Interessi dell’Italia nel Corno d’Africa: economici, militari, educativi

L’Italia mantiene una presenza significativa nel Corno d’Africa, sia a livello militare che economico – commerciale; una regione di rilevanza strategica per interessi economici, politici e di sicurezza.

Interessi Economici e Aziendali

L’Etiopia rappresenta un partner commerciale di primo piano per l’Italia in Africa orientale. Le esportazioni italiane verso l’Etiopia sono principalmente costituite da macchinari e apparecchiature industriali, mentre le importazioni riguardano materie prime. Aziende italiane come WeBuild (precedentemente Salini Costruttori) sono attive nella realizzazione di grandi opere infrastrutturali, tra cui dighe e acquedotti, contribuendo allo sviluppo del paese.

Presenza Militare

L’Italia partecipa a diverse missioni militari nel Corno d’Africa, con l’obiettivo di promuovere la stabilitร  regionale e proteggere gli interessi nazionali. A Gibuti, l’Italia mantiene una base militare che funge da hub logistico per le operazioni nell’area e nell’Oceano Indiano, supportando missioni internazionali e dell’Unione Europea focalizzate sulla sicurezza e sul controllo. In Somalia, l’Italia contribuisce a missioni di addestramento delle forze di sicurezza locali, rafforzando le capacitร  di gestione delle sfide alla sicurezza.

Cooperazione Educativa e Culturale

L’Italia promuove iniziative di cooperazione culturale ed educativa nel Corno d’Africa. A Gibuti, ad esempio, vengono organizzati corsi di lingua italiana per le forze di polizia locali, favorendo l’integrazione e la collaborazione bilaterale.

Iniziative Politiche e Diplomatiche

L’Italia ha recentemente rafforzato i legami diplomatici con i paesi del Corno d’Africa. Il “Piano Mattei” per l’Africa, ad esempio, mira a stabilire partenariati non predatori per contribuire allo sviluppo economico e sociale della regione, affrontando al contempo sfide come i flussi migratori e le crisi umanitarie.

In sintesi, l’Italia continua a svolgere un ruolo attivo nel Corno d’Africa attraverso una combinazione di iniziative economiche, militari, educative e diplomatiche, con l’obiettivo di promuovere la stabilitร  e lo sviluppo nella regione.

 interessi italiani in corno d'africa

Interessi economici e commerciali italiani nel Corno d’Africa

L’Italia ha consolidato una presenza economica significativa nel Corno d’Africa, focalizzandosi principalmente sull’Etiopia, considerata un partner strategico nella regione.

Relazioni Commerciali con l’Etiopia

L’Etiopia rappresenta il quarto mercato di destinazione dell’export italiano nell’Africa sub-sahariana. L’Italia รจ il secondo partner commerciale dell’Etiopia a livello europeo, posizionandosi come primo fornitore e terzo cliente. Le esportazioni italiane verso l’Etiopia sono dominate da macchinari e apparecchiature industriali, che costituiscono circa la metร  del totale, mentre le importazioni dall’Etiopia riguardano principalmente prodotti agricoli e, in misura minore, prodotti conciari e tessili. Nel 2017, l’interscambio commerciale tra i due paesi ha raggiunto i 276,6 milioni di euro.

Investimenti e Progetti Infrastrutturali

Aziende italiane hanno svolto un ruolo cruciale nello sviluppo infrastrutturale dell’Etiopia. Un esempio emblematico รจ WeBuild (precedentemente Salini Impregilo), che ha partecipato alla costruzione della diga Gibe III sul fiume Omo, un progetto fondamentale per la produzione di energia idroelettrica nel paese. Inoltre, l’Italia ha erogato crediti di aiuto all’Etiopia per un totale di 47 milioni di euro nel biennio 2017-2018, destinati a sostenere vari progetti di sviluppo.

Cooperazione allo Sviluppo

L’Italia ha dimostrato un impegno significativo nella cooperazione allo sviluppo nel Corno d’Africa. Nel biennio 2017-2018, ha donato oltre 81 milioni di euro per interventi umanitari e di sviluppo in Etiopia, Somalia ed Eritrea. Questi fondi sono stati destinati a programmi che spaziano dalla sicurezza alimentare alla sanitร , dall’istruzione alla costruzione di infrastrutture, contribuendo al miglioramento delle condizioni di vita nelle comunitร  locali.

Sfide e Opportunitร 

Nonostante l’incremento degli scambi commerciali e degli investimenti, l’Italia deve affrontare la crescente concorrenza di altri attori internazionali, in particolare la Cina, che ha investito massicciamente in infrastrutture e progetti di sviluppo nella regione. Per mantenere e ampliare la propria influenza economica, l’Italia potrebbe considerare strategie che includano:

  • Diversificazione degli Investimenti: Espandere la presenza italiana in settori emergenti come le energie rinnovabili, l’agroindustria e le tecnologie dell’informazione.
  • Partenariati Pubblico-Privati: Promuovere collaborazioni tra aziende italiane e governi locali per sviluppare progetti infrastrutturali sostenibili.
  • Formazione e Transferimento di Competenze: Investire in programmi di formazione professionale per rafforzare le capacitร  locali e creare un ambiente favorevole agli investimenti.

