Quanto guadagna un architetto? Qual’è il piano di studi universitario, cosa fa un architetto dopo aver frequentato la facoltà di architettura ed essersi laureato?
Quando parliamo di architetto, parliamo di una professione che è sempre stata considerata, nel tempo, prestigiosa, e di difficile accesso.
Da Buonarroti al Bramante, da Leon Battista Alberti a Fucksas, da Piano a Boeri, da Palladio ad Arnolfo di Cambio, l’Italia ha una grande tradizione storica in fatto di di architettura , da prima quella greco romana, a quella neoclassica, a quella moderna.
Oggi molte cose sono cambiate: la crisi economica e sociale ha scardinato molti punti fermi, rendendo l’ accesso alla professione più facile, ma livellando al ribasso i guadagni di un architetto.
Ma come si diventa, e cosa fa un architetto?
Come diventare architetto
La figura dell’ architetto, oggi, ricopre una serie di attività ad ampio raggio.
Il significato della parola, la sua etimologia, va innanzitutto ricercata nella lingua del greco antico . La prima parte ( archi) significa capo, la seconda tecnico. E’ quindi il capo dei lavori, dei tecnici che costruiscono una casa o un ponte o un’opera pubblica di rilievo.
Dopo l’ iscrizione all’albo professionale, percorso che prevede un esame di Stato, un architetto può decidere dove esercitare la propria professione. Si può optare di lavorare presso studi di architettura, dedicarsi ad attività di restauro e riqualificazione degli edifici, progettazione paesaggi e molto altro ancora.
Dal corso di laurea in architettura, e conseguimento della laurea, si procede con la preparazione dell’ esame di Stato.
Per accedere agli esami di Stato, bisogna considerare l’ esistenza di una differenziazione per iscriversi: sezione A e B.
La sezione A è rivolta a chi possiede una laurea di vecchio ordinamento, e riguarda settori specifici dell’ architettura. Si passa, per tale sezione, da chi abbia conseguito una laurea in Pianificazione territoriale (territoriale, urbanistica, ambientale, ingegneria edile). Sempre per tale sezione passano chi abbia conseguito una laurea nel settore paesaggistica, settore conservazione dei beni architettonici ed ambientali.
La sezione B è rivolta, ai fini di iscrizione, a chi sia in possesso di una laurea di primo livello/triennale.
Parliamo di laurea in Scienze dell’ architettura, Ingegneria civile ed ambientale, Urbanistica e pianificazione territoriale, paesaggistica ed ambientale, fino alle scienze e tecnologie per l’ambiente e la natura.
La prova d’ esame diverge rispetto alla sezione cui si concorre.
Vi è l’ esenzione dalle prove scritte per chi proviene dalla sezione B, e concorre per la A, o per chi consegue un titolo di studio sulla base di convenzione tra l’ università ed un ordine professionale.
Per concorrere nella sezione A (laurea vecchio ordinamento, o laurea di secondo livello), vi sono 3/4 prove da superare (tra scritte/orali/pratiche), a seconda del settore cui si concorre (architettura, pianificazione territoriale, paesaggistica).
Le prove d’ esame per la sezione B (riservato a coloro che abbiano conseguito una laurea triennale di primo livello), sono sempre 3 o 4, a seconda del settore cui si voglia concorrere (architettura junior, pianificazione territoriale junior, paesaggistica junior).
Una volta concluse le fasi di selezione, in maniera positiva, si consegue l’ abilitazione professionale perfezionata con l’iscrizione all’ Albo dell’ Ordine degli Architetti, Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori.
I relativi Consigli dell’ Ordine, competenti per territorio, possono supportare i neo iscritti in forme diverse: informazioni sulla deontologia professionale, legislazione, attivazione di corsi a pagamento sia per aspetti tecnici, sia linguistici.
Come si diventa e quanto guadagna un architetto oggi in Italia
La figura dell’ architetto è, quindi, multi aspetto, ed il corso di laurea in architettura è solo il primo passo per cominciare.
Il percorso universitario, quinquennale, o triennale, può essere svolto in diversi Atenei in tutta Italia. Parliamo di un corso di laurea con test di ingresso.
Il conseguimento della laurea triennale conferisce il titolo di architetto junior, ma il passaggio alla laurea magistrale (3 + 2) si ritiene essere, quasi, un passaggio obbligato.
Già durante il corso di studi, quindi, si iniziano a delineare quali siano gli aspetti specifici che il futuro architetto vuole conseguire.
Ma come si può definire l’ architetto, oggi?
Parliamo di una professione in evoluzione: competenze scientifiche, e umanistiche si fondono in un mix di competenze specifiche, proprie, di ogni futuro architetto.
Ciò che non dovrebbe mancare ad ogni architetto è la sensibilità storica, estetica, artistica, oltre a più che buone competenze scientifiche ed attitudini creative: che sia una professione svolta in gruppo, o in maniera individuale, non cambia molto. L’ architetto deve sapere cogliere l’ evoluzione del tempo, e dei tempi.
Quanto guadagna un architetto oggi in Italia
Se dobbiamo considerare quanto guadagna un architetto oggi, dobbiamo dire come molte cose sono cambiate. Anche per l’ architetto, grazie alla crisi, e alla revisione completa del sistema sociale ed economico vi sono stati cambiamenti.
Solo considerando le crisi periodiche del mercato edilizio, si può considerare come anche per un architetto vi sia stato un calo generale degli stipendi.
Se consideriamo un neo laureato, o di un architetto alle prime armi, possiamo stimare in circa Eur 600,00 lo stipendio mensile di partenza. Poco: nulla da eccepire.
Se consideriamo un’ evoluzione temporale, triennale, già si può notare una salita degli stipendi fino a toccare Eur 1200,00 mese: sempre poco se consideriamo gli sforzi legati allo studio ed impegno professionale profuso.
Guardando ad un architetto che decide di intraprendere la libera professione, e non quindi da dipendente, possiamo trovare cifre mensili che oscillano tra le poche migliaia di Eur, fino ad oltre Eur 5000,00 mensili.
Se poi si inizia a farsi un nome, ecco che le cifre lievitano, fino a diventare milioni di euro ogni anno, che un discreto studio di architetto può fatturare ogni anno.
Quando si parla di grandi opere , per esempio, verrà impiegato un intero studio di architetti , con contratti da centinaia di migliaia di euro.
Più grande ed impegnativa è l’opera da progettare, più architetti ci vorranno per progettare il tutto, più il prezzo lieviterà .
Le cifre non sono affatto negative, ma incombono i rischi della libera professione, tra cui l’ aspetto tassazione in Italia.
Emigrare all’estero per cercare fortuna
La situazione può cambiare molto se un giovane laureato decide di lasciare l’ Italia, puntando a paesi come la Svizzera, e l’ America dove la libera professione di architetto è riconosciuta e ben remunerata, con cifre non paragonabili a quelle italiane sia come dipendente, sia come libero professionista.
Se consideriamo un paese, sempre considerato meta prediletta di molti italiani, ossia il Regno Unito, qui un architetto può arrivare a guadagnare circa Eur 3000,00 al mese (dipendente). Le cifre da libero professionista possono raggiungere livelli di tutto rispetto, e anche molto forti.
Da ricordare come il titolo di laurea conseguito dovrà essere convalidato dall’ Ordine professionale competente inglese (ARB).
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