Abbiamo aspettato alcuni giorni prima di esprimere un giudizio sul DEF, ma ora dopo che tutti i possibili attori si sono espressi, non possiamo che – anche Noi – esprimere un giudizio negativo su un Documento di Programmazione Economica che sarĂ negativo per l’economia italiana.
Il DEF è stato giudicato negativamente da: Commissione Europea, Fondo Monetario Internazionale, Corte dei Conti, Istat, Sindacati italiani, Bankitalia, Corte dei Conti, Ufficio Parlamentare di Bilancio, Inps, vari centri studi economici.
Ma cosa dicono questi organi Governativi, Internazionali e privati?
L’impatto sull’economia italiana del DEF
I giudizi sul DEF sono tutti piĂ¹ o meno uguali: questa programmazione economica del Governo è troppo sbilanciata verso la spesa, una spesa che non guarda ad investimenti per creare lavoro ma assistenzialismo.
Come abbiamo scritto centinaia di volte , sia Quota 100 ( cioè andare in pensione a 62 anni) , sia il Reddito di Cittadinanza ( dare un reddito minimo di sussistenza a chi non ha nulla) sono proposte eticamente giuste.
Il problema è la Nostra economia, che è ancora molto debole per potersi permettere di fare questo tipo di interventi sociali.
L’Italia uscirĂ dall’euro con questo DEF?
NO. Per ora niente Italexit, come ha sottolineato anche un analista italiana della banca di investimenti Rotshild, nonostante lo spread tra Btp a 10 anni e Bund tedeschi omologhi si sia alzato e continui ad alzarsi, i Btp a 2 anni sono ancora abbastanza stabili, quindi non c’è un allarme per quanto riguarda l’euro. Anche per questo gli altri mercati finanziari europei sono molto piĂ¹ tranquilli di quello italiano.
Con questo DEF diventeremo tutti piĂ¹ poveri, sarĂ un disastro per l’economia italiana?
Assolutamente NO, anzi.
Chi prenderà il reddito di cittadinanza avrà 780 euro al mese ( o almeno così dovrebbe essere IN TEORIA).
I lavoratori potranno andare in pensione a 62 anni con Quota 100.
Queste 2 novitĂ avranno 2 conseguenze sull’economia italiana , una sul breve periodo, una sul lungo periodo.
- Nel breve periodo aiuteranno a crescere l’economia italiana, in quanto ci sarĂ un bell’impatto di liquiditĂ con il RDC, molti dei 500 mila lavoratori che andranno in pensione nel 2019 dovranno essere sostituiti con dei giovani ( anche se il numero sarĂ molto . inferiore), questo comunque genererĂ ricchezza ALMENO NEL BREVE PERIODO. Cioè accadrĂ proprio quello che dicono gli economisti del Governo.
- Nel lungo periodo l’economia italiana subirĂ una importante depressione. Questo dovuto all’impatto della spesa e dei debiti sulla spesa pubblica, dello spread, sul fatto che comunque sono investimenti che non sono produttivi. L’impatto sarĂ anche sul lunghissimo periodo, cioè sulle generazioni future. Una volta che si darĂ il Reddito di Cittadinanza infatti, è praticamente impossibile abolirlo a livello politico. In pratica accadrĂ proprio quello che sostengono i vari organi di controllo citati all’inizio.
E’ giusto per l’Italia fare una manovra economica del genere?
Assolutamente sì.
Siamo in democrazia, M5S e Lega hanno preso i loro voti, hanno formato un Governo anche se su basi diverse, avendo politiche simili in alcuni punti ma diverse per altre.
Gli italiani sapevano benissimo a cosa andavano incontro e cosa avrebbero rischiato introducendo il Reddito di Cittadinanza e l’abolizione della Legge Fornero.
Gli italiani hanno scelto democraticamente la decrescita felice, il cavallo di battaglia economico del M5S, quindi è giusto che l’economia italiana si impoverisca, accompagnata da una redistribuzione della ricchezza, è questo che il paese ha democraticamente scelto.
La nota che piĂ¹ fa preoccupare nel lungo periodo è questa riforma pensioni che – a lungo andare – non sarĂ sostenibile a causa delle note vicende demografiche in Italia.
Ogni anno si perdono almeno 50 mila cittadini italiani, cioè i futuri lavoratori quelli che pagano le pensioni. Inoltre si è scelto di non far entrare piĂ¹ entrare ‘clandestini’ che in qualche modo comunque aiutavano demograficamente.