Quanto guadagna un tatuatore, oggi e quali scuole bisogna frequentare per diventare tatuatore?
Molti ragazzi oggi, vorrebbero intraprendere questa professione, un lavoro artistico che può dare molte soddisfazioni sotto l’aspetto personale, ma l’aspetto economico? Qual’è lo stipendio, quanti soldi si guadagnano facendo un tatuaggio? Ci sono delle scuole particolari da frequentare, dei corsi indetti dalla regione?
Il tatuaggio, può piacere o meno, rappresenta un’ arte, o meglio una sua forma di espressione.
Dal 2000 in poi, il numero delle persone che hanno deciso di avere un tatuaggio sul proprio corpo sono andate via via crescendo.
Il tatuaggio nasce dalle mani di un tatuatore, una figura professionale a molti poco nota, ma che è un vero e proprio mestiere, considerato che tatuatori non ci si improvvisa.
Ma come diventare un tatuatore?
Il mestiere di tatuatore
La figura professionale di tatuatore viene considerata da una parte di noi come figura sospetta: soggetti con uno strano stile di vita, o abbigliamento etc.
Al fine di sfatare tali credenze, vediamo di capire come si possa diventare un tatuatore professionista.
Nell’ anno 1998 è apparso il primo barlume normativo di riferimento per la professione: parliamo di una Circolare Ministeriale (n. 2.9/156 del 5.2.1998), emessa dal Ministero della Sanità. Tale circolare cercava di regolamentare la professione di tatuatore secondo prescrizioni ben precise in tema di sanità, igiene e prescrizioni amministrative per l’ esercizio della professione.
Il primo passo per divenire tatuatore consiste nel frequentare un corso di formazione regionale (durata 90 ore) con un costo che può andare da Eur 1500,00 ad Eur 2000,00. Il corso di formazione affronta sia gli aspetti tecnici, sia gli aspetti igienici e di sicurezza, con un monte ore di pratica. È come se con la frequenza di questo corso di formazione professionale, con esito positivo, si ottenga un “diploma” di tatuatore, che deve essere integrato con una fase pratica. Come molte professioni, anche per il tatuatore è necessaria una sorta di apprendistato pratico, al fine di poter acquisire le competenze pratiche “sul campo”.
La professione di tatuatore richiede impegno e dedizione: ogni tatuaggio è il risultato di un’ espressione professionale, anche se per molti è solo un disegno. Per un tatuatore la maggior parte del tempo lavorativo viene speso per disegnare. Prima di passare al disegno sulla pelle del cliente, il tatuatore professionista sa come la propria mano debba essere esercitata nel disegnare, al fine di ottenere un risultato di qualità per il cliente. Per una professione che richiede competenze artistiche e di disegno, forse è bene non intraprendere tale professione se non si ha una passione innata, ed una mano idonea per il disegno.
Come sopra ricordato, a torto o ragione, il tatuaggio è una forma di arte, e della sua espressione. Il tatuatore professionista sa che per poter ottenere successo nel mercato, dove vi è ormai una discreta concorrenza, è bene realizzare disegni originali, rappresentanti il proprio io artistico.
Ma la professione di tatuatore quanto fa guadagnare?
Quanto guadagna un tatuatore
La professione di tatuatore, specie agli inizi, non permette di guadagnare importi rilevanti. Oltre il talento artistico e manuale, è necessaria molta pazienza per potersi affermare, e cominciare ad avere un buon ritorno economico dalla professione.
Possiamo dire che per un tatuatore i guadagni sono variabili, e crescono con il tempo mano a mano che si è in grado di trasformare le qualità artistiche in un fattore che il cliente riconosca, e remuneri.
Un tatuatore con un proprio studio, con buone doti artistiche e originalità, può aspirare ad ottenere la fama che merita nel settore: un settore poco conosciuto dove conta sapere vendere e pubblicizzare il proprio talento.
Per fornire dati esemplificativi, per tatuaggi piccoli (flash) che richiedono massimo 20 minuti di lavoro, si può incassare attorno ad Eur 50,00. Cifre più significative possono essere conseguite per lavori complessi, disegni che richiedono tempo, impegno e più sedute di lavoro.
Come ogni professione, anche per il tatuatore vi è la specializzazione: tipologia di tatuaggi su cui si decide di puntare e differenziarsi. Dalla specializzazione del tatuatore discende una accentuata tendenza ad un maggior guadagno dal proprio lavoro.
La variabile del costo del tatuaggio
Un tatuaggio ha un costo variabile: molti sono i fattori che incidono. Parliamo di tempo, qualità e dimensioni del disegno, ( se è piccolo costa meno ) impegno professionale etc.
Abbiamo sopra ricordato come un tatuaggio flash si aggiri attorno ad Eur 50,00. Disegni impegnativi, grandi, o con una forte connotazione artistica comportano costi maggiori, e di conseguenza un maggior guadagno per il tatuatore.
Bisogna ricordare che l’ impegno artistico può divenire complesso, e richiedere molto tempo e pazienza. Tale impegno è un fattore che va remunerato: il tatuaggio diviene un’ opera d’ arte che può comportare un costo superiore alla media.
Accanto ai flash vi sono i tatuaggi cover up: parliamo di una tipologia di tatuaggi effettuati su tatuaggi preesistenti, e le motivazioni possono essere differenti. Vi sono casi di tatuaggi che non piacciono più, o si siano rivelati esteticamente insoddisfacenti, o anche perché siano cambiate le tendenze artistiche.
Un tatuaggio cover up richiede un impegno rilevante per il tatuatore chiamato a ricostruire, e correggere un lavoro preesistente: in tale evenienza il tariffario, e relativo guadagno del tatuatore salgono, adeguandosi all’ impegno professionale ed artistico richiesto.
Libertà di tariffa del tatuatore
Come ogni professione artistica, il tatuatore ha la più assoluta libertà nel fissare i prezzi del proprio lavoro: non stiamo parlando, quindi, di prezzi standard o calmierati!
L’ abilità del tatuatore, le sue competenze, la qualità dei suoi tatuaggi etc., sono alcuni dei fattori che incidono sul suo guadagno. Possiamo quindi dire che ogni tatuatore ha un guadagno diverso da un altro tatuatore, con prezzi diversi per lavori che magari richiedono lo stesso tempo.
Importante per un tatuatore è il sapere richiamare la clientela: il suo guadagno è correlato al numero di lavori effettuati, e si rende necessaria un’ azione di marketing, come ogni impresa.
Sul richiamare clientela incide la reputazione del tatuatore che si costruisce nel tempo: qualità del lavoro, prezzi, rilevanza artistica etc. Ma come si può costruire un piano marketing ottimale per un tatuatore?
Può sembrare strano, ma si può cominciare dalla pubblicità online sui social, o sviluppando un’azione di richiamo con il proprio studio (vetrine), o proporre tariffe di richiamo ad inizio attività. Anche un tatuatore è un imprenditore, e oltre le doti artistiche deve saper gestire la propria impresa.
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