In sintesi, l’Italia ha costruito una solida base di relazioni economiche nel Corno d’Africa, con particolare attenzione all’Etiopia. Tuttavia, per affrontare le sfide poste dalla competizione internazionale e sfruttare appieno le opportunitร  offerte dalla regione, sarร  fondamentale adottare strategie innovative e rafforzare la cooperazione bilaterale.

Presenza militare italiana nel corno d’Africa

L’Italia mantiene una presenza militare significativa nel Corno d’Africa, con l’obiettivo di contribuire alla stabilitร  regionale, contrastare la pirateria marittima e supportare le forze di sicurezza locali attraverso attivitร  di addestramento.

Base Militare Italiana di Supporto (BMIS) a Gibuti

Dal 2013, l’Italia gestisce la Base Militare Italiana di Supporto (BMIS) a Gibuti, intitolata al tenente Amedeo Guillet. Questa struttura funge da hub logistico per le operazioni italiane nella regione, supportando missioni aeronavali e fornendo assistenza alle unitร  in transito. La base puรฒ ospitare fino a 300 effettivi ed รจ situata nei pressi dell’aeroporto internazionale di Gibuti-Ambouli. Tra le attivitร  svolte, vi รจ l’addestramento delle forze di polizia locali, curato da un contingente di Carabinieri, e l’impiego di velivoli a controllo remoto MQ-1 Predator per la sorveglianza aeronavale.

Marina Militare e Operazioni Antipirateria

La Marina Militare Italiana รจ attivamente impegnata nelle operazioni di contrasto alla pirateria nel Golfo di Aden e nell’Oceano Indiano sin dal 2005. Unitร  navali italiane partecipano regolarmente a missioni internazionali, come l’Operazione Atalanta dell’Unione Europea, volte a garantire la sicurezza delle rotte marittime e a proteggere le navi mercantili. La presenza costante della Marina Militare in queste acque testimonia l’impegno dell’Italia nella lotta contro le minacce marittime nella regione.

Battaglione San Marco

Il Battaglione San Marco, unitร  anfibia d’รฉlite della Marina Militare, ha una lunga tradizione di impiego in operazioni nel Corno d’Africa. Durante l’Operazione Restore Hope in Somalia negli anni ’90, il Battaglione San Marco fu schierato per garantire la sicurezza delle operazioni umanitarie e stabilizzare l’area. I marรฒ del San Marco hanno svolto compiti di controllo del territorio, protezione dei convogli umanitari e mantenimento dell’ordine nelle zone assegnate.

Carabinieri e Missioni di Addestramento

L’Arma dei Carabinieri รจ coinvolta in missioni di addestramento delle forze di polizia locali nel Corno d’Africa. Attraverso la Missione Bilaterale di Addestramento delle Forze di Polizia somale e gibutiane (MIADIT), i Carabinieri forniscono formazione e supporto per rafforzare le capacitร  operative delle forze dell’ordine locali, contribuendo alla sicurezza e alla stabilitร  della regione.

Aeronautica Militare

L’Aeronautica Militare Italiana contribuisce alle operazioni nel Corno d’Africa attraverso l’impiego di velivoli a pilotaggio remoto, come gli MQ-1 Predator, per missioni di sorveglianza e ricognizione. Questi assetti aerei operano dalla BMIS di Gibuti, fornendo informazioni cruciali per le operazioni di sicurezza marittima e terrestre nella regione.

In sintesi, la presenza militare italiana nel Corno d’Africa รจ caratterizzata da una combinazione di basi strategiche, operazioni navali, unitร  anfibie, missioni di addestramento e capacitร  aeree, tutte finalizzate a promuovere la stabilitร  e la sicurezza in una regione di cruciale importanza geopolitica.

SCUOLE ITALIANE NELLA REGIONE

Le scuole italiane nel Corno d’Africa hanno svolto un ruolo cruciale nella promozione della cultura e dell’istruzione italiana nella regione. Tra queste, l’Istituto Italiano Statale Omnicomprensivo di Asmara, fondato nel 1935, รจ stato per decenni un punto di riferimento educativo in Eritrea. L’istituto offriva un percorso formativo completo, dalla scuola dell’infanzia al liceo, seguendo i programmi ministeriali italiani e integrando l’insegnamento dell’inglese e di altre lingue straniere.

