La guerra in Ucraina ripropone la discussione politica ed economica sulle spese per la difesa. Diversi stati europei tra cui Germania e Svezia aumenteranno considerevolmente le spese per la propria difesa fino ad arrivare ad un 2% del PIL. La Germania inoltre ha stanziato 100 miliardi di euro per sistemare prima possibile la sua sicurezza da attacchi militari esterni e l’Italia?
Le spese per la difesa in Italia
Negli ultimi anni l’Italia ha fatto dei veri e proprio balzi in avanti per quanto riguarda la difesa. Possiamo dire che la grande svolta c’è stata ad iniziare da quando si è abolita la leva obbligatoria e si è passati ai militari di professione. Questo ha permesso anche – con il tempo – di avere grandi risparmi su enormi quantità di forniture che però poco servivano alla qualità del servizio militare, puntando alla grande quantità.
Con il tempo dicevamo, queste cose sono cambiate ed ora si punta più ad avere armi sofisticate che possono essere manovrate solo da personale istruito ed addestrato a dovere, dove per addestramento si intendono mesi e mesi di studio su come pilotare un UAV o manovrare un blindato armato o far parte di un equipaggio di un caccia torpediniere di ultima generazione.
Le spese per la difesa in Italia sono state di circa 28 miliardi di $ nel 2019. Per arrivare ad un 2% come quello che viene definito “Il club dei paesi del 2% ” c’è ancora molta strada da fare e molti miliardi da spendere.
L’opinione pubblica italiana è contraria generalmente a spendere soldi sulla difesa, non prendendo in considerazione però che ogni euro speso per la difesa ne genera 3 di PIL, secondo molti studi economici.
L’apparato ingegneristico ed industriale italiano oggi come oggi, è in grado di costruire praticamente ogni tipo di arma moderna. Leonardo Spa ( LDO.MI ) e la sua joint venture MBDA Matra BAE Dynamics Alenia ( un consorzio di aziende di armi italiane, francesi, tedesche ed inglesi ) è in grado anche di produrre armi nucleari, oltre che a missili di tutti i tipi, cyber-sicurezza, aerei di tutti i tipi, droni, navi da guerra, carri armati, insomma tutto quello che può servire in un campo da guerra moderno.
Questo per dire che abbiamo tutte le carte in regola per fare grandi investimenti sulla difesa, investimenti che potranno portare lavoro in Italia ed in Europa, creando ricchezza.
Continueremo a scrivere articoli sull’argomento Difesa, che purtroppo si è fatto di grande importanza per le cose che stanno accadendo in Europa, cioè la decisione della Russia di espandersi militarmente.
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1 Miliardo di euro per rifare la flotta dei Centauro 2
Il Centauro II è una versione modernizzata del veicolo blindato a ruote anticarro Centauro 1 8×8 che è stato presentato per la prima volta nel giugno 2016 durante l’Eurosatory Defense Exhibition a Parigi, Francia. La versione precedente del Centauro era il primo veicolo anticarro su ruote 8×8 al mondo con un cannone ad alta pressione. Il Centauro è prodotto congiuntamente dalle società italiane di Difesa Leonardo e IVECO Defence Vehicles.
Il Centauro II è un veicolo di supporto anticarro di nuova generazione basato su telaio di un veicolo blindato su ruote armato con un cannone di terza generazione da 120/45 mm, con freno di bocca integrato e sistema di caricamento semiautomatico. Il sistema d’arma fornisce una potenza di fuoco equivalente a tutti i più moderni carri armati principali ed è in grado di sparare l’ultima generazione di munizioni NATO da 120 mm tra cui APFSDS (Armor-Piercing Fin-Stabilized Discarding Sabot) e munizioni MP multiuso.
Il Centauro II ha un equipaggio di quattro persone tra cui un autista, comandante, artigliere e caricatore. Il veicolo si basa su uno scafo monoscocca corazzato a forma di V ( antimina) con una torretta montata nella parte posteriore dello scafo. Entrambi sono realizzati con armature in acciaio completamente saldate e integrano armature aggiuntive e soluzioni tecniche che offrono il livello di protezione STANAG 4569 contro il fuoco diretto, mine anticarro, ordigni esplosivi improvvisati (IED) e l’ultima generazione di munizioni cinetiche.
Costo del Centauro 2
Sono stati spesi 500 milioni di euro per la prima tranche di 74 veicoli.
Va detto però che nel prezzo di un sistema d’arma di questo livello bisogna anche metterci il costo per la manutenzione, che deve essere fatta da una ditta specializzata, di solito la stessa che fornisce questi sistemi.
Quindi, facendo i conti molto sommari, possiamo dire che un Centauro 2 della Leonardo costa sui 6,7 milioni di euro alla difesa italiana.
Ma ripetiamo: si tratta di un prezzo non ufficiale, in quanto non siamo riusciti a trovare documenti ufficiali riguardo il prezzo di questo sistema d’arma e dato che sappiamo che si tratta anche di un bene da esportazione come il precedente, pensiamo che forse all’Esercito Italiano è stato fatto un “prezzo di favore” .
Lo Stato italiano ha investito in tutto 1 miliardo di euro nel Centauro 2 e dopo la prima tranche, ne dovrebbe arrivare un’altra di 40 veicoli.
