Quanto guadagna un soldato, quant’è lo stipendio mensile di un militare? Diventare soldato è il sogno di molti bambini, che fin da piccoli si immaginano a difendere il proprio Stato oppure impegnati in missioni di aiuto o di pace, ma realmente, quanto guadagna un soldato?
Essere soldato non è solo un lavoro, è anche una prova di forza e di coraggio e dedizione, perché può prevedere molti mesi di missione lontani dalla propria famiglia e dai propri affetti, con poco tempo per tornare in licenza e per contattare i propri cari con i mezzi tecnologici. Una vita di sacrifici per la quale essere portati, che porta spesso dei guadagni inferiori alle aspettative. Come si diventa, dunque, soldato? E quanto guadagna un soldato dell’Esercito italiano?
Quanto guadagna un soldato, la formazione e i vari gradi militari: i primi passi per diventare soldato
Il percorso per diventare militari dell’Esercito italiano è lungo e tortuoso e si può dire che inizia già dal tempo della scuola. Per alcune ammissioni, infatti, bisogna essere iscritti in Accademia, alla quale si può accedere dopo le superiori, continuando la formazione universitaria in ambito militare, ma anche durante lo stesso liceo. Soprattutto chi frequenta alcuni tipi di scuola come il classico e lo scientifico, infatti, può anche iniziare presso una scuola pubblica e poi chiedere il trasferimento al terzo anno all’interno dell’Accademia. Per rientrare in Accademia militare bisogna superare delle prove fisiche molto rigide: per questo è importante curare il fisico e l’alimentazione già da giovanissimi. Anche le prove teoriche, tuttavia, richiedono grande preparazione e cultura generale, dunque la vocazione di diventare militare richiede anni di applicazione e di vita regolata fin dall’adolescenza.
Per entrare nell’esercito bisogna, poi, decidere se ci si vorrà rimanere per sempre oppure in via temporanea. I concorsi e la formazione, infatti, cambiano a seconda del ruolo che si vuole ricoprire e della tipologia di contratto che si è sottoscritto.
I militari permanenti sono coloro che vogliono dedicare all’esercito tutta la propria vita, facendo di quello il proprio lavoro per sempre. Anche i volontari dell’esercito in servizio permanente devono essere irreggimentati da un concorso pubblico per esami.
Per essere in servizio permanente bisogna seguire il seguente iter:
iscrizione all’Accademia Ufficiali dell’Esercito;
iscrizione alla Scuola per Sottoufficiali;
superamento di concorsi pubblici.
I requisiti per accedere ai vari gradi della carriera militare sono:
- la licenza media (per i volontari);
- il primo biennio del liceo (per chi vuole continuare a studiare in Accademia);
- il diploma (per chi vuole continuare la formazione in Accademia o concorrere per Maresciallo e per Ufficiale);
- la laurea (per chi vuole diventare Ufficiale a nomina diretta).
Soldati italiani con nuovo equipaggiamento sperimentale “Soldato futuro” |
Quanto guadagna un Soldato ordinario: le missioni, le licenze, i congedi
La licenza è pagata e il militare gode di tutti i privilegi assistenziali e contributivi durante i giorni di licenza.
Militare italiano con il fido cane da guerra |
I militari hanno diritto anche ad altri tipi di congedo pagato, ovvero:
- il congedo per malattia;
- il congedo parentale;
- il congedo assistenziale;
- il congedo per donazione di sangue o organi;
- il congedo per il dottorato di ricerca o altri corsi di formazione.
- Il congedo assistenziale, in particolare, è quello che si verifica quando uno stretto congiunto del militare sta male e non può essere assistito da nessun altro membro della famiglia. Questo tipo di congedo può prolungarsi fino a 10 giorni in caso di malattia di un genitore, un figlio o un coniuge. È di soli 7 giorni nel caso di un fratello o di un parente di altro tipo.
Lo stipendio del soldato: quanto guadagna un soldato dell’Esercito italiano?
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Ci sono, però, delle posizioni del tutto particolari, come quelle dei Capi di Stato Maggiori o dei Generali, che coordinano l’intero funzionamento del corpo di difesa dello Stato. Queste figure possono arrivare a percepire anche uno stipendio annuo vicino ai 50.000 euro, anche se sembrano cifre da capogiro, più l’indennità per la posizione ricoperta. Quest’indennità rappresenta, normalmente, il 30% della cifra percepita.
Bisogna anche dire, però, che queste figure ricoprono ruoli dirigenziali e di responsabilità ma difficilmente sono attive sul campo e conducono una vita sregolata, o almeno non lo sono più quando assurgono a questi ruoli di grande prestigio.
Per questo motivo la loro, essendo considerata una posizione meno usurante, deve rimanere a lavoro per più tempo rispetto ai gradi più bassi.
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