Purtroppo, l’Istituto ha cessato le attivitร  nel 2020, a seguito della revoca della licenza da parte delle autoritร  eritree. La chiusura ha rappresentato una significativa perdita per la comunitร  locale e per la presenza culturale italiana nella regione.

In Etiopia, la Scuola Statale Italiana di Addis Abeba, attiva dalla metร  degli anni Cinquanta, continua a operare come ponte culturale tra Italia ed Etiopia. L’istituto offre un curriculum che integra elementi delle tradizioni educative di entrambi i paesi, promuovendo lo scambio culturale e linguistico.

La presenza di scuole italiane nel Corno d’Africa ha storicamente facilitato l’integrazione delle comunitร  italiane all’estero e ha contribuito alla diffusione della lingua e della cultura italiana. Tuttavia, la chiusura di istituzioni come quella di Asmara evidenzia le sfide attuali nel mantenere e promuovere tali iniziative educative nella regione.

Queste scuole, con apposite borse di studio da finire in Italia potrebbero essere un viatico per quella emigrazione regolare, controllata e di qualitร  di cui l’Italia ha un enorme bisogno.

Il PIANO MATTEI nella pratica

Il “Piano Mattei” รจ un’iniziativa strategica del governo italiano volta a rafforzare le relazioni con i Paesi africani attraverso un partenariato paritario e non predatorio, ispirandosi all’approccio di Enrico Mattei, fondatore dell’ENI, noto per le sue politiche di cooperazione energetica con le nazioni in via di sviluppo.

Obiettivi del Piano Mattei

Il Piano mira a promuovere lo sviluppo sostenibile nei Paesi africani, affrontando sfide comuni come la sicurezza energetica, la gestione dei flussi migratori e la crescita economica. L’obiettivo รจ creare opportunitร  sia per l’Africa che per l’Italia, favorendo investimenti e collaborazioni in settori chiave.

Struttura e Governance

Formalizzato nel novembre 2023, il Piano Mattei prevede una durata di quattro anni, con possibilitร  di rinnovo anticipato per adattarsi alle esigenze emergenti. Una Cabina di Regia, istituita presso la Presidenza del Consiglio e presieduta dal Vicepresidente del Consiglio e Ministro degli Esteri, Antonio Tajani, coordina le attivitร  delle amministrazioni pubbliche italiane coinvolte. รˆ previsto che la Cabina di Regia presenti al Parlamento una relazione annuale sullo stato di avanzamento del Piano.Governo

Aree di Intervento

Il Piano Mattei si articola in sei pilastri fondamentali:

  • Istruzione e Formazione: Sostegno alla formazione dei dipendenti pubblici delle amministrazioni degli Stati africani, promuovendo lo sviluppo delle competenze necessarie per una governance efficace.
  • Sanitร : Implementazione di progetti per migliorare l’accesso ai servizi sanitari, con particolare attenzione alle aree rurali e alle fasce piรน vulnerabili della popolazione.
  • Acqua e Igiene: Realizzazione di infrastrutture per garantire l’accesso all’acqua potabile e migliorare le condizioni igienico-sanitarie, essenziali per la salute pubblica.
  • Agricoltura: Sviluppo di iniziative per incrementare la produttivitร  agricola, promuovendo tecniche sostenibili e supportando le comunitร  locali.
  • Energia: Collaborazioni nel settore energetico per favorire l’accesso a fonti energetiche sostenibili e affidabili, contribuendo alla crescita economica e al miglioramento delle condizioni di vita.
  • Infrastrutture: Costruzione e miglioramento di infrastrutture chiave, come strade, ponti e reti di comunicazione, per facilitare lo sviluppo economico e l’integrazione regionale.

Progetti Pilota

Nella fase iniziale, il Piano Mattei ha avviato progetti pilota in nove Paesi africani: Algeria, Repubblica del Congo, Costa dโ€™Avorio, Egitto, Etiopia, Kenya, Marocco, Mozambico e Tunisia. Ad esempio, in Mozambico รจ prevista la costruzione di un centro di formazione professionale a Palma, con un finanziamento di 38 milioni di euro, di cui 35 milioni come credito d’aiuto. La realizzazione della struttura, curata dal governo mozambicano, รจ prevista nel corso del 2025. Camera dei Deputati

Monitoraggio e Valutazione

Il governo italiano si impegna a trasmettere al Parlamento una relazione annuale sullo stato di attuazione degli interventi del Piano Mattei, con scadenza al 30 giugno di ogni anno, per garantire trasparenza e monitorare l’efficacia delle iniziative intraprese.

In sintesi, il Piano Mattei rappresenta un impegno concreto dell’Italia nel costruire un partenariato strategico con i Paesi africani, basato su principi di equitร , sviluppo sostenibile e cooperazione reciproca.

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Autore

  • massy biagio

    Fondatore di Economia Italiacom e Finanza Italiacom รจ divulgatore finanziario e trader.