Torniamo per l’ennesima volta a parlare del prezzo della benzina. Online ci sono centinaia di articoli a riguardo, ma sembra che la stragrande maggioranza degli italiani non riesca a comprendere da cosa è formato il prezzo finale che pagano alla pompa del benzinaio, forse perchè abbiamo un sistema di informazione che non funziona, fatto di persone che parlano di cose che non conoscono e tirano ad indovinare, ma questa è un’altra storia.
Come si compone il prezzo della benzina e dei carburanti alla pomda dal benzinaio:
Il prezzo della benzina in Italia si compone di quattro fattori principali:
- Accise: Le accise sono tasse che vengono imposte sul consumo di beni e servizi che sono considerati dannosi per la salute o l’ambiente. Le accise sulla benzina in Italia sono tra le più alte d’Europa.
- IVA: L’IVA è un’imposta sul valore aggiunto che viene applicata su tutti i beni e servizi venduti in Italia. L’IVA sulla benzina è del 22%.
- Costo della materia prima: Il costo della materia prima è il prezzo del petrolio greggio, che viene utilizzato per produrre la benzina. Il prezzo del petrolio greggio è volatile e può variare notevolmente nel tempo.
- Margine lordo: Il margine lordo è il guadagno che le compagnie petrolifere e i distributori di benzina ottengono dalla vendita della benzina. Il margine lordo è generalmente compreso tra il 5% e il 10%.
Il peso relativo di questi quattro fattori nel prezzo della benzina varia nel tempo. Ad esempio, quando il prezzo del petrolio greggio è alto, il costo della materia prima rappresenta una quota maggiore del prezzo della benzina. Al contrario, quando il prezzo del petrolio greggio è basso, le accise e l’IVA rappresentano una quota maggiore del prezzo della benzina.
Le accise
Le accise sulla benzina in Italia sono le seguenti:
- Accise sulla benzina (A.B.): 728,40 euro per 1000 litri
- Accise sul gasolio (A.G.): 617,40 euro per 1000 litri
- Accise sul GPL (A.G.P.L.): 138,72 euro per 1000 litri
- Accise sul metano (A.M.): 0,038 – 0,186 euro per metro cubo
Le accise sulla benzina sono imposte dal governo italiano e servono a finanziare le spese pubbliche, come la manutenzione delle strade, la sicurezza sociale e l’istruzione. Le accise sulla benzina sono tra le più alte d’Europa e rappresentano una quota significativa del prezzo finale della benzina. Si calcola che lo Stato italiano incassi sui 25 miliardi di euro dalle accise sui carburanti e togliere significherebbe cancellare alcuni servizi offerti alla comunità .
IVA
L’IVA sui carburanti in Italia è del 22%. L’IVA è un’imposta sul valore aggiunto che viene applicata su tutti i beni e servizi venduti in Italia. L’IVA sulla benzina è dunque il 22% del prezzo della benzina, al quale vanno aggiunte le accise.
Margine Lordo di benzinai e compagnie di distribuzione
Il margine lordo sul costo della benzina in Italia è generalmente compreso tra il 5% e il 10%. Il margine lordo è il guadagno che le compagnie petrolifere e i distributori di benzina ottengono dalla vendita della benzina. Il margine lordo è determinato dal prezzo di vendita della benzina al pubblico, al netto delle accise e dell’IVA.
Il margine lordo sul costo della benzina è stato oggetto di molte discussioni nel corso degli anni. Alcuni sostengono che il margine lordo sia troppo alto e che le compagnie petrolifere e i distributori di benzina stiano approfittando dei consumatori. Altri sostengono che il margine lordo sia necessario per compensare i costi di produzione e distribuzione della benzina.
In definitiva, il margine lordo sul costo della benzina è determinato da una serie di fattori, tra cui il prezzo del petrolio greggio, i costi di produzione e distribuzione, e la concorrenza tra le compagnie petrolifere e i distributori di benzina.
I distributori e le compagnie di distribuzione di benzina hanno una serie di costi da affrontare, tra cui:
- Costo del petrolio greggio: Il costo del petrolio greggio è il costo più importante da considerare, in quanto rappresenta la base della benzina.
- Costi di raffinazione: I costi di raffinazione sono i costi necessari per convertire il petrolio greggio in benzina.
