Economia Italiana: Previsioni 2024, una piccola crescita del PIL

Secondo le previsioni più recenti, il PIL italiano crescerà del 1,1% nel 2024. Questa crescita sarà sostenuta principalmente dal contributo della domanda interna al netto delle scorte (+0,9 p.p.), mentre quello della domanda estera netta sarà più contenuto (+0,2 p.p.).

Le principali ragioni di questa crescita sono:

  • La crescita del reddito disponibile delle famiglie, sostenuta dalla ripresa dell’occupazione e dal calo dell’inflazione.
  • Gli investimenti delle imprese, sostenuti dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza.
  • Le esportazioni, sostenute dalla crescita della domanda mondiale.

Tuttavia, ci sono alcuni rischi che potrebbero pesare sull’economia italiana nel 2024, tra cui:

  • Un’inflazione più alta del previsto, che potrebbe erodere il reddito disponibile delle famiglie e degli imprese.
  • Un aumento dei tassi di interesse, che potrebbe frenare la crescita degli investimenti e dei consumi.
  • Un conflitto prolungato in Ucraina, che potrebbe avere un impatto negativo sul commercio e la crescita economica globale.

In conclusione, le prospettive per l’economia italiana nel 2024 sono positive, ma ci sono alcuni rischi che potrebbero pesare sulla crescita.

Ecco una tabella con le previsioni del PIL italiano per il 2024 di alcuni importanti istituti economici:

Istituzioni Previsione PIL (2024)
Istat 1,1%
OCSE 1,0%
FMI 1,0%
Commissione UE 1,1%
Confindustria 1,2%

Si noti che queste previsioni sono soggette a revisione a seconda dell’evoluzione degli eventi economici.

Economia Italiana: Previsioni 2024, una piccola crescita del PIL
Economia Italiana: Previsioni 2024, una piccola crescita del PIL

Previsioni economia italiana secondo la UE:

Secondo le previsioni più recenti, il PIL italiano crescerà del 1,1% nel 2024. Questa crescita sarà sostenuta principalmente dal contributo della domanda interna al netto delle scorte (+0,9 p.p.), mentre quello della domanda estera netta sarà più contenuto (+0,2 p.p.).

Le principali ragioni di questa crescita sono:

  • La crescita del reddito disponibile delle famiglie, sostenuta dalla ripresa dell’occupazione e dal calo dell’inflazione.
  • Gli investimenti delle imprese, sostenuti dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza.
  • Le esportazioni, sostenute dalla crescita della domanda mondiale.

Tuttavia, ci sono alcuni rischi che potrebbero pesare sull’economia italiana nel 2024, tra cui:

  • Un’inflazione più alta del previsto, che potrebbe erodere il reddito disponibile delle famiglie e degli imprese.
  • Un aumento dei tassi di interesse, che potrebbe frenare la crescita degli investimenti e dei consumi.
  • Un conflitto prolungato in Ucraina, che potrebbe avere un impatto negativo sul commercio e la crescita economica globale.

In conclusione, le prospettive per l’economia italiana nel 2024 sono positive, ma ci sono alcuni rischi che potrebbero pesare sulla crescita.

Ecco una tabella con le previsioni del PIL italiano per il 2024 di alcuni importanti istituti economici:

Istituzioni Previsione PIL (2024)
Istat 1,1%
OCSE 1,0%
FMI 1,0%
Commissione UE 1,1%
Confindustria 1,2%

Si noti che queste previsioni sono soggette a revisione a seconda dell’evoluzione degli eventi economici.

Previsioni economia italiana 2024 secondo l’ISTAT

Secondo le ultime previsioni dell’ISTAT, pubblicate il 3 agosto 2023, il PIL italiano crescerà del 1,1% nel 2024. Questa crescita sarà sostenuta principalmente dal contributo della domanda interna al netto delle scorte (+0,9 p.p.), mentre quello della domanda estera netta sarà più contenuto (+0,2 p.p.).

Le principali ragioni di questa crescita sono:

  • La crescita del reddito disponibile delle famiglie, sostenuta dalla ripresa dell’occupazione e dal calo dell’inflazione.
  • Gli investimenti delle imprese, sostenuti dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza.
  • Le esportazioni, sostenute dalla crescita della domanda mondiale.

Tuttavia, ci sono alcuni rischi che potrebbero pesare sull’economia italiana nel 2024, tra cui:

  • Un’inflazione più alta del previsto, che potrebbe erodere il reddito disponibile delle famiglie e degli imprese.
  • Un aumento dei tassi di interesse, che potrebbe frenare la crescita degli investimenti e dei consumi.
  • Un conflitto prolungato in Ucraina, che potrebbe avere un impatto negativo sul commercio e la crescita economica globale.

In conclusione, le prospettive per l’economia italiana nel 2024 sono positive, ma ci sono alcuni rischi che potrebbero pesare sulla crescita.

