L’Italia è una delle nazioni maggiormente colpite dal Coronavirus, che sta avendo un impatto seriamente pericoloso non solo sulla società bensì anche sull’economia nazionale. A rendere più difficoltosa la situazione è la grande concentrazione di contagi registrati nel nord Italia, specialmente in Lombardia e Veneto che, da sole, rappresentano il 30% del PIL italiano.
Tra i settori maggiormente in crisi c’è quello turistico, che vede una pesante flessione a causa di circa 50,000 prenotazioni di viaggi cancellate e oltre 10,000 preventivi già annullati. Ciò ha interessato viaggi non solo verso Cina ed Estremo Oriente, ma anche verso altre mete dove il CoViD-19 ha generato altri focolai.
Il legame tra Coronavirus e turismo è pericolosamente forte, in grado di minare in modo profondo la situazione economico-finanziaria italiana, poiché il settore coinvolto è tra i più performanti a livello nazionale. C’è quindi da capire, cosa succederà all’economia italiana se il turismo risente del Coronavirus?
Coronavirus, turismo ed economia globale
E’ proprio il turismo il settore economico colpito per primo a livello mondiale. Da quando la città di Wuhan è stata messa in quarantena si è capito subito che a farne le spese sarebbe stato il turismo, in quanto la Cina con i suoi 1,3 miliardi di abitanti è una di quelle nazioni che è il motore del turismo mondiale.
Chi abita in una città d’arte italiana sa bene di cosa si sta parlando, di solito sono piene di gite di persone provenienti dalla Cina. Con il blocco di voli dalla Cina come ha fatto l’Italia, con il blocco di intere navi da crociera come è successo al largo del Giappone, con il blocco di un aereo italiano come è accaduto alla isole Mauritius pochi giorni fa, con il crollo delle prenotazioni in tutto il mondo e specialmente in Italia, cioè uno dei primi focolai di coronavirus fuori dalla Cina, la crisi del settore peggiorerà almeno fin tutto marzo. Questo se il coronavirus sarà arginato, cosa ormai praticamente impossibile, se non nelle dichiarazioni rassicuranti di politici. Una crisi economica globale sembra praticamente certa, per questo le borse di tutto il mondo stanno crollando, ma cerchiamo di capire meglio cosa potrà accadere in Italia per il 2020, che sarà sicuramente un anno terribile per la Nostra economia.
Che effetti sta avendo il Coronavirus sull’economia italiana?
Dopo la flessione dello 0,3% registrata dal PIL italiano nell’ultimo trimestre 2019, il Coronavirus rappresenta un’altra seria minaccia per l’economia italiana. L’allarme è causato principalmente da criticità che hanno colpito le aziende nazionali o quelle che contribuiscono al PIL italiano come, ad esempio:
- Interruzione della produzione
- Cassa integrazione
- Blocco degli investimenti
Sono questi gli elementi che possono far pensare ad una nuova recessione italiana, la quarta dopo la crisi economica del 2008-2009.
Secondo il professore Alberto Mattiacci dell’Università La Sapienza di Roma, a risentire maggiormente degli effetti del virus saranno le aziende manifatturiere che godono di collaborazioni estere, che subiranno anche il notevole calo dei consumi sul territorio nazionale, ulteriormente minati da eventuali blocchi di eventi da parte delle politiche sanitarie.
Effetti e misure, questi, che si ripercuotono pericolosamente anche su 2 settori commerciali tra i più importanti dell’economia italiana:
- Export del Made in Italy, specialmente sul mercato del lusso, che rappresenta circa il 27% del PIL
- Turismo, che rappresenta oltre il 10% del PIL
E’ proprio il turismo a essere particolarmente scoraggiato dalla questione Coronavirus mondiale: il calo di uno dei settori di riferimento per il paese rappresenta infatti una grave preoccupazione, generata dalla paura di viaggi sia in Italia che all’estero nonché dalla ridotta presenza di turisti stranieri nei maggiori luoghi culturali nazionali.
Coronavirus e turismo, gli effetti sul settore
Rappresentando oltre il 10% del PIL e più di 4 milioni di lavoratori sul territorio nazionale, il turismo è uno dei settori trainanti dell’economia italiana, desta quindi seria preoccupazione il suo legame col Coronavirus.