Ricordiamo che nel tempo l’Esercito Italiano acquistò 400 blindo Centauro.
L’armamento principale del Centauro II è costituito da un cannone calibro 120 mm/45 dotato di un sistema di caricamento semiautomatico con 12 munizioni pronte al fuoco. Un altro lotto di 19 munizioni è immagazzinato nello scafo, in un compartimento separato dall’equipaggio dotato di un sistema antincendio. Il cannone da 120 mm è un’evoluzione del cannone da 120 mm calibro 44 Ariete MBT (Main Battle Tank) che utilizza una rottura della volata pepperpot e altre caratteristiche che riducono la forza di rinculo da 45 toni nell’Ariete a 25 toni nel Centauro II. Il secondo armamento include una mitragliatrice coassiale da 7,62 mm e una stazione di armi remota da Hitrole L che può essere armata con una mitragliatrice da 7,62 mm o un lanciagranate automatico da 40 mm.
Il Centauro II ha una trasmissione 8×8 che offre un elevato livello di mobilità in tutte le condizioni del terreno. Il veicolo è alimentato da un motore IVECO Vector 8V Euro III da 720 CV, accoppiato ad un cambio automatico a otto rapporti. Può funzionare a una velocità massima su strada di 105 km/h con un’autonomia massima di crociera di 800 km.
Il Centauro II può superare una pendenza del 60%, pendenze laterali del 30% e una profondità di guado di 1,5 m senza preparazione. Ha un angolo di attacco e partenza di 40° e può attraversare ostacoli naturali o artificiali fino a 0,6 m di altezza e trincee larghe 2 m.
Il Centauro II è dotato di ottiche e sistemi di combattimento di ultima generazione tra cui il sistema SICCONIA C2, il mirino panoramico del comandante Attila, un’interfaccia uomo-macchina (MMI) e un sistema di consapevolezza della situazione. Il pilota è dotato di un sistema di visione giorno/notte mentre l’artigliere è un mirino Lothar, un mirino diurno e notturno compatto, ad alte prestazioni, modulare progettato per l’uso con pistole di grosso calibro (da 23-30 mm a 120-125 mm). Il mirino può essere collegato meccanicamente alla linea di tiro (tipicamente torrette più leggere e a basso costo) o stabilizzato per installazioni all’interno di torrette ad alte prestazioni. In questi casi, la stabilizzazione è fornita da un gimbal giroscopico ad alte prestazioni e consente all’artigliere di operare con le stesse elevate prestazioni indipendentemente dal fatto che il veicolo sia in movimento o fermo.
Il comandante ha il nuovo mirino Attila a 360°, un periscopio panoramico ad alte prestazioni e un mirino da comandante per piattaforme terrestri, che integra canali di luce diurna, infrarossi termici e telemetro laser. È progettato per fornire a carri armati e veicoli da combattimento capacità di osservazione diurna e notturna e di acquisizione del bersaglio. Il sistema è dotato di una stabilizzazione primaria a due assi che consente il funzionamento da piattaforme mobili senza riduzione delle prestazioni. L’ultima versione del sistema incorpora una termocamera MWIR di terza generazione e una telecamera con zoom HD.
SPECIFICHE CENTAURO II MGS 120/105 CACCIACARRI DELL’ESERCITO ITALIANO
Il Centauro II MGS 120/105 è un cacciacarri a ruote costruito dal Consorzio IVECO OTO-Melara (CIO). Sarà consegnato all’Esercito Italiano, o Esercito Italiano (EI), con la denominazione “B2 Centauro”. È l’evoluzione della B1 Centauro , che è stata la prima autoblindata 8×8 appositamente costruita al mondo, armata con un cannone da 105 mm conforme alle munizioni NATO.
Il Centauro B1
Il cacciacarri a ruote Centauro II rappresenta la naturale evoluzione del B1 Centauro. Il B1 Centauro è stato progettato per soddisfare le esigenze dell’esercito italiano durante gli anni della fine della Guerra Fredda. Il suo scopo principale era quello di fornire una maggiore mobilità alle forze armate italiane schierate nella difesa del territorio nazionale, per dare la caccia ai carri armati del Patto di Varsavia che in un ipotetico conflitto avrebbero sfondato le linee di difesa della NATO, penetrando una retroguardia nemica, per pattugliamenti con paracadute e sbarchi anfibi al largo della costa adriatica. Per queste esigenze l’Esercito Italiano necessitava di caratteristiche diverse da quelle dei carri armati utilizzati dall’Italia in quel periodo, come l’ M47 , M60A3 Patton e Leopard 1A2. Mobilità, armamento pesante e peso ridotto dovevano essere i punti di forza di questo nuovo veicolo. Il CIO, contro ogni aspettativa, escogitò un veicolo a ruote anziché un carro leggero, che presentò all’Esercito Italiano nel 1986. Subito dopo entrò in servizio nell’Esercito Italiano. Anche nel momento in cui scriviamo (2020), il Centauro è impiegato dai reggimenti di cavalleria italiani, anche se in numero ridotto, e nelle forze armate di Spagna (denominate VRCC-105), Oman e Giordania.
