Il modello economico italiano è morto ormai da decenni, quello che si è autoproclamato “Il Governo del Cambiamento” poteva fare tanto, ma alla resa dei conti ha preso una grande occasione per rilanciare l’economia italiana: il Governo Gialloverde per far contenti tutti con il DEF , finisce con lo scontentare tutti.
Pompato da una propaganda che non si vedeva dai tempi del MinCulpop, il Governo formato da M5S e lega poteva veramente fare qualcosa per l’Italia sotto l’aspetto economico, una rottura con il passato per poter cercare di rilanciare un’economia ormai asfissiata da burocrazia e tasse, un paese sfiduciato che non crede più in se stesso, nonostante tutto sommato il livello di benessere ancora sia alto ( rimaniamo una delle 10 economie più grandi del mondo).
L’errore è a monte: si sono messi insieme 2 partiti con 2 diversissimi programmi sul piano economico, sicuramente INCOMPATIBILI.
Due programmi economici rivoluzionari che si sono annientati uno con l’altro.
La Lega voleva rilanciare l’economia mettendo una flat tax e rivoluzionando il sistema pensionistico abolendo la cosiddetta Legge Fornero. Un piano ambizioso, un po’ confusionario, visto che ha tratti di liberismo ( la diminuzione e semplificazione fiscale) e assistenzialista ( mandare le persone in pensione a 60 anni e non a 67 anni, ma certamente interessante, un programma che poteva dare uno shock economico all’Italia dal quale poter ripartire.
Il programma economico del M5S è invece basato tutto sull’assistenzialismo e lo statalismo: Reddito di Cittadinanza, Pensione di Cittadinanza: ogni cittadino italiano dovrà guadagnare almeno 780 euro al mese, sia che lavori che non lavori. Una idea rivoluzionaria. criticabile ( Noi l’abbiamo sempre criticata) ma comunque interessante e sicuramente dirompente per una Nostra economia, che poteva dare un vero e proprio shock economico, dal quale poter farci ripartire.
Il Contratto di Governo che voleva soddisfare tutti
Il Contratto di Governo voleva soddisfare sia Lega che M5S, cosa praticamente impossibile a livello economico. Ma in questo caso, da voler soddisfare tutti a far rimanere tutti insoddisfatti il passo è stato breve.
Non si può mettere insieme due programmi economici “di rottura”, cioè a cui servono enormi investimenti completamente diversi.
Potevamo investire 30 miliardi solo ed esclusivamente su Reddito di Cittadinanza, oppure solo sulla Flat Tax.
Prima si è provato ad investirne 50 un po’ tra Quota 100 e Reddito di Cittadinanza, ma visto che gli accordi con la UE non ce lo permettono, a quel punto si è deciso di investire 30 su tutti e 2, e però a quel punto di quei 30 miliardi si è dovuto metterli anche per necessità diverse.
Alla fine dei conti, degli oltre + 100 miliardi che sarebbero serviti per confermare TUTTI i progetti della ‘Contratto di Governo’, se ne spenderanno 27, di cui solo una piccola parte in Reddito di Cittadinanza e Quota 100, per non parlare di Flat Tax , che nessuno nomina ormai più.
L’elefante ha partorito un topolino.
Ora ci ritroviamo che una manovra economica che sicuramente non migliorerà la crescita della Nostra economia, abbiamo più debiti, ci avviamo verso un’anno di recessione.
Come dice il Ministro dell’economia TRIA “speriamo che non arrivi una crisi economica”.
In pratica abbiamo un’economia in mano alla speranza e non ad un preciso progetto politico.
Manovra Economica 2019 Gialloverde: una Occasione Persa per Rilanciare l’Economia
Sicuramente un’occasione persa , un’occasione che non tornerà più, perchè storicamente, ad ogni Governo di rottura o rivoluzionario ( o spacciato come tale, come questo) succede un Governo che ritorna alle solide certezze di un tempo.
Purtroppo non solo si è persa una bella occasione per far contenti tutti, manovra che non accontenetrà nessuno ma che, molto probabilmente metterà nei guai l’Italia proprio perchè si tratta di una manovra incompleta e totalmente dispersiva che non punta ad aumentare i posti di lavoro, per esempio, tagliando le tasse o facendo grandi investimenti in grandi opere pubbliche.
E’ proprio facendo enormi investimenti in grandi opere pubbliche, oppure tagliando di molto le tasse alle aziende che assumono più dipendenti ( in regola ) che le economie possono sperare di combattere la disoccupazione e far ripartire un’economia sostanzialmente stagnante come la Nostra.