- Costi di trasporto: I costi di trasporto sono i costi necessari per trasportare la benzina dai raffinatori ai distributori.
- Costi di stoccaggio: I costi di stoccaggio sono i costi necessari per immagazzinare la benzina nei depositi dei distributori.
- Costi di marketing e vendita: I costi di marketing e vendita sono i costi necessari per promuovere e vendere la benzina ai consumatori.
- Costi di amministrazione: I costi di amministrazione sono i costi necessari per gestire l’attività dei distributori e delle compagnie di distribuzione.
Questi costi variano a seconda della posizione geografica, della dimensione del distributore o della compagnia di distribuzione, e della tipologia di benzina distribuita.
In generale, i distributori e le compagnie di distribuzione di benzina hanno un margine di profitto piuttosto basso, che si attesta intorno al 5-10%. Questo margine è inferiore a quello di altri settori del commercio al dettaglio, come la vendita di alimentari o di vestiti.
La ragione di questo margine di profitto basso è dovuta al fatto che la benzina è un prodotto molto competitivo, in cui le compagnie petrolifere e i distributori di benzina sono in grado di offrire prezzi molto simili.
Costo della materia prima, il petrolioÂ
Fattori principali
- Il costo del petrolio è il principale fattore di quelli che poi compongono il prezzo della benzina e dei carburanti alla pompa.
- Il petrolio è scambiato in Dollari Americani e il dollaro americano negli ultimi 50 anni ha avuto una svalutazione intorno all’87% ( grafico ( 2)
- A questo va aggiunto il cambio euro/dollari che negli ultimi periodi non ci è favorevole, ma lo è stato per diverso tempo, fino a un paio di anni fa
- OPEC che fa politiche anti-occidentali e sempre più tese a guadagnare il massimo possibile dal petrolio per una vita lussuosa sempre più sfrenata degli sceicchi a capo delle dittature arabe
Il Prezzo del petrolio come si può vedere dal grafico ( 1 ) è volatile, ma si abbassa dopo una crisi economica ( dove si produce e consuma di meno quindi c’è meno bisogno di carburanti) per poi crescere durante un periodo di crescita, questo fino al 1973.
Nel 1973 TUTTI i paesi produttori di petrolio fondano l’OPEC, un organismo formato e “guidato” dai maggiori prouttori leggi Arabia Saudita, Venezuela, altri paesi arabi, Russia, Stati Uniti ecc.) che ha il compito di salvaguardare gli interessi dei paesi produttori e la possiamo definire – senza il minimo dubbio – la più grande e potente lobby del mondo da ormai 50 anni.
L’OPEC non prendedecisioni sono a carattere economico, l’OPEC di solito prende DECISIONI POLITICHE, come negli ultimi mesi quando ha tagliato la produzione di petrolio per farne alzare il prezzo, dopo che si sono accorti che il prezzo stava scendendo un po troppo per le loro tasche ingorde.
Nell’OPEC quello che conta sono i barili di petrolio prodotti e le scorte che ogni paese ha e i paesi arabi in testa Arabia Saudita fanno il bello e il cattivo tempo quando si tratta di prendere decisioni. Queste ultime sono state molto influenzate dagli interessi di Putin di vendetta verso l’occidente.
Il costo del petrolio è una commodity volatile che può variare notevolmente nel tempo. Negli ultimi anni, il costo del petrolio è stato influenzato da una serie di fattori, tra cui:
- La crescita economica mondiale: La crescita economica mondiale ha portato ad un aumento della domanda di petrolio, che ha contribuito ad aumentare i prezzi.
- Gli eventi geopolitici: Gli eventi geopolitici, come le guerre e le sanzioni, possono interrompere l’offerta di petrolio e portare ad un aumento dei prezzi.
- Le politiche energetiche: Le politiche energetiche dei governi, come le tasse sul petrolio e gli incentivi per le energie rinnovabili, possono influenzare la domanda e l’offerta di petrolio e portare ad un aumento o una diminuzione dei prezzi.
Il costo del petrolio ha raggiunto un massimo storico nel 2008, quando è arrivato a costare oltre 140 dollari al barile. Da allora, il prezzo del petrolio è diminuito, ma è ancora rimasto su livelli elevati. Nel mese di agosto 2023, il costo del petrolio Brent è di circa 100 dollari al barile.