Con il crollo dell’Unione Sovietica e la fine della Guerra Fredda, la B1 non servì più allo scopo per cui era stata originariamente progettata. Da allora il Centauro ha preso parte alle operazioni di mantenimento della pace e alle operazioni umanitarie con la NATO e l’Unione Europea, portando il veicolo dai rigidi inverni balcanici al clima caldo della Somalia e del Sultanato dell’Oman.
Sviluppo
La progettazione di un prototipo per un upgrade del B1 Centauro è iniziata nel 2000, con la nuova torretta HITFACT-1 e il cannone OTO-Melara 120/44, gli stessi del C1 ARIETE . È stato presentato all’IDEX 2003 e all’EUROSATORY nel 2005, ma non ha avuto molto successo, con solo 9 veicoli acquistati.
Nel dicembre 2011 il CIO ha firmato un contratto con l’Esercito Italiano e ha iniziato lo sviluppo di un veicolo che avrebbe sostituito il B1 Centauro, anche gommato ma con una struttura completamente modificata, più anti-IED (Improvised Explosive Device) o protezione antimine e un 120 cannone mm per ottimizzare la linea logistica delle munizioni dell’esercito. Dopo quattro anni di attenta progettazione volta a fornire un’ottima protezione all’equipaggio, nel 2015 è nato il B ll Centauro.
Il prototipo è stato testato intensamente. È stato sottoposto a 20 test antimine o anti-IED che ne hanno determinato l’ottima resistenza alle esplosioni. Anche la torretta e lo scafo furono ampiamente testati, con ottimi risultati, contro armi di fanteria e cannoni leggeri.
Design
Con un peso di 30 tonnellate quando è pronto per la battaglia, il B2 Centauro non pesa molto di più del B1 Centauro potenziato con armatura, che arriva a 27 tonnellate (in contrasto con le 24 tonnellate del B1 originale). Il B2 Centauro è stato progettato per la moderna dottrina della Network-Centric Warfare, per servire nelle missioni OOTW (Operations Other Than War) e per la guerra urbana, dove una piattaforma su ruote è molto più funzionale di altre in termini di mobilità e potenza di fuoco. È stato progettato come un sostituto migliorato del B1, ma molti insegnamenti sono stati tratti anche dall’esperienza maturata con il Freccia VBM (Veicolo Blindato Medio) una variante italiana IFV a ruote del B1 Centauro, con il quale condivide alcune elettroniche sistemi. In futuro, le nuove versioni della Freccia E1/2 incorporeranno l’esperienza maturata dal design della Centauro II.
Il Centauro II è il risultato di una stretta collaborazione tra Industria e Difesa. Si tratta di un veicolo blindato di nuova generazione, in grado di operare in ogni possibile scenario, comprese le tradizionali missioni a difesa della sicurezza nazionale, gli interventi umanitari a favore delle popolazioni a seguito di calamità naturali, le operazioni di supporto della fanteria e le missioni di mantenimento della pace, insomma qualsiasi operazione in cui l’esercito le forze che impiegano questi veicoli sono chiamate ad intervenire.
Scafo
Lo scafo è diviso in tre parti: la parte anteriore con il vano motore, un serbatoio del carburante e la scatola del cambio; il vano equipaggio al centro con la torretta in alto; e il vano per le munizioni e i serbatoi principali del carburante nella parte posteriore, separato dal resto dello scafo da una paratia con sportello. Questo sistema offre una maggiore sicurezza per l’equipaggio, poiché i tre scomparti sono separati e sigillati l’uno dall’altro.
Nella parte anteriore del veicolo è presente un robusto blocco da viaggio trapezoidale, due fari, il portello del conducente dotato di periscopio, una telecamera con visierino IR, specchietti retrovisori e un tagliacavi.
L’equipaggio ha tre boccaporti: due sulla torretta, uno per il comandante del carro armato e l’altro per l’artigliere, e uno sul lato sinistro dello scafo per l’autista. Inoltre, in caso di emergenza, tutti i membri dell’equipaggio possono evacuare il veicolo attraverso una porta blindata situata sul retro dello scafo.
La sua struttura e i suoi impianti tecnologici sono in grado di funzionare anche a temperature esterne da -30°C a +55°C grazie al sistema di climatizzazione integrato nel moderno sistema di filtraggio dell’aria.
Torretta
La torretta ha un portello per il comandante con otto periscopi, di cui due possono ruotare, e un altro portello per il caricatore con cinque periscopi. Il vetro dei periscopi è realizzato in speciale materiale antischeggiatura. Sul retro della torretta c’è il vano munizioni e all’esterno c’è una rastrelliera dove possono essere collocate le munizioni per l’arma secondaria o l’equipaggiamento dell’equipaggio.
Gli upgrade del CIO installati sul Centauro II iniziano con la nuova torretta HITFACT-2 (Highly Integrated Technology Firing Against Combat Tank) realizzata da Leonardo Finmeccanica. Pesa 8.780 kg (contro i 7.800 kg del B1), è dotato di optoelettronica di ultima generazione per il comandante e l’artigliere, compreso il periscopio binoculare panoramico stabilizzato a due assi modello ATTILA-D (Digitale) indipendente dal rotazione della torretta, consentendo al comandante di controllare il campo di battaglia senza dover ruotare la torretta. È inoltre dotato di una telecamera a infrarossi ERICA Full Format in grado di individuare bersagli a 10 km di giorno o di notte in qualsiasi condizione atmosferica.
