Tempo di cambiamenti nelle partecipate statali, col Governo Meloni che il 12 aprile 2023 ha chiuso le trattative per le nomine dei vertici in cinque grandi società comproprietà dello Stato.
Entrando più nel dettaglio, oggi approfondiremo la questione e scopriremo chi sono i nomi di queste importanti realtà.
Alla base della scelta un attento lavoro di valutazione di competenze, fino a scogliere le riserve su quattro dei cinque vertici, con la quinta nomina che verrà ufficializzata nei prossimi giorni. Sebbene le scelte sembrassero già definite, non sono mancate le sorprese, chi sono i nuovi vertici nominati dal Governo per le compagnie statali?
Cosa è successo con le nomine statali del Governo Meloni?
La sera di mercoledi 12 aprile 2023 i partiti della maggioranza del Governo Meloni hanno raggiunto un’intesa per le nomine di quattro grandi società partecipate:
Ancora da ufficializzare il vertice della quinta compagnia, Terna, che arriverà sicuramente entro l’ultima settimana di aprile. La lista è stata pubblicata la sera stessa dal Ministero dell’Economia e Finanze.
Alla base delle nomine, durate molti giorni e che hanno avuto un ”attento percorso di valutazione delle competenze e non delle appartenenze”, come dichiarato dalla presidente Giorgia Meloni, vi è la scadenza dei consigli d’amministrazione a fine 2022, con rinnovo stabilito entro aprile 2023 come effettivamente avvenuto. Tali nomine saranno poi approvate dall’assemblea degli azionisti delle suddette società, tra cui figura anche il MEF.
Chi sono i nuovi vertici delle cinque partecipate dal Governo?
Tante novità, anche dell’ultimo momento, ma anche conferme tra le nomine dei vertici delle importanti partecipate. Nei consigli d’amministrazione viene rispettata anche la parità di genere con tre uomini e tre donne, eccetto Leonardo che presenta un gruppo prevalentemente maschile.
Enel
Multinazionale italiana fondata nel 1962 operante nei settori di energia elettrica e gas con apertura a fonti rinnovabili: vanta un fatturato 2022 di 140,5 miliardi di euro e un capitale sociale di 10,166 miliardi di euro; è partecipata dal MEF al 23,6%
Il consiglio Enel vede l’arrivo dell’amministratore delegato Flavio Cattaneo, che sostituisce Francesco Starace dopo tre mandati: un Curriculum di tutto rispetto, che lo vede in precedenza commissario dell’Ente Fiera Milano nel 1999, diventandone presidente e amministratore fino al 2003; sarà poi direttore generale Rai dal 2003 al 2005 e amministratore Terna per tre mandati dal 2005 al 2014, per poi divenire amministratore NTV nel 2015 e Telecom nel periodo 2016-2017. Per lui è il primo mandato in Enel.
Alla presidenza torna Paolo Scaroni, che è già stato amministratore delegato Enel dal 2002 al 2005, per poi essere amministratore Eni dal 2005 al 2014. Inoltre è attualmente presidente dell’A.C. Milan e vicepresidente della banca d’investimento franco-inglese Rothschild & Co.
Eni
Multinazionale italiana fondata nel 1953 operante nei settori di petrolio, gas naturale, commercializzazione e distribuzione di energia elettrica e combustibili fossili, con apertura alle energie rinnovabili tramite Plenitude; vanta un fatturato 2022 di 133,64 miliardi di euro e un capitale sociale di 4,005 miliardi di euro; è partecipata dal MEF al 30,6%.
Il consiglio Eni vede la conferma dell’amministratore delegato Claudio Descalzi: già ingegnere all’interno della società dal 1981, è amministratore dal 14 aprile 2014 quando viene nominato dal Governo Renzi, per poi essere confermato il 18 marzo 2017 dal Governo Gentiloni assieme a Emma Marcegaglia e il 20 aprile 2020 dal Governo Conte II. Giunto al suo quarto mandato in Eni, porta avanti dal 2016 il Progetto Italia, una strategia di transizione a favore delle energie rinnovabili, per la totale decarbonizzazione entro il 2050.
Alla presidenza arriva il generale di corpo d’armata Giuseppe Zafarana, che sostituisce Lucia Calvosa: comandante generale della Guardia di Finanza dal 2019, vi milita dal 1981; per lui è la prima carica ricoperta in Eni.
Leonardo
Multinazionale italiana fondata nel 1948, conosciuta come Finmeccanica e poi come Leonardo-Finmeccanica, operante nei settori di difesa, aerospazio, sicurezza e tecnologie militari; vanta un fatturato 2022 di 14,71 miliardi di euro e un capitale sociale di 2,543 miliardi di euro; è partecipata dal MEF al 30,2%.
Il consiglio Leonardo vede l’arrivo dell’amministratore delegato Roberto Cingolani, che sostituisce Alessandro Profumo: già ministro della Transizione Ecologica nel Governo Draghi e attuale consigliere per l’energia del Governo Meloni da settembre 2022, è stato ricercatore e professore associato di fisica generale nell’Università del Salento, nella Tokyo University e nella Virginia Commonweath University, nel 2019 è già stato in Leonardo come chief technology and innovation officer, sebbene sia il primo mandato.
Alla presidenza arriva l’ambasciatore e consigliere diplomatico Stefano Pontecorvo, che sostituisce Luciano Carta: dopo numerosi incarichi ricoperti all’estero, per lui è la prima carica ricoperta in Leonardo.