Il costo del petrolio è un fattore importante che influenza i prezzi di una serie di beni e servizi, tra cui la benzina, il riscaldamento e l’elettricità . L’aumento del costo del petrolio può avere un impatto negativo sull’economia e sul potere d’acquisto dei consumatori.
Termini usati quando si parla di prezzo della benzina:
- Prezzo al litro: Costo unitario della benzina.
- Variazioni quotidiane: Cambiamenti giornalieri dei prezzi.
- Tasse: Componente significativa del prezzo finale.
- Brent: Tipo di petrolio utilizzato come benchmark per i prezzi.
- Raffineria: Luogo di trasformazione del petrolio grezzo in benzina.
- Distributore: Punto di vendita al dettaglio di carburante.
- Petrolio grezzo: Materia prima per la produzione di benzina.
- OPEC (Organizzazione dei Paesi Esportatori di Petrolio): Organizzazione che influisce sui prezzi globali.
- Barile: Unità di misura del petrolio.
- Eco-tassa: Tassa ambientale applicata in alcuni paesi.
- Benzina verde: Alternativa eco-compatibile.
- Picchi di prezzo: Periodi di forte aumento dei prezzi.
- Riserve globali: Quantità totale di petrolio disponibile.
- Dollaro: Valuta spesso correlata al prezzo del petrolio.
- Speculazione: Acquisto di beni in previsione di un aumento dei prezzi.
- “Il prezzo alla pompa”: Espressione comune per indicare il costo della benzina.
- Benzina super: Tipo di benzina con un numero di ottano superiore.
- Elettrico vs Benzina: Confronto tra auto a benzina e auto elettriche.
- Risparmio energetico: Riduzione del consumo di benzina.
- Efficienza: Consumo ottimizzato del carburante.
- Risorse finite: Riferimento alla limitatezza del petrolio.
- Guzzler di gas: Veicolo che consuma molta benzina.
- “Il vento non può essere misurato in litri”: Riferimento alle energie rinnovabili vs benzina.
- Miglioramento dei prezzi: Riduzione del costo della benzina.
- Resoconto dei prezzi: Aggiornamento periodico sui prezzi.
- Dipendenza dal petrolio: Riferimento alla necessità di benzina per molte società .
- Costi di produzione: Costi associati alla trasformazione del petrolio in benzina.
- Offerta e domanda: Fattori che determinano il prezzo della benzina.
- Auto ibride: Veicoli che utilizzano sia benzina sia elettricità .
- “Un pieno d’oro”: Espressione per un pieno di benzina particolarmente costoso.
- Emissioni di CO2: Rilasci nell’atmosfera dovuti alla combustione della benzina.
- Migliorare l’efficienza: Ridurre il consumo di benzina migliorando la tecnologia.
- Inflazione: Aumento generale dei prezzi, compresa la benzina.
- Riserve strategiche: Riserve di petrolio mantenute per emergenze.
- “Ogni goccia conta”: L’importanza di risparmiare benzina.
- Etanolo: Additivo della benzina prodotto dalla fermentazione.
- Benzina senza piombo: Benzina priva di additivi al piombo.
- Risparmio al chilometro: Quanto si può viaggiare con un litro di benzina.
- Indice dei prezzi: Misura delle variazioni dei prezzi nel tempo.
- “Guida come se fossi a piedi”: Consiglio per risparmiare benzina.
- Biofuel: Alternativa alla benzina tradizionale.
- Prezzo fisso: Prezzo della benzina che non cambia per un determinato periodo.
- Variazione stagionale: Fluttuazioni dei prezzi legate alle stagioni.
- Crisi energetica: Periodi di carenza o alti prezzi della benzina.
- Fornitura interrotta: Interruzione della fornitura di benzina.
- Importazione ed esportazione: Movimento di benzina tra paesi.
- Resa: Quantità di benzina prodotta da un barile di petrolio.
- “Paga alla pompa, risparmia sul pianeta”: Promozione di benzina ecologica.
- Consumo pro capite: Quantità di benzina utilizzata per persona.
- “La benzina scorre, ma non dura”: Ricordo della natura finita del petrolio.
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