Monta inoltre per l’artigliere il mirino LOTHAR-SD (Land Optronic THErmal Aiming Resource) con telecamera IR TILDE B già in uso sul VBM Freccia. Tuttavia, sul Centauro II, questa è la versione digitale aggiornata e può, quindi, condividere immagini con altri veicoli o centri di comando. In caso di guasto del sistema, l’artigliere ha un mirino ottico con ingrandimento 10x.
Un altro aggiornamento degno di nota è la stabilizzazione indipendente sui tre assi del cannone. Ciò significa che, anche se il veicolo si muove su terreno accidentato, l’artigliere avrà sullo schermo un’immagine chiara e costante del bersaglio e potrà quindi sparare con buona precisione.
Per la comunicazione esterna sono disponibili una serie di sistemi di comunicazione con HF-VHF-UHF-UHF LB-SAT e il SIstema di Comando, COntrollo, e NAvigazione o SICCONA (Ing. Command, Control and Navigation System). Questi aggiornamenti garantiscono la massima interoperabilità con altre unità corazzate o di fanteria e la disponibilità di informazioni sul terreno, l’ambiente, il clima e la sala operatoria in cui opera il Centauro II. In totale, ci sono sei antenne sul retro della torretta, una delle quali è un anemometro (per misurare la velocità del vento), un’altra un trasmettitore GPS, due sono jammer (sistema C4ISTAR), mentre le ultime due servono per la comunicazione.
Armamenti e munizioni
Il Centauro II è dotato di un cannone ad alta pressione di ultima generazione. Può gestire una pressione di sparo di 8200 bar (La barra è un’unità di pressione, 1 Bar è pari a 0,98 atm o 100.000 N/m2). Per fare un confronto, il cannone Rheinmetall L44 da 120 mm del Leopard 2A5DK può sopportare una pressione di sparo di 7100 bar, il Cannone OTO-Melara 120/44 può gestire 7070 Bar, il cannone del russo T-90 MBT può raggiungere 7000 bar e quello di il cannone M1A2 SEP può gestire 7100 barre.
L’OTO Melara 120/45 LRF (Low Recoilless Fitting), che deriva dall’OTO-Melara 120/44 del C1 ARIETE, a sua volta derivato dal Rheinmetall 120 mm L44, conferisce al veicolo una potenza di fuoco pari a quello dei più Modern Battle Tanks (MBT), come M1A2SEP Abrams, Leopard 2A6, Leclerc , Merkava Mk. IV , K2 Black Panther o Challenger 2. Il cannone è compatibile con le munizioni standard NATO di ultima generazione, come le munizioni APFSDS-T (Armor-Piercing Fin-Stabilized Discarding Sabot – Tracer) M829 (con punta in tungsteno) per bersagli pesantemente corazzati, l’APFSDS anticarro modello DM 53A1 , HEAT-MP-T o MPAT (Multi Purpose Anti-Tank) M830A1 contro bersagli o elicotteri meno corazzati e non corazzati, HE-OR-T (High Explosive – Obstacle Reduction – Tactical) o MPAT-OR M908 contro edifici o blocchi stradali, M1028 “Canister” contro personale o edifici e munizioni antiuomo HE (High Explosive) tipo DM 11. Oltre a questi tipi di munizioni, il cannone può sparare munizioni sviluppate da LEONARDO e può sparare anche PELE (Penetrator with Enhanced Lateral Effect),
Il cannone ha un’elevazione idroelettrica che varia da -7º a +16º. Per raggiungere l’alto livello di prestazioni balistiche, il cannone di grosso calibro è prodotto con i materiali più moderni e leggeri disponibili. Nonostante l’ampia dotazione di equipaggiamenti a bordo, la torretta Centauro II ha un peso contenuto, che aumenta la velocità massima del veicolo e la sua mobilità. Il cannone (come il suo predecessore) è dotato di un freno di bocca “pepperbox” che consente una riduzione del rinculo e di un caricatore a revolver elettrico semiautomatico (che rende superfluo un caricatore). Grazie all’automazione, il vano munizioni sul retro della torretta, che contiene due tamburi da sei colpi, può caricare autonomamente il cannone quando si sceglie il tipo di munizione spingendolo attraverso una guida all’interno della culatta e gettando la cartuccia nella un cestino.
Sulla parte superiore della torretta è installata una torretta più piccola Remote Operated Weapons System (ROWS), la HITROLE (Highly Integrated Turret Remotely, Operated, Light Electrical) Modello L2R o “Light”. Pesa 125 kg, 150 kg o 145 kg a seconda dell’armamento installato, che può essere una mitragliatrice MG3 o MG42/59 da 7,62 mm con 1.000 colpi, una Browning M2HB 12,7 mm con 400 colpi o un SACO Mk automatico. 19 lanciagranate da 40 mm con 70 colpi. Per questa torretta remota di ultima generazione, le azioni di rilevamento e monitoraggio e il controllo remoto del fuoco sono eseguite da un sistema di rilevamento modulare che include una telecamera TV ad alte prestazioni, una telecamera a infrarossi per la visione notturna e un telemetro laser. Il sistema antincendio è assistito da un Computer Fire Control (CFC) con calcolo balistico e cinematografico e un localizzatore automatico, basato sulla tecnologia di elaborazione del segnale digitale. Il sistema è dotato di stabilizzatore giroscopico e, in caso di malfunzionamento, può essere azionato manualmente.
