Allevamento di cani Pinscher: una possibilità di lavoro

Ci sono tanti nuovi lavori che sono ripresi da vecchi metodi per fare soldiAllevare cani per poi venderli è un’attività antica come l’uomo, che si era un po’ persa per strada fino a qualche anno fa, fatta solo da persone molto esperte in grandi allevamenti.
Oggi si sta riscoprendo questo antico modo di lavorare, un metodo molto piacevole per chi ama i cani che fa di necessità virtù, cioé che unisce il piacere di occuparsi di cuccioli di cane e soddisfa l’esigenza di crearsi un lavoretto che può far guadagnare anche diverse centinaia di euro ogni mese.
Oggi prendiamo in considerazione un tipo di cane molto richiesto e facilissimo da allevare: il Zwergpinscher, conosciuto in Italia come il Pinscher nano.

Come fare soldi allevando cani: i Pinscher
Cuccioli di Pincher nano nero focato.

Come allevare cani e farne una fonte di guadagno:

Il Pinscher nano in realtà, é la sottocategoria dello Zwergpinscher , è un cane piccolissimo che da cucciolo è grande quanto un topo, ha il pelo corto e che da grande può crescere fino ad un massimo di 20-30 centimetri per 5 o 6 chilogrammi di peso.

Questo cane, è adattissimo agli appartamenti, non sporca con il pelo ( é a pelo corto) costa molto poco dargli da mangiare e non ha bisogno di uscire tante volte al giorno.
Come ogni cane, sarebbe bene che stia all’aria aperta più tempo possibile, ma se abitate in un appartamento ed avete una certa età o siete molto impegnati, farlo uscire un paio di volte al giorno per i suoi bisogni sarà sufficiente.
Il tipo di Zwergpinscher più richiesto é il Pinscher nano nero focato ( foto sopra) che si distingue per il suo tipico mantello nero sopra e marrone sotto.
Il carattere del Pinscher nano é tranquillo ma si fa rispettare, ama giocare, le coccole ed è un vero cane da guardia, anche grazie al suo udito ed alla sua vista particolarmente sviluppate, l’unica cosa a cui bisogna stare veramente attenti é il freddo e le sue piccole dimensioni ( pistarlo e rompergli una zampa inavvertitamente è molto semplice, specialmente da cuccioli quando ti vengono sempre dietro e tu non te ne accorgi).
Per chi abita in un appartamento quindi, non é solo un dolcissimo cane da compagnia, ma anche un ‘allarme contro i ladri‘ di sicura efficacia.

Ora va molto di moda avere un Pincher nano in casa, meglio se due così si fanno compagnia, sono più adatti a persone che già hanno avuto cani e di certo non si può lasciarli maltrattare da bambini: sono così piccoli e fragili che rompergli una gambina è fin troppo semplice, ma non é tutto, il loro carattere a volte è veramente scontroso e sono gelosi di tutto, abbaiano a tutto e se non si ha esperienza su come vivere con un cane, possono diventare fastidiosi, per questo é importantissimo farli socializzare il più possibile da piccoli, sia con umani sia con altri cani / posti/ situazioni / auto ecc.

Iniziare a crescere e far riprodurre questi cani è semplicissimo, bastano un maschio ed una femmina di razza, la quale andrà in calore almeno 3 o 4 volte l’anno con cucciolate che sono di media di 4 cuccioletti.

A quanto si può vendere un cucciolo di Pinscher nano nero focato:

Un cucciolo senza pedigree lo si può vendere tranquillamente dalle 200 ai 300 euro l’uno.

Quanto si può guadagnare allevando Pinscher nani:

Se si considera che una femmina può fare 4 cucciolate da 4 cuccioli all’anno e che fino a 5 fattrici è considerato un allevamento amatoriale, con 80 cuccioli a 200 euro l’uno, si possono fare fino a 16.000 euro in 1 anno solare.

Regole essenziali per avere un allevamento di cani

Avviare un allevamento di cani in Italia richiede il rispetto di una serie di normative e regole per garantire il benessere degli animali e la conformità alle leggi vigenti. Ecco alcune regole di base per aprire e gestire un allevamento di cani:

1. Autorizzazioni e Licenze

  • Registro Imprese: Se l’attività è a scopo commerciale, è necessario iscriversi alla Camera di Commercio e aprire una partita IVA.
  • Autorizzazione sanitaria: Per allevamenti con più di 5 femmine riproduttrici, occorre ottenere un’autorizzazione sanitaria dal Servizio Veterinario della ASL locale, che garantisce che le strutture siano adeguate al benessere degli animali.
  • Codice Allevatore ENCI: È consigliabile iscriversi all’ENCI (Ente Nazionale Cinofilia Italiana) per ottenere il riconoscimento ufficiale e per la certificazione dei pedigree dei cuccioli.

