Da sempre ritenuto uno dei metalli più preziosi sulla terra, il platino sta vivendo momenti di seria difficoltà . Metallo nobile esteticamente simile all’argento, incorruttibile e inossidabile, è strettamente collegato al palladio, che ne è un derivato. A differenza di quest’ultimo, che dal 2018 ha avuto una crescita esponenziale sui mercati, il platino ha raggiunto i minimi storici dal 2010 con un calo del 40% sui mercati, effetto a lungo termine della crisi economica 2008-2009.
Nonostante tra le proprietà del platino vi siano duttilità e malleabilità e queste gli garantiscano molteplici utilizzi, il suo valore è crollato per via degli investimenti sempre più frequenti verso metalli considerati beni rifugio, come oro, argento , diamanti e palladio. Capire le proprietà del platino può aiutare a comprendere meglio il suo ruolo nel panorama socio-economico internazionale, così come le sue oscillazioni.
Cos’è e come è fatto il platino? Le principali caratteristiche
Il platino è uno dei metalli tra i più difficili da reperire al mondo, che si può trovare in granuli all’interno della sabbia spesso mescolato con oro o altri metalli preziosi, ma principalmente nei giacimenti di altri minerali come nichel e rame. Dal platino deriva il palladio, condividendone lo stesso aspetto bianco-argentato.
Le proprietà del platino permettono a questo di essere altamente resistente alle temperature e alla corrosione, ma si dissolve al contatto con acquaragia e acidi caldi. Noto per essere estremamente duttile e malleabile, è largamente impiegato in campi come:
- Settore industriale, per costruire utensili da laboratorio, contatti elettrici e cavi di resistenza
- Elettronica, per la creazione di fibre ottiche e schermi lcd di tv, computer e smartphone
- Settore medicale-odontoiatrico, per costruire attrezzature chirurgiche, componenti di apparecchiature medicali, protesi e apparecchi dentali
- Arte orafa, per creare gioielli, accessori e preziosi vari, anche in lega con altri metalli
- Settore automotive, per costruire catalizzatori per le automobili che assorbano maggiormente idrocarburi
- Riserva fisica, in placche, lingotti di medio spessore o monete storiche da custodire al sicuro o in banca
Il suo utilizzo principale è nell’arte orafa e nella gioielleria, che ne rappresenta il 50% del totale. Come il suo derivato palladio, è impiegato in modo crescente nella costruzione di marmitte catalitiche, almeno per il 30% dell’utilizzo totale, soddisfacendo le disposizioni sempre più stringenti dei governi mondiali verso l’inquinamento stradale (disciplinato in Europa dal regolamento delegato 2016/2284).
Nonostante ciò, se utilizzato in modo erroneo è noto per essere altamente pericoloso, a causa del contatto con micro-organismi nei terreni.
Sui mercati finanziari, invece, il valore del platino vive dal 2010 un trend altamente negativo, che lo ha portato a perdere il 40% del suo prezzo. Questo a causa della riduzione di domanda dei vari settori commerciali, nonché degli investitori internazionali che hanno mostrato, di conseguenza, interesse crescente su altri metalli preziosi, come oro, argento e palladio, considerabili beni rifugio. Può essere inserito in un investimento diversificato per ridurre la sua volatilità .
Importanza storica del platino
Da sempre presente sul pianeta, il platino era già noto a antichi egizi, greci e romani, per poi scomparire per secoli. Viene nuovamente scoperto dalle popolazioni del Sud America nel XV secolo, che lo estraevano per creare utensili da lavoro. Viene invece menzionato per la prima volta nel 1557 dallo studioso Giulio Cesare Scaligero, che ne espone rarità e pregio.
Tuttavia, la sua effettiva scoperta viene attribuita all’astronomo Antonio de Ulloa e a Don Jorge Juan y Santacilia, che lo trovano assieme all’oro nel 1735. Rimane sconosciuto fino al 1748, mentre le principali ricerche sulle proprietà del platino vengono attribuite allo scienziato Sir William Brownrigg nel 1750.