Non è chiaro se l’esercito italiano abbia acquistato i suoi Centauro II con torrette HITROLE o se, come con il suo predecessore, avrà il classico MG 42/59 montato su cardine per il comandante del carro armato e il caricatore.
Le munizioni riponibili ammontano a un totale di 31 colpi. 12 sono posti in due cilindri (come quelli di un revolver) all’interno di un vano separato sul retro della torretta che, in caso di esplosione, non danneggerebbe il vano equipaggio. Altri 19 sono posti nello scafo, in due cilindri da 10 e 9 colpi ai lati. Le munizioni per l’armamento coassiale, che possono essere una mitragliatrice MG42/59 (o la versione Rheinmetall, l’MG3) o una mitragliatrice Browning M2HB, variano tra 1.250 colpi di 7,62 mm a 750 colpi di 12,7 mm. Inoltre, c’è un altro set di munizioni per l’arma montata sull’HITROLE Mod. Torretta L2R composta da altri 1.000 proiettili da 7,62 mm, 400 da 12,7 mm o 70 da 40 mm, oltre a sedici granate fumogene da 80 mm.
Come per il B1, su richiesta dell’acquirente, il veicolo può essere armato con il meno potente (per il combattimento anticarro) ma comunque capace OTO-Melara Cannone da 105/52 LRF che spara tutte le munizioni standard NATO. Questa soluzione trasporta quarantatré proiettili da 105 mm.
Difesa passiva
Al fine di aumentare la protezione per l’equipaggio, un sistema Jammer Guardian H3 (quattro piccoli amplificatori di rumore rotondi, due frontali e due laterali) viene utilizzato per disturbare le comunicazioni wireless e quindi inibire l’attivazione remota di RC-IED (Radio Controlled – Improvised Explosive Dispositivo). Altre difese passive sono costituite da otto proiettori di fumo GALIX 13 da 80 mm posizionati in due gruppi di quattro ai lati della torretta, inoltre numerosi sensori RLM (ie Laser Alarm Receiver) progettati da Marconi, in grado di identificare le emissioni laser (come quelli utilizzati per telemetro) da veicoli nemici in un raggio di 360°. Questi possono determinare il tipo di minaccia e attivare automaticamente i lanciagranate per creare una cortina fumogena in grado di nascondere il veicolo anche dai mirini di radiazioni infrarosse.
Oltre alle quattro Jammer Guardian H3 contro l’RC-IED, ci sono altre due antenne. Uno è uno stilo, di tipo classico e il secondo cilindrico, utilizzato per disturbare le comunicazioni del nemico. In caso di detonazione di una mina o di un colpo di cannone nemico che fa esplodere una ruota, il veicolo, se non gravemente danneggiato, può continuare a correre e allontanarsi dalla zona di combattimento. Inoltre, i pneumatici sono progettati con un sistema run-flat, che consente al veicolo di muoversi anche se tutte e otto le ruote sono forate, riducendo ovviamente la velocità massima.
Ci sono anche numerosi meccanismi, tra cui il monitoraggio delle perdite di carburante, sistemi antincendio e antideflagranti. Nel caso di quest’ultimo sistema, il Sistema Automatico di Soppressione degli Incendi (AFSS) prodotto dall’azienda italiana Martec utilizza gas FM-200 (eptafluoropropano), che pur avendo diversi negativi, può estinguere un incendio in 200 millisecondi, meno di un battito di ciglia un occhio, ha la possibilità di autodiagnosi e sistema di scollegamento della batteria per preservarne la durata. Inoltre, il sistema non può essere disattivato quando il veicolo ha il motore acceso, scongiurando ogni rischio di manomissione. Il gas viene iniettato nei vani, che possono poi essere rimossi con una semplice ventilazione. Ci sono un totale di sei serbatoi da 4 litri nel motore, nell’equipaggio e nei compartimenti posteriori. Il CBRN (Chimico, Biologico, Il sistema radiologico e nucleare) è stato sviluppato da Aerosekur e dispone di 2 filtri. È stato inoltre installato un dispositivo BRUKER per la rilevazione di inquinanti chimici e radiazioni all’esterno del veicolo.
Armatura
Il CIO ha sviluppato tre livelli di protezione di questo veicolo. Nella versione base del prototipo, la difesa è di “Tipo A”, che consente all’armatura in lega di resistere a colpi perforanti da 30 mm sul davanti, 25 mm sui lati e 12,7 mm sul retro.
Con ulteriori piastre di armatura composita sullo scafo e con la sostituzione di altre piastre di rivestimento antischeggia nella torretta, il Centauro II aumenta il suo peso di 1,5 tonnellate, ma raggiunge la protezione di “Tipo B” e diventa completamente protetto dai proiettili APFSDS da 40 mm. All’interno del veicolo, le piastre sono ricoperte di Kevlar che, insieme alle piastre antischeggiatura, riduce notevolmente il numero di schegge prodotte da un proiettile che perfora l’armatura.