2. Strutture e Ambiente

  • Spazio Adeguato: Gli animali devono avere a disposizione spazi adeguati, sia interni che esterni, per muoversi liberamente. Le strutture devono garantire igiene, sicurezza e protezione dagli agenti atmosferici.
  • Zone di Riposo: Devono esserci aree dedicate al riposo dei cani, con cucce confortevoli e isolate da rumori eccessivi.
  • Aree di Gioco e Movimento: I cani devono avere accesso ad aree dove possono muoversi, correre e giocare in libertà.

3. Cure Veterinarie

  • È obbligatorio mantenere un programma regolare di visite veterinarie, vaccinazioni, e trattamenti antiparassitari per garantire la salute degli animali.
  • È necessario disporre di un piano di emergenza per affrontare eventuali malattie o problemi di salute improvvisi.

4. Trattamento degli Animali

  • Benessere e Cura: I cani devono essere trattati con rispetto e cura. È vietato qualsiasi tipo di maltrattamento o abuso.
  • Socializzazione: I cani devono essere socializzati adeguatamente per garantire che siano equilibrati e ben adattati alla vita familiare.
  • Riproduzione Responsabile: È importante evitare la sovra-riproduzione, rispettando i cicli naturali delle femmine e garantendo che non vengano sfruttate.

5. Identificazione e Registrazione dei Cani

  • Tutti i cuccioli devono essere identificati tramite microchip entro i 60 giorni di vita e registrati all’anagrafe canina regionale.
  • I cuccioli venduti devono essere accompagnati dal pedigree, se si tratta di razze riconosciute, e da un certificato di buona salute.

6. Normative Ambientali e Urbanistiche

  • Le strutture devono rispettare le normative urbanistiche e ambientali locali, inclusi eventuali regolamenti per la gestione dei rifiuti e il controllo delle emissioni di rumore.

7. Commercializzazione dei Cuccioli

  • Gli allevatori sono tenuti a garantire che i cuccioli siano consegnati ai nuovi proprietari in condizioni di salute ottimali, vaccinati e sverminati, e con i documenti sanitari in regola.
  • È vietata la vendita di cuccioli di età inferiore ai 60 giorni.

8. Leggi Locali

  • Oltre alle normative nazionali, è importante verificare se esistono regolamenti specifici a livello regionale o comunale per gli allevamenti di cani.

Rispettare queste regole è fondamentale per garantire un’attività etica, sostenibile e conforme alle leggi italiane.

Leggi Qui:

Questo articolo è uno spunto per una idea per aprire una nuova attività; per ulteriori approfondimenti, Vi rimandiamo alla legge del 23 agosto 1993 n. 349, che regola l’attività cinotecnica, nonchè l’accordo del 6 febbraio 2003 Ministero della salute-regioni, in materia di benessere degli animali.

Idee per lavoro creativo:

Come aprire una SRL Semplificata 

Costituzione di una Cooperativa Sociale di Servizi

Aprire un’azienda agricola

Franchising di successo

Affittare  casa ai rifugiati

Come aprire una pizzeria da taglio senza soldi

Cosa devo fare per aprire una birreria

Come aprire un Bar

3 commenti

  1. far fare 4 cucciolate all' anno a una fattrice per gli 8 anni di vita fertile è una cosa da cagnari, non da cinofili.
    Sul resto dell' articolo, meglio stendere un velo di pietoso silenzio, chi ha scritto l' articolo farebbe meglio a scrivere di chirurgia del cervello o di fisica quantistica

  2. Fareste una cosa santa a cancellare questo articolo. Contiene così tante cazzate che ci fate una figura veramente terribile. Inoltre fa supporre a chi non conosce la materia (come voi) che davvero si possa guadagnare allevando cani. Tant'è vero che quasi tutti gli allevatori hanno un lavoro, e i cani sono la loro (costosissima) passione. Altra cosa sono le puppy mills, termine che potete cercare su Google per capire di cosa si tratta.

  3. Istigazione al maltrattamento di animali. Se esiste il reato, bisognerebbe denunciarvi.

I commenti sono chiusi.