Ultimamente trovavi i prezzi delle gomme altissimi? Certo, pare ci sia un accordo tra grandi produttori di gomme europee a tenerli alti, o almeno è questo che sospettano le autorità UE.
Uno scandalo che ha visto tutti Noi consumatori basiti dai prezzi astronomici a cui sono arrivate le gomme di auto, moto e camion, con la scusa dell’aumento dei prezzi delle materie prime, pare che abbiano fatto una sorta di collusione sui prezzi delle gomme, ma vediamo cosa sappiamo ad oggi.
La collusione sui prezzi delle gomme in Europa: uno scandalo senza fine
La notizia arriva direttamente dall’a Commissione Europea
Bruxelles teme che “ci sia stata una collusione sui prezzi” tra diverse aziende del settore
La Commissione europea ha annunciato di aver effettuato ispezioni senza preavviso presso diversi produttori di pneumatici, tra cui Michelin, Bridgestone, Continental, Nokian e Goodyear, esprimendo preoccupazione per una possibile fissazione dei prezzi.
La Commissione, responsabile del controllo della concorrenza nell’UE, ha affermato di temere una “collusione sui prezzi” tra diverse aziende del settore, secondo una dichiarazione pubblicata martedì a Bruxelles.
Senza rivelare il nome delle società coinvolte, la Commissione ha precisato che i prodotti in questione erano pneumatici nuovi di ricambio per autovetture, furgoni, camion e autobus venduti in Europa.
Il gruppo francese Michelin, numero uno al mondo, ha confermato di essere una delle aziende coinvolte, ma ha “smentito categoricamente” qualsiasi “pratica anticoncorrenziale come quella denunciata dalla Commissione Europea” e soprattutto “qualsiasi pratiche correttive”.
Anche il produttore giapponese Bridgestone, la tedesca Continental, la finlandese Nokian e la nordamericana Goodyear hanno confermato di essere stati sottoposti a ispezioni, sottolineando che stavano “pienamente collaborando” con le autorità anti-cartello.
Contattate dall’agenzia di stampa France-Presse, le società Pirelli, Hankook ( Corea del Sud) , Yokohama ( Giappone) e Nexen ( Corea del Sud) non hanno rilasciato commenti.
“Le ispezioni senza preavviso costituiscono una fase preliminare delle indagini su possibili pratiche anticoncorrenziali. Il fatto che la Commissione abbia effettuato queste ispezioni non significa che le aziende siano colpevoli e non pregiudica l’esito dell’indagine stessa”, ha sottolineato l’esecutivo europeo.
Le aziende di pneumatici coinvolte
In pratica non se ne salva una delle più grandi aziende di pneumatici europee, ecco cosa ha detto la Commissione Europea
- Michelin: Francia
- Pirelli: Italia
- Continental – Germania
- Bridgestone : UK
- Nokian ( Finlandia)
- Nexen ( Corea del sud)
- Goodyear – USA
- Hankook ( Corea del Sud)
Un’accusa difficile da dimostrare
Difficile dimostrare un’accusa come questa.
Le gomme in vendita in UE hanno delle regole rigide e degli standard molto alti, peer questo con il tempo il loro prezzo è continuato a salire.
Con l’ultima crisi del prezzo delle materie prime e l’inflazione il prezzo delle gomme di qualità è aumentato così tanto che ormai per cambiare le gomme ad un SUV arriviamo a spendere sui 1.000 euro. 500 se si tratta di una utilitaria economica.
Per una motocicletta i prezzi arrivano tranquillamente a 350 euro per un paio di gomme con la manodopera, un prezzo decisamente molto alto, visto il livello degli stipendi e visto che le gomme vanno cambiate spesso, in quanto si può incappare in multe se troppo vecchie.
Come dicevamo però a meno di non trovare documenti che attestino un accordo “di cartello” è praticamente impossibile avere le prove di suddetto accordo.
Resta il fatto che le gomme made in China ( molto simili a queste fatte in occidente costano la metà, a volte 1/4 con differenze abissali e con rese non del tutto diverse)
Fonte: reuters