In futuro, con le esperienze maturate dalla VBM Freccia e dai veicoli B2 Centauro testati, il consorzio svilupperà difese di “Tipo C” e forse anche di “Tipo D” con un APS (Active Protection System) pensato anche per il C1 ARIETE MBT. Inoltre, diverse industrie italiane stanno studiando nuovi ERA (Explosive Reactive Armor) con cui equipaggiare il veicolo per offrire una maggiore protezione contro proiettili HEAT e missili anche di grosso calibro utilizzati dai moderni carri armati.
OTO-Melara, ad esempio, sta cercando di progettare qualcosa di simile all’armatura britannica ROMOR-A già utilizzata con successo dal Centauro B1 in Somalia nell’ambito della missione di addestramento dell’Unione europea in Somalia. Questa armatura ha permesso al veicolo di resistere al fuoco dei lanciarazzi sovietici RPG-7 e RPG-29. Può anche ridurre l’effetto delle munizioni HEAT-SF da 125 mm utilizzate dalla maggior parte degli ex carri armati del Patto di Varsavia, che sono i suoi potenziali avversari, di un 95% dichiarato.
Il fondo del suo scafo ha la forma di una “V” con una doppia piastra in acciaio per deviare meglio le esplosioni di mine o IED. Tutte le parti meccaniche sul fondo dello scafo sono disposte in modo da non causare danni all’equipaggio in caso di esplosione. Come la torretta, il fondo è dotato di un’armatura balistica ad alta efficienza. Per l’equipaggio, l’innovazione consiste nell’avere sedili antideflagranti in modo che, nel raro caso in cui un IED o una mina danneggi gravemente il veicolo, i membri dell’equipaggio avrebbero maggiori possibilità di sopravvivenza.
Le rastrelliere di munizioni nello scafo e nella torretta sono state progettate in modo che, in caso di esplosione, ciò non danneggi il resto dell’equipaggiamento o l’equipaggio (come sull’M1 Abrams). I suoi sistemi antideflagranti dedicati, le porte antideflagranti e i pannelli preintagliati consentono all’energia esplosiva di scaricarsi all’esterno del veicolo, aumentando ulteriormente la sicurezza dell’equipaggio.
Motore e sistema di guida
Il motore del veicolo è un diesel 8V IVECO-FPT (Fiat Powertrain) VECTOR da 720 CV sovralimentato da 2 turbocompressori che alimentano bi-fuel, diesel o kerosene (JP-8 o F-34 NATO) una cilindrata di 20 litri. È dotato di un sistema di iniezione elettronica common rail, più potente del 60% rispetto alla pompa di iniezione meccanica della B1.
A pieno serbatoio (520 litri di carburante), la Centauro II ha un’autonomia di 800 km e una velocità massima su strada di 110 km/h. Il suo motore è più potente dell’IVECO MTCA V6 della B1 di oltre 240 CV, pur mantenendo la stessa velocità massima. Il nuovo motore pesa 975 kg (300 kg in più rispetto all’MTCA) e ha un rapporto peso/potenza di 24 CV/t (contro i 19 della B1). Originariamente progettato come motore per autobus e bulldozer, questo motore soddisfa le leggi europee di livello di emissione 3 (Euro 3).
Il B2 ha quattro serbatoi di carburante, uno situato vicino al motore, due vicino alla rastrelliera nello scafo e il quarto situato sotto le rastrelliere delle munizioni. Il cambio è l’automatico ZE ECOMAT 7HP ZF902 con 7 marce avanti e una retromarcia, prodotto su licenza FIAT. Lo scarico montato sul lato destro è stato progettato per diminuire l’impronta della radiazione infrarossa (IR) miscelando i gas di scarico con l’aria fredda.
Il Centauro II può superare pendenze fino al 60%, correre lungo pendenze del 30%, guadi fino a 1,5 m di profondità senza preparazione e superare ostacoli fino a 0,6 m di altezza e trincee larghe 2 m.
Automazione
Delle quattro ruote su ciascun lato, le prime due e la quarta servono per sterzare (l’ultima serie di ruote gira nella direzione opposta), dando un raggio di sterzata di soli 9 m. Le otto sospensioni sono modelli McPherson, dotate di ampia traversa, e consentono una migliore guida fuoristrada e un puntamento più preciso del cannone in movimento, unendo il buon comportamento dinamico del veicolo al comfort dell’equipaggio. Gli pneumatici sono del tipo R20 14/00 che, grazie al sistema CTIS, possono essere tarati con quattro diversi gonfiaggi: da pressione standard ad una pressione di emergenza in caso di minima aderenza al suolo. È inoltre possibile montare pneumatici modello 415/80 R685, come nel BOXER MRAV tedesco, che aumenta l’altezza da terra da 40 cm a 45 cm.
Equipaggio
La dimensione dell’equipaggio varia da tre a quattro membri: autista, comandante, artigliere e caricatore. In futuro, quando il sistema di caricamento elettrico sarà completamente automatizzato, la dimensione dell’equipaggio scenderà a tre a spese del caricatore. La mancanza di un caricatore libererà spazio che può essere occupato da munizioni aggiuntive da 120 mm o (ipoteticamente) altri sistemi di guerra incentrati sulla rete.
