In un mondo sempre più globalizzato, negli ultimi anni il mestiere di interprete è sempre più gettonato, una figura professionale affascinante quanto complessa che scopriremo insieme in quest’articolo, capendo il percorso di studi, cosa richiede nello specifico, quali sbocchi professionali offre e quanto si guadagna a fare il traduttore.
Passione per lingue e culture straniere ma non solo, un impegno concreto che prende più diramazioni come sono differenti le modalità per svolgere la professione, in un contesto aiutato anche dalle soluzioni informatiche. Sarà in ogni caso fondamentale scegliere il proprio campo con coerenza, ma come si diventa traduttore e quanto si guadagna?
Chi è il traduttore / interprete e di cosa si occupa?
Per traduttore, si intende un professionista che comprende il significato di un testo per produrne uno equivalente in una nuova lingua. Dalla lingua di partenza a quella di destinazione, il suo compito è mantenere inalterati e fedeli il più possibile stili, toni, strutture e significati del testo originario, ricorrendo a processi d’adattamento in caso d’intraducibilità .
Andando ben oltre la traduzione letterale e affrontando svariati problemi linguistici, dovrà :
- Impiegare perfettamente vocaboli tecnici
- Rispettare regole grammaticali e sintattiche
- Adattare le espressioni idiomatiche
Le sue maggiori competenze professionali sono:
- Padronanza di lingue e culture
- Pregressa cultura generale
- Conoscenza di tecniche di traduzione
- Conoscenza di repertori lessicali
- Competenze informatiche
- Ottime doti comunicative
- Precisione
- AffidabilitÃ
- Flessibilità Â
Il suo non è quindi un processo meccanico ma fortemente ragionato, dove la cura del dettaglio avrà un ruolo cruciale nel replicare le caratteristiche intrinseche dei testi affrontati, conoscendone ovviamente materie, contesti e nozioni generali. Proprio in base ai testi, si hanno diverse categorie di traduttore:
- Letterario/editoriale, traduce libri, romanzi, saggi e testi giornalistici, pubblicitari e turistici; lavora sempre con una casa editrice
- Audiovisivo, traduce film, serie tv, cartoni animati e documentari occupandosi inoltre dell’adattamento di dialoghi e sottotitoli
- Tecnico, traduce materiale tecnico-scientifico per imprese, richiedendo elevata conoscenza nel campo; trattando anche contenuti giuridici, è traduttore tecnico anche il traduttore giurato
- Web, traduce e localizza siti, articoli, contenuti social e altro materiale online; è la categoria più recente
Al traduttore è richiesta non solo padronanza della lingua straniera di lavoro ma anche sulla sua lingua madre, poiché quest’ultima può diventare in molti casi la lingua di destinazione. Inoltre, a differenza dell’interprete, che lavora col parlato, dovrà rispettare anche le esigenze editoriali dei testi. Infine, fondamentale la conoscenza di software CAT (computer-assisted translation) per perfezionare il suo lavoro.
Come si diventa interpreti o traduttori? I percorsi disponibili
Come altri, il mestiere di traduttore è disciplinato dagli artt. 4, 7 e 8 della Legge 4/2013, in quanto non è organizzata in ordini o collegi e richiede autoregolamentazione volontaria. Ciò fa capire che non vi è un percorso specifico per esercitare la professione, sebbene siano altamente consigliati titoli di studio performanti. Si potrà quindi diventare traduttori attraverso:
- Università , con le lauree
- triennali
- Lingue e Culture Moderne – L11
- Mediazione Linguistica – L12
- o specialistiche
- Culture Moderne Comparate – LM14
- Lingue e Letterature dell’Africa e dell’Asia – LM36
- Lingue e Letterature Moderne – LM37
- Lingue Moderne per la Comunicazione e la Cooperazione Internazionale – LM38
- Scienze Linguistiche – LM39
- Traduzione Specialistica e Interpretariato – LM94
- triennali
- Master post-universitari, in Italia o all’estero, tra tutti
- Comunicazione interculturale e Traduzione Applicata
- Comunicazione Tecnica e Localizzazione
- Traduzione e Studi Terminologici
- Traduzione Specializzata
- Traduzione e Localizzazione Audiovisiva
- Scuole di formazione post-universitarie, private o convenzionate, per approfondire
- Tecniche di traduzione
- Strumenti informatici di supporto
- Linguaggi settoriali
- Modalità di traduzione specifica
L’offerta formativa migliora con gli anni sia sul piano qualitativo che quantitativo, con scelta tra corsi settoriali e lezioni collettive, individuali e simulazioni pratiche. Visibilità viene offerta anche da associazioni di settore, che consentono di diventare soci ordinari con obbligo di formazione continua specialistica, queste sono:
- AITI (Associazione Italiana Traduttori e Interpreti)
- ANITI (Associazione Nazionale Italiana Traduttori ed Interpreti)
Discorso differente invece per i traduttori giurati, che operano con documenti giuridici assumendone responsabilità civili/penali: chiamati anche ufficiali, avranno maggiore preparazione con una Laurea in Giurisprudenza triennale (L14) o specialistica (LMG01) e per esercitare la professione necessiteranno l’iscrizione all’Albo dei Consulenti Tecnici d’Ufficio, previo superamento dell’apposito esame di stato.
