Confiscare Asset Russi per donarli all’Ucraina sarebbe un errore grave

Durante il G7 si parlerà di una proposta che arriva da Polonia e Stati Uniti cioè sequestrare i 210 miliardi di asset russi finora congelati in occidente per darli all’Ucraina.

Sarebbe una grave violazione del diritto internazionale. Perchè sarebbe un’azione unilaterale fatta senza un giusto processo e contro ogni legge nazionale ed internazionale.

Purtroppo però c’è chi spinge su questa soluzione in quanto le nazioni europee non hanno soldi per sostenere finanziariamente questa guerra ancora a lungo o meglio: già ne hanno pochi o niente finora, la gran parte dei soldi è arrivata dagli Stati Uniti.

A quanto ammontano gli asset russi

Gli asset russi congelati dai paesi occidentali ammontano a circa 300 miliardi di dollari a livello globale. La maggior parte di questi asset sono riserve della banca centrale russa detenute in istituzioni finanziarie occidentali.

Questi asset congelati consistono principalmente in:

  • Riserve valutarie: depositi in valuta estera, obbligazioni sovrane e altri titoli detenuti dalla banca centrale russa in banche centrali e istituzioni finanziarie occidentali.
  • Immobili: proprietà immobiliari di proprietà di individui o entità russe sanzionati.
  • Yacht e altri beni di lusso: yacht, aerei privati e altri beni di lusso di proprietà di oligarchi russi sanzionati.
  • Partecipazioni in aziende: quote di proprietà in aziende occidentali detenute da individui o entità russe sanzionati.

È importante notare che gli asset sono stati congelati, non confiscati. Ciò significa che i proprietari russi non possono attualmente accedervi o utilizzarli, ma tecnicamente ne mantengono la proprietà. La questione se questi beni possano essere confiscati e utilizzati per sostenere l’Ucraina è oggetto di dibattito legale e politico in corso.

Ripartizione degli asset congelati:

  • Euroclear: circa 196,6 miliardi di euro in asset russi sono detenuti presso la società di compensazione Euroclear, con sede in Belgio.
  • Altro: il resto degli asset congelati è distribuito tra altre istituzioni finanziarie e paesi occidentali.

Impatto del congelamento degli asset:

Il congelamento degli asset russi ha avuto un impatto significativo sull’economia russa, limitando la capacità del governo di accedere alle sue riserve e finanziare la guerra in Ucraina. Ha anche esercitato pressioni sul rublo e contribuito all’aumento dell’inflazione in Russia.

Dibattito sulla confisca degli asset:

Alcuni paesi occidentali, tra cui gli Stati Uniti, stanno spingendo per la confisca degli asset congelati e il loro utilizzo per sostenere l’Ucraina. Tuttavia, questa proposta solleva complesse questioni legali e potrebbe creare un precedente per future azioni simili.

Requisire gli Asset Russi congelati per donarli all'Ucraina sarebbe un errore grave

Differenze tra confisca e congelamento

La differenza principale tra congelamento e confisca degli asset risiede nella loro natura temporanea o permanente:

Congelamento:

  • Temporaneo: Il congelamento è una misura temporanea che impedisce al proprietario di accedere, utilizzare o trasferire i propri beni.
  • Proprietà: Il proprietario mantiene la proprietà legale dei beni congelati.
  • Scopo: Il congelamento viene solitamente utilizzato per prevenire la dissipazione di beni durante un’indagine o un procedimento legale.
  • Revoca: Il congelamento può essere revocato se le circostanze lo giustificano, ad esempio se l’indagine si conclude senza accuse o se il proprietario viene scagionato.

Confisca:

  • Permanente: La confisca è una misura permanente che priva il proprietario della proprietà legale dei beni.
  • Trasferimento di proprietà: La proprietà dei beni confiscati viene trasferita allo Stato o ad un’altra entità designata.
  • Scopo: La confisca viene utilizzata come sanzione per attività criminali o per recuperare i proventi di reato.
  • Irreversibile: La confisca è generalmente irreversibile, a meno che non venga dimostrato che è stata ottenuta illegalmente.

Nel caso degli asset russi:

Attualmente, gli asset russi sono stati congelati, non confiscati. Ciò significa che i proprietari russi non possono accedervi, ma tecnicamente ne mantengono la proprietà. La questione se questi beni possano essere confiscati e utilizzati per sostenere l’Ucraina è oggetto di dibattito legale e politico in corso.

La soluzione ONU

Solo una soluzione a livello ONU sarebbe giuridicamente accettabile, anche se ovviamente avrebbe il voto contrario di Mosca.

Non ci dimentichiamo che la Russia ancora condanna il bombardamento che la NATO fece sui serbi in quanto proprio all’ONU la Russia si oppose e mise il veto a quella operazione che à- secondo il diritto internazionale – non si sarebbe potuta fare.

Passare dalla ragione al torto

Confiscare quei beni, farebbe passare le nazioni occidentali dalla parte della ragione a quella del torto.

In pratica sarebbe come rubare dei soldi non propri. Quei soldi infatti, alla fine della guerra o magari dopo aver firmato un armistizio, andrebbero ridati ai legittimi proprietari.

Le nazioni occidentali si costruirebbero quindi una trappola da sole.

D’altronde il PIL dell’Unione Europea è di 15.000 Miliardi all’anno e andare a rubare 2 o 300 miliardi di asset congelati per sovvenzionare l’Ucraina sarebbe un errore politico di portata storica, quando le stesse nazioni potrebbero arrivare a quella cifra con un minimo di sacrificio per i propri cittadini.

D’altronde come dice un vecchio proverbio “Non si può avere la botte piena e la moglie ubriaca” che in questo caso si traduce in “Non possiamo aiutare militarmente e finanziariamente l’Ucraina senza un minimo di sacrificio per i Nostri concittadini”

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Autore

  • massy biagio

    Fondatore di Economia Italiacom e Finanza Italiacom è divulgatore finanziario e trader.