Nei tempi più recenti, il platino viene considerato più pregiato e più raro dell’oro, specialmente quando inizia ad essere impiegato in più settori commerciali. Questo perchè garantisce resa, duttilità e prestazioni elevate, non presenti in altri metalli. La sua unità di misura è invece l’oncia troy, caratteristica di tutti i metalli di valore.
Oltre che esteticamente gradevole, diviene nel corso degli anni e specialmente nei decenni recenti una rilevante risorsa d’investimento: anche non possedendolo fisicamente, è possibile speculare sugli andamenti di mercato attraverso fondi d’investimento e trading online.
Raggiungendo il massimo storico di 1,495 dollari l’oncia troy a gennaio 2011, il platino sul mercato ha subito gli effetti a lungo termine della crisi economica avvenuta pochi anni prima, arrivando a perdere circa il 40% del suo valore: a marzo 2020, il suo valore è di 870 dollari l’oncia troy, sebbene il suo minimo storico sia stato a settembre 2018, con 773 dollari.
A differenza di oro, argento o palladio, il prezzo del platino ha risentito anche degli effetti del Coronavirus 2020 sui mercati internazionali. Secondo il Wall Street Journal, per i produttori la soluzione a tale criticità sarà approdare sul mercato indiano, che rappresenta quello più affidabile e redditizio per quanto concerne l’industria orafa: con importazioni superiori a 3,4 miliardi di dollari, è il primo mercato del settore dopo il calo di domanda della Cina da fine 2019.
Miniere e aziende del platino, quali le più importanti?
Sebbene Sud America e Colombia nello specifico ne siano particolarmente ricche oltre a essere le aree dove è stato scoperto secoli fa, la maggiore concentrazione di platino al mondo si trova in Sud Africa, dove in oltre 20 giacimenti se ne estrae circa il 70% del totale presente al mondo.
La miniera più grande e importante del Sud Africa è Impala, che produce circa 800,000 once troy annuali, per un valore di circa 696 milioni di dollari. Impala è proprietà della compagnia nazionale Impala Platinum ltd.
Tra le compagnie più influenti al mondo, la prima da menzionare è la sudafricana Anglo Platinum, sussidiaria di Anglo-American Limited che estrae annualmente quasi il 40% del platino destinato ai vari utilizzi, per una quantità di 2,4 milioni d’once troy e un valore poco superiore ai 2 miliardi di dollari. A questa segue Impala Platinum ltd, che produce circa 1,6 milioni d’once annuali.
Da segnalare poi l’americo-sudafricana Sibanye-Stillwater, che acquisendo Lonmin nel 2019 è divenuta un colosso da 687,202 once di platino annuali e quasi 600 milioni di dollari. Con un volume molto simile, fuori dai confini sudafricani vi è invece la russa Nornickel, che con miniere in Russia, Sud Africa e Botswana estrae oltre a platino anche rilevanti quantità di palladio, rame e nichel, da cui prende il nome.
Conclusioni
Le proprietà del platino sono estremamente rare in altri metalli, rendendo questo minerale pregiato altamente versatile, per essere impiegato con massima efficienza in più campi professionali: tra tutti, quelli più importanti sono l’arte orafa e l’automotive. Nonostante questo, il suo valore sul mercato è in costante ribasso negli anni.
Il brusco calo del suo prezzo, quantificabile con un -40% dal 2010, è dovuto in parte dagli effetti a lungo termine della crisi economica 2008-2009, ma principalmente per la notevole riduzione di domanda, specialmente da Cina ed Estremo Oriente. Questo il maggior motivo del passaggio di investitori e fondi speculativi verso risorse come oro, argento o palladio, che presentano tutte le caratteristiche dei beni rifugio resistendo anche agli effetti del Coronavirus 2020.
A conti fatti, nonostante la seria volatilità , la soluzione e quindi il rialzo dei prezzi del platino possono essere nell’apertura al mercato orafo indiano, che ha lunga tradizione di gioielli e preziosi, nonché nel maggiore impiego per la costruzione di catalizzatori per automobili, utili a ridurre le loro emissioni nocive come richiesto dalle normative in merito. In ogni caso, agli investitori è richiesta massima prudenza.
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