Tutte le categorie richiedono apertura di Partita IVA con Codice ATECO 74.30.00 e iscrizione al Registro delle Imprese.
Dove può lavorare un traduttore – interprete? Sbocchi professionali
Come libera professione, il traduttore può trovare numerose opportunità lavorative già dagli eventi a cui partecipa, come corsi, fiere e convegni, stabilendovi una rete di contatti. Altre opportunità possono provenire anche dall’iscrizione a siti specializzati o nelle associazioni di settore, ma anche da curricula, lettere di presentazione e proposte inviate. Sedi lavorative in cui trovare occupazione anche da libero professionista possono essere:
- Case editrici e agenzie letterarie, per traduttori editoriali
- Reparti manifatturieri/ingegneristici di imprese private o pubbliche, per traduttori tecnici
- Enti statali o parastatali nazionali e internazionali, per traduttori giurati
- Studi televisivi, cinematografici e di doppiaggio, per traduttori audiovisivi
- Web agency e agenzie di comunicazione, per traduttori web
- Mediatore linguistico
- Lavorare online e fare traduzioni per siti / giornali di notizie / canali Youtube.
A seconda dei contesti, un traduttore può inoltre lavorare da remoto, in studio privato, gestendo attività e commissioni direttamente in formato elettronico, con orari flessibili in base alle esigenze della clientela. In ogni caso, il traduttore neolaureato può maturare esperienza collaborando con agenzie di traduzione.
Quanto guadagna un traduttore?
Lo stipendio di un traduttore in Italia è variabile in base alla categoria professionale, con una media di 1.550 euro/mese netti, pari a 18.600 euro/anno, con le seguenti differenze:
- 550,00 euro/mese nel periodo di stage, -64,51%
- 2.050 euro/mese dopo 5 anni d’esperienza, +32,25%
- 3.650 euro/mese dopo 10 anni d’esperienza, +135,48%
Il compenso orario può raggiungere anche i 50,00 euro/ora. La media mensile sale invece a 1.770 euro per un traduttore giurato.
Leggi anche:
Traduttori, la situazione italiana
Secondo Istat, in Italia vi sono circa 15.000 traduttori professionisti, di cui il 62% in possesso di laurea. Sul lato occupazionale, i traduttori si dividono in:
- 56% freelance
- 29% subordinati
- 15% collaboratori
Stando a indagini AITI, l’85,4% dei laureati sono donne, mentre il 45% ha un’età compresa tra 35 e 49 anni, seguito dal 29% della fascia 50-65 anni e il 26% della fascia 24-34; il 31,85% vanta esperienza professionale tra 16 e 29 anni.
A conti fatti, con le ultime evoluzioni geopolitiche e la crescente scoperta di culture e lingue estere, anche su svago, intrattenimento e viaggi, il settore della traduzione ha avuto un importante rimbombo sia sul lato occupazionale che su quello formativo, grazie a offerte sempre più mirate e performanti disponibili nei maggiori atenei e scuole d’Italia.