Un miglioramento degno di nota è la decisione di adottare un sistema che consenta al veicolo di guidare con la sola visione ‘indiretta’ attraverso le sette telecamere (di cui quattro con visione a radiazione infrarossa) installate esternamente. I display per l’equipaggio sono realizzati da Larimart SPA con BMS (Battle Management System). Il comandante del carro ha a disposizione 2 schermi, uno con il sistema di gestione e l’altro con l’FCS (Fire Control System) e dispone di un joystick; il mitragliere ha una frizione e il caricatore ha un joypad tipo ‘Playstation’ per il controllo di HITROLE Mod. L2R. Il conducente dispone inoltre di uno schermo con il sistema di gestione del veicolo su cui viene evidenziato lo stato del serbatoio, la carica della batteria al litio, il sistema antincendio, l’intero sistema di osservazione e un sistema centralizzato per il controllo della pressione di gonfiaggio della pneumatica ( CSI).
Nome
Questo veicolo ha molti nomi che creano molta confusione.
In alcuni articoli di riviste specializzate che ne parlavano prima della sua apparizione ad EUROSTORY, veniva chiamato il ‘B2 Centauro‘.
Il CIO gli ha conferito la denominazione di fabbrica ed esportazione di “Centauro II MGS 120/105” (i numeri indicano i calibri dei cannoni che possono essere montati su questo veicolo).
L’Esercito Italiano che è, per ora, l’unico acquirente previsto del veicolo, lo chiama “Centauro II” o “B2 Centauro”. In futuro, quando entrerà in servizio, il suo nome diventerà B2 Centauro.
Costo e Ordini
Il nuovo cacciacarri a ruote è stato presentato il 13 giugno 2016 all’EUROSATORY ed è stato presentato ufficialmente all’Esercito Italiano il 19 ottobre dello stesso anno presso il complesso militare della Cecchignola.
Il progetto Centauro II è finora costato all’esercito italiano 592 milioni di dollari grazie ai suoi sistemi all’avanguardia e alle tecnologie applicate, come i nuovissimi materiali per armature e sistemi elettronici. Il governo italiano, il 24 luglio 2018, ha firmato un contratto con il CIO stanziando 178 milioni di dollari per la modifica del prototipo con alcuni nuovi sistemi e l’acquisizione delle prime dieci unità di pre-serie denominate B2 Centauro 2.0. Il prezzo totale per la costruzione dei veicoli ammonta a circa 1,5 miliardi di euro (1,71 miliardi di dollari USA) e comprende, oltre ai 150 veicoli, i pezzi di ricambio e il supporto logistico degli esperti Leonardo Finmeccanica per i prossimi 10 anni. La consegna dei restanti 140 veicoli sarà effettuata in più rate (unitamente al loro pagamento) fino al 2022.
Il B2 Centauro 2.0 avrà diverse modifiche che includeranno: una nuova LEONARDO Swave Radio Family prodotta da LEONARDO con Network Enabled Capability (NEC) ovvero la possibilità di collegare in un’unica rete informativa tutte le forze sul campo di battaglia: fanteria, Veicoli corazzati da combattimento (AFV), aerei e navi per migliorare la loro interoperabilità e il comando da parte degli ufficiali. Il LEONARDO VQ1 (Vehicular Quad-channel Type1) utilizzato per “collegare” i veicoli blindati alla rete universale dell’Esercito Italiano. Si tratta di una radio a quattro canali dal peso di circa 45 kg, in grado di sostituire fino a 4 radio tradizionali garantendo allo stesso tempo un minor ingombro a bordo del veicolo. Il VQ1 sarà installato non solo sulla B2, ma anche a bordo del nuovo VTLM2 Lince e della nuova versione aggiornata del C1 ARIETE.
Questa nuova radio permette anche la rimozione del telefono sul retro del veicolo utilizzato dalla fanteria per comunicare con il comandante del carro armato, in quanto si collega al modello L3Harris AN/PRC-152A Soldier Radio Waveform (SRW) adottato dalla fanteria dell’Esercito Italiano .
Al B2 si aggiungerà anche l’ultima generazione di Identification Friend or Foe (IFF) LEONARDO M426 Air-to-Surface IDentification (ASID) già sperimentato con successo nel 2016 su velivoli dell’Aeronautica Militare Italiana (Aeronautica Militare Italiana). Questo sistema consentirà di rispondere agli input inviati dal velivolo identificandosi come un alleato per annullare il rischio di fuoco amico nelle missioni Close Air Support (CAS) in cui sono chiamate ad intervenire le forze aeree e le forze di terra.
Sono stati aggiunti anche nuovi lanciafumi Rheinmetall ROSY (Rapid Obscuring SYstem). Si tratta di un sistema ecologico che in 0,4 secondi rende il veicolo invisibile alle lenti Near-Infrared Radiation (NIR), Intermediate Infrared Radiation (IIR) e Long-Infrared Radiation (LIR) montate sui periscopi e sui mirini dei cannoni dei moderni carri armati per 15 secondi , con la possibilità di sparare più salve per raddoppiare, triplicare o addirittura quadruplicare questa volta. Con l’ottica convenzionale, una singola salva può nascondere il veicolo per 40 secondi. Può essere installato su un minimo di 5 granate fumogene da 40 mm su ciascun lato del veicolo per una difesa a 360°.
