gestione, che potrebbe estendersi nel tempo.
Conclusione
Qualsiasi ritorno degli USA al controllo del Canale di Panamá senza l’uso della forza richiederebbe un delicato equilibrio di diplomazia, incentivi economici, e collaborazioni strategiche. Tuttavia, è improbabile che Panamá accetti una perdita di sovranità sul canale senza benefici estremamente rilevanti e pressioni multilaterali.