Poste Italiane
Azienda pubblica italiana fondata nel 1862 operante nei servizi postali e bancari agendo come un istituto di credito, nonché logistici su tutto il territorio nazionale; vanta un fatturato 2022 di 11,89 miliardi di euro e un capitale sociale di 3,5 miliardi di euro; è partecipata da Cassa Depositi e Prestiti al 35% e dal MEF al 29,26%.
Il consiglio Poste vede la conferma dell’amministratore delegato Matteo Del Fante, seconda nelle nomine del Governo Meloni, che vanta un importante Curriculum: iniziando la sua carriera nel 1991 con JP Morgan, è stato direttore generale Cassa Depositi e Prestiti dal 2010 al 2014, per poi divenire amministratore Terna fino al 2017. Per lui è il secondo mandato in Poste Italiane.
Alla presidenza arriva la presidente di Confindustria Assoimmobiliare Silvia Rovere, che sostituisce Bianca Maria Farina: con grande esperienza nel private equity, è stata direttrice di Gruppo Aedes, Ream Sgr e Morgan Stanley Sgr; per lei è la prima carica ricoperta in Poste Italiane.
Terna
Società italiana fondata nel 1999 operante nel settore delle reti di trasmissione dell’energia elettrica, gestendo la rete nazionale con circa 75.000 km di linee ad alta tensione; vanta un fatturato 2022 di 2,96 miliardi di euro e un capitale sociale di 442,2 milioni di euro; è partecipata da CDP Reti al 29,85%, a sua volta partecipata dal MEF al 30%.
Sebbene non si abbiano ancora conferme, il consiglio Terna potrebbe vedere l’arrivo dell’amministratore delegato Giuseppina Di Foggia, dal 2020 amministratrice Nokia Italia; potrebbe sostituire Stefano Donnarumma, che passerà a CDP Venture Capital Sgr. In precedenza anche Flavio Cattaneo e Matteo Del Fante sono stati amministratori. Per lei sarebbe il primo mandato in Terna.
Secondo quanto stabilito, alla presidenza dovrebbe arrivare Igor De Blasio, che sostituirà Valentina Bosetti: già dirigente in precedenza di Philips e Arexpo, per lui sarebbe la prima carica ricoperta in Terna.
Conclusioni
Stando a quanto avvenuto, il lavoro delle nomine dei grandi vertici è stato di grande attenzione e responsabilità, trovando l’intesa dei partiti di maggioranza, nei giorni precedenti impegnati in un forte scontro. Infine, il compromesso è stato trovato con la maggior parità di genere possibile, oltre che evitando potenziali conflitti d’interesse.
“Le nomine dei nuovi vertici di Eni, Enel, Leonardo e Poste sono frutto di un attento percorso di valutazione delle competenze e non delle appartenenze. E’ un ottimo risultato del lavoro di squadra del governo. Ringrazio chi ha servito l’Italia con passione in queste aziende, auguro ai prossimi amministratori buon lavoro. Il loro compito è quello di ottenere risultati economici solidi e duraturi nell’interesse della Nazione che rappresentano in tutto il mondo.“
Questa la dichiarazione di Giorgia Meloni, che dalle nomine auspica ottimi risultati economici che rendano tali società punti di riferimento sia in Italia che all’estero.
A conti fatti, la procedura è conclusa e tutto è reso ufficiale, è solo questione di giorni affinchè anche i nomi in Terna siano confermati.
Elenco delle partecipate statali italiane ( aggiornato al 2023)
Partecipazioni di maggioranza/controllo , quotate e non elenco completo
1.1 Società quotate
- Banca Monte Paschi di Siena S.p.A.(64,23%)
- Enav spa (53,28%)
- Enel spa (23,59%)
- Eni spa (4,34%) [Cassa depositi e prestiti spa detiene una partecipazione del 25,76% ]
- Leonardo spa (30,20%)
- Poste italiane spa (29,26%) [Cassa depositi e prestiti spa detiene una partecipazione del 35% ]
1.2 Società con strumenti finanziari quotati
- Amco spa – Asset management company spa (100%)
- Agenzia Nazionale per l’Attrazione degli Investimenti e lo Sviluppo d’impresa spa (Invitalia) (100%)
- Cdp – Cassa depositi e prestiti spa (82,77%)
- Fs – Ferrovie dello Stato Italiane spa. (100%)
- Rai – Radio televisione italiana spa (99,56%)
- Sace spa (100%)
1.3 Società non quotate
- ANPAL Servizi s.p.a. (100%)
- Arexpo spa (39,28%)
- Consap – Concessionaria servizi assicurativi pubblici spa (100%)
- Consip spa. (100%)
- Equitalia giustizia spa(100%)
- Eur spa. (90%)
- Giubileo 2025 (100%)
- Gse – Gestore dei servizi energetici spa (100%)
- Infrastrutture Milano Cortina 2020 – 2026 spa (35%)
- Invimit Sgr – Investimenti immobiliari italiani società di gestione del risparmio spa (100%)
- Ipzs – Istituto poligrafico e zecca dello Stato spa. (100%)
- Italia Trasporto Aereo S.p.A (100%).
- Cinecittà S.p.A. (100%)
- Mefop – Società per lo sviluppo del mercato dei fondi pensione spa (57,7%)
- Pago PA S.p.A. (100%)
- Ram – Rete autostrade mediterranee spa (100%)
- Sogei – Società generale di informatica spa (100%)
- Sogesid spa (100%)
- Sogin – Società gestione impianti nucleari spa (100%)
- Sose – Soluzioni per il sistema economico spa (88,8%)
- Sport e salute spa (100%)
- STMicroelectronics holding N.V. (50%)
- EUtalia Studiare Sviluppo srl (100%)
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