Secondo un sondaggio effettuato dall’Assoviaggi Confesercenti, infatti, al 21 febbraio 2020 sono circa 50,000 le cancellazioni di viaggi già prenotati, a cui si aggiungono oltre 10,000 preventivi annullati.
Le cancellazioni hanno interessato principalmente viaggi verso Cina per il 20,3% ed Estremo Oriente più in generale per il 32%. Tuttavia, anche viaggi in Italia e in Europa che hanno avuto lo stesso esito rappresentano il 22%, mentre il restante 26% riguarda altre destinazioni come Stati Uniti o Africa. Altre cancellazioni riguardano anche clienti diretti in Italia: il 51% di questi proviene proprio dall’Asia e, all’interno di tale percentuale, il 37% proviene dalla Cina, epicentro del Coronavirus.
Si segnalano inoltre riprogrammazioni di meta per il 44% delle agenzie di viaggio italiane, che richiedono di conseguenza maggiori risorse economiche presentando differenti forme d’assistenza. Di queste agenzie, l’87% ha dichiarato rallentamenti e diminuzioni di prenotazioni rispetto al 2019, mentre quasi il 72% ha ricevuto richieste d’annullamento di preventivi elaborati.
In merito alla grave situazione che ha colpito in modo sistematico gli agenti di viaggio, il presidente di Assoviaggi Confesercenti Gianni Rebecchi richiede al governo interventi mirati e veloci: quelli più urgenti riguardano sgravi fiscali e ammortizzatori sociali.
‘Le ultime gravi notizie relative alla diffusione del Coronavirus nel nostro paese hanno messo in ginocchio l’industria del turismo italiano. Le stime più prudenti prima della diffusione parlavano di una perdita di 5 miliardi di euro, ma adesso ci troviamo nella condizione di non poter più nemmeno stimare l’impatto a causa della drammatica evoluzione in corso.‘
Sono queste invece le parole di Marina Lalli, vicepresidente di Federturismo Confindustria, che ha evidenziato una situazione estremamente difficile e compromessa anche per il secondo trimestre 2020, che avrebbe avuto già risvolti positivi in condizioni regolari.
Sottolineando l’effettivo danno d’immagine causato dal CoViD-19, ha parlato anche di un mancato ritorno economico per l’intero settore: in merito a ciò, è stato chiesto al presidente del consiglio Giuseppe Conte di varare misure di supporto per le aziende e i lavoratori del comparto turistico.
Conclusioni
La situazione tra Coronavirus e turismo in Italia si presenta sin dagli inizi dell’emergenza estremamente grave, poiché interessa uno dei settori più performanti per l’economia italiana. Ciò non si nota solamente dai dati a disposizione, ma anche dalle grandi città che presentano un numero drasticamente ridotto di turisti e, conseguentemente, un copioso calo dei consumi.
Questo avviene anche a causa delle politiche sanitarie a riguardo, inerenti alla sospensione di eventi e rassegne, tra cui anche i maggiori appuntamenti culturali che rappresentano notevoli risorse per il turismo italiano: tra questi si può notare l’interruzione del Carnevale di Venezia, sospeso anticipatamente il 23 febbraio a 2 giorni dal termine.
A conti fatti, il Coronavirus sta mettendo ancor più in difficoltà un’economia italiana già pesantemente minata dal persistente calo del PIL, che a causa di tale epidemia rischia di vivere una nuova recessione strutturale, a distanza di anni dalla crisi economica 2008-2009.
Sono tanti gli interventi richiesti al governo per salvaguardare il turismo e le figure professionali a esso collegate, in quanto risultano oltremodo difficili anche le stime di perdita dopo le pesanti conseguenze del virus, per cui si notano impatti sul lungo periodo e prolungati anche per il secondo semestre 2020. Tali manovre possono rivelarsi fondamentali nonché estremamente urgenti: il turismo rappresenta oltre 4 milioni di lavoratori sul territorio italiano.
In tal proposito, il rallentamento dell’industria turistica italiana può avere effetti sull’intero sistema economico-finanziario rappresentandone uno dei più validi punti di forza, malgrado sia allo stesso tempo anche uno dei più fragili e a rischio collasso di fronte a eventi simili.
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