Il peso totale per ogni modulo 5 fumi è di 10 kg più 500 g per ogni granata e di circa 2 kg per il pannello di controllo ei cavi di collegamento. I tipi di munizioni che possono essere sparati dal ROSY sono: lacrimogeni (caricati con 2-clorobenzalmalononitrile chiamato anche o-clorobenzilidene malononitrile comunemente indicato come gas CS), Red Phosphorus (RP-Smoke) e Flash-Bang.
Probabili upgrade includono anche le ottiche ATTILA-D e LOTHAR-SD, nuova posizione per la torretta HITROLE per un maggior raggio di tiro, sostituzione dei 4 jammer laterali con un nuovo sistema di antenna per inibire RC-IED, nuovo sistema di apertura per i portelli , maggiore visuale del guidatore, nuovo kit aggiuntivo “Tipo B” per diminuire l’efficacia delle munizioni APFSDS, maggiore potenza delle batterie al litio e, infine, aggiunta di un sistema di backup manuale per la rotazione dei cilindri delle munizioni nello scafo.
Nel corso del 2019 sono stati effettuati test del veicolo per valutarne la mobilità in qualsiasi clima e per valutare l’efficienza delle armi di bordo. Prima dell’emergenza COVID-19, il programma dell’Esercito era quello di omologare il nuovo veicolo entro l’inizio del 2020 per produrre i primi 10 veicoli di pre-serie entro la fine dell’anno e di firmare un nuovo contratto per una nuova versione denominata B2 Centauro 3.0 da produrre in 40 unità. La versione 3.0 si differenzia, secondo i programmi LEONARDO, per un aggiornamento al sistema LOTHAR-SD che consente di guidare le munizioni LEONARDO VULCANO, sviluppato da LEONARDO per i cannoni navali OTO-Breda 127 mm L.54 e L.64, ma che anche è entrato in uso nel 2019 per i semoventi Panzerhaubitze 2000 e M109 con obici da 155 mm. Queste munizioni HEFSDS (High Explosives Fin Stabilized Discarding Sabot) pesano circa 20 kg (2,5 kg di esplosivo), e rispetto alle munizioni tradizionali dello stesso calibro, hanno una gittata molto maggiore contro bersagli navali o terrestri e, in alcune versioni, hanno una sistema di guida che permette attacchi di precisione.
In futuro il B2 Centauro 3.0 in prima linea potrebbe guidare al bersaglio questi proiettili VULCANO sparati dai cannoni semoventi piazzati in sicurezza in seconda linea per dare alle unità italiane un fuoco di artiglieria più micidiale che potrebbe evitare fuoco amico e civile vittime.
L’Esercito Italiano intende montare gli stessi sistemi di comunicazione sul B2 Centauro, sul VBM Freccia, sul VTLM2 Lince (Veicolo Tattico Leggero Multiruolo – Tactical Light Multirole Vehicle) e sul C1 ARIETE MLU (Mid Life Upgrade). Ciò sarà fatto al fine di accelerare la produzione, risparmiare denaro, aumentare la comunanza in alcune parti dei quattro veicoli e soprattutto per consentire l’interoperabilità dei veicoli nel programma SICCONA. Questo programma trasmetterà dati sulla posizione e lo stato del veicolo, aggiornando in tempo reale la situazione sul campo di battaglia e visualizzando sul display del comandante del carro una mappa con le posizioni di ciascun veicolo alleato presente nell’area delle operazioni, il suo stato e altro dati utili per la cooperazione.
Altri eserciti sono interessati all’acquisto di un certo numero di Centauro II, ma il CIO non ha rivelato quali paesi e le quantità di veicoli da produrre. È certo che la Spagna era interessata ad aggiornare i suoi 84 Centauro B1 e alcune fonti non confermate hanno dichiarato che l’Ejército de Tierra (esercito spagnolo) è interessato all’acquisto di diversi Centauro II.
L’Esercito Italiano utilizzerà questi potenti mezzi per supportare e poi sostituire l’ormai logoro B1 Centauro utilizzato dai Reggimenti di Cavalleria Italiani 1° Reggimento “Nizza Cavalleria”, il 2° Reggimento “Piemonte Cavalleria”, il 3° Reggimento “Savoia Cavalleria”, 4° Reggimento “Genova Cavalleria”, 5° Reggimento “Lancieri di Novara”, 6° Reggimento “Lancieri di Aosta”, 8° Reggimento “Lancieri di Montebello” e 19° Reggimento Cavalleggeri “Guida” che hanno utilizzato i loro B1 in tutte le Missioni di Pace dell’Esercito Italiano dal 1992 ad oggi.
Specifiche B1 Centauro |
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Dimensioni | 8,26 x 3,12 x 3,65 m |
Peso totale, battaglia pronta | 30 tonnellate |
Equipaggio | 3-4 (pilota, comandante, artigliere, caricatore) |
Propulsione | Diesel IVECO FPT VECTOR 8V, 520 litri, 720 CV |
Velocità massima | 110 km/h su strada |
Portata massima operativa | 800 km (500 miglia) |
Armamento | 120/45 LRF OTO-Melara con 31 colpi o 105/52 LRF OTO-Melara con 43 colpi MG42/59 o Browning M2HB coassiale HITROLE L2R RWS con armamento diverso per un totale di 2.750 colpi |
Armatura | Tipo e spessore classificati |
Produzione | 150 da realizzare tra il 2019 e il 2022 |
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