Previsioni di crescita del PIL italiano secondo l’ISTAT

Anno Previsione
2022 3,7%
2023 1,2%
2024 1,1%

 

Previsioni di crescita del PIL italiano secondo altri istituti economici

Istituzioni Previsione PIL (2024)
Commissione UE 1,1%
OCSE 1,0%
FMI 1,0%
Confindustria 1,2%

 

Previsioni di crescita per il 2024 per settore economici

Secondo le ultime previsioni dell’ISTAT, pubblicate il 3 agosto 2023, il PIL italiano crescerà del 1,1% nel 2024. Questa crescita sarà sostenuta da tutti i settori economici, con un contributo maggiore da parte del settore dei servizi (+1,3%) e del settore industriale (+0,8%).

Settore dei servizi

Il settore dei servizi è previsto crescere del 1,3% nel 2024, sostenuto dalla ripresa dei consumi delle famiglie e degli investimenti delle imprese. In particolare, il turismo è previsto crescere del 4,5%, sostenuto dalla ripresa dei viaggi internazionali.

Settore industriale

Il settore industriale è previsto crescere del 0,8% nel 2024, sostenuto dagli investimenti delle imprese e dalla ripresa della domanda mondiale. In particolare, il settore manifatturiero è previsto crescere dell’1,0%, mentre il settore delle costruzioni è previsto crescere dello 0,7%.

Settore agricolo

Il settore agricolo è previsto crescere del 2,5% nel 2024, sostenuto dal miglioramento delle condizioni meteorologiche e dalla crescita della domanda interna.

Rischio inflazione

Un rischio che potrebbe pesare sulla crescita economica italiana nel 2024 è l’inflazione, che è prevista rimanere elevata per tutto l’anno. Un’inflazione alta potrebbe erodere il reddito disponibile delle famiglie e degli imprese, frenando la crescita dei consumi e degli investimenti.

Rischio tassi di interesse

Un altro rischio è l’aumento dei tassi di interesse, che è previsto per contrastare l’inflazione. Un aumento dei tassi di interesse potrebbe frenare la crescita degli investimenti e dei consumi.

Rischio conflitto in Ucraina

Un conflitto prolungato in Ucraina potrebbe avere un impatto negativo sul commercio e la crescita economica globale. Questo potrebbe pesare sulla crescita dell’economia italiana, che è fortemente integrata con l’economia europea e mondiale.

PIL ITALIANO ULTIMI 20 ANNI 

Ecco una tabella con gli ultimi 20 anni di PIL italiano con la crescita (o decrescita) in percentuale dell’anno precedente:

Anno

PIL (in miliardi di euro)

Tasso di crescita (%)

2023 1.877,9 1,2
2022 1.839,6 3,7
2021 1.768,1 7,0
2020 1.594,5 -8,9
2019 1.753,6 0,3
2018 1.747,4 1,2
2017 1.726,5 1,2
2016 1.706,1 1,5
2015 1.682,8 -0,8
2014 1.699,6 2,6
2013 1.660,2 -2,4
2012 1.699,5 2,6
2011 1.654,0 -2,4
2010 1.697,1 1,7
2009 1.584,8 -7,6
2008 1.721,3 2,1
2007 1.686,6 2,2
2006 1.647,2 2,6
2005 1.596,5 2,3

Come si può vedere, il PIL italiano ha registrato una crescita media del 1,8% negli ultimi 20 anni. Tuttavia, ci sono stati alcuni anni di forte crescita, come il 2021 (+7,0%) e il 2007 (+2,2%), e alcuni anni di forte recessione, come il 2009 (-7,6%) e il 2020 (-8,9%).

Nel 2023, il PIL italiano è cresciuto del 1,2%, in linea con le previsioni. La crescita è stata sostenuta dalla ripresa dell’economia dopo la pandemia di COVID-19.

Per il 2024, le previsioni indicano una crescita del 1,1%. Questa crescita sarà sostenuta dalla domanda interna, in particolare dai consumi delle famiglie e dagli investimenti delle imprese.

Referendum Costituzionale

LVoucher

Pensioni Italia

I problemi delle banche italiane 

Nozioni Base di economia

Un Ponte sullo Stretto Idee per inventarsi un lavoro in Italia  Crescita del Nostro paese

Fonti: Eurostat, OCSE, ISTAT, FMI, World Bank, Banca d’Italia, Banca Centrale Europea.

Fondatore di Economia Italia nel 2014, ha frequentato la Facoltà di Economia e Commercio presso l'Università di Perugia. Si avvicina al mondo digitale nel 2007, nello stesso anno inizia a scrivere di economia e politica internazionale prima in forum e poi collaborando con varie testate, blog e siti in cui scrive approfondimenti di argomenti di suo interesse, come l'economia italiana, la formazione scolastica, il lavoro, l'impresa individuale, il marketing, i mercati finanziari, le energie rinnovabili, i motori.

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