La professione di giornalista, specie con l’ avvio del web, ha subito profonde trasformazioni.
Parliamo di un professionista, oggi, con la massima versatilità , capace di scrivere contenuti con rapidità , chiarezza, precisione, sapendo essere parte di un mondo online in costante movimento.
Dalla carta stampata, o dalla semplice televisione o radio, siamo passati oggi a diverse modalità con cui esercitare la professione di giornalista: web, blog, video tube, etc.
Dedizione, studio, e passione sono gli elementi chiave della professione. Ma come diventare un giornalista oggi?
Diventare giornalista
L’ esercizio della professione prevede il dover collaborare con una testata giornalistica per un periodo predefinito di tempo (periodo formativo o praticantato). Al termine di questi periodo, di norma 18 mesi, occorre iscriversi all’ albo dei giornalisti pubblicisti, o professionisti con il superamento di un esame scritto.
Se pensiamo al percorso di studio precedente il praticantato, dobbiamo dire come per diventare giornalista non occorre un corso di laurea specifico: qualsiasi corso di laurea è idoneo per cominciare ad intraprendere la professione. Occorre, come già sopra ricordato, passione, attitudine, una più che buona capacità di scrittura e una propensione personale a saper raccontare la realtà che ci circonda.
Il web ha modificato l’ ambiente lavorativo del giornalista, e le possibilità di come svolgere la professione.
Passione per la scrittura, capacità di attirare i lettori creando articoli di qualità è l’ obiettivo a cui si deve tendere nell’ esercizio della propria attività .
Come ricordava lo scomparso Indro Montanelli, in una lezione di giornalismo, essere giornalista e diventarlo, comporta sapere scegliere bene il proprio padrone. Affermazione forse discutibile, ma che nasconde un messaggio importante di verità . La libertà di scrittura del giornalista cessa, o inizia, in riferimento alle linee guida del proprio editore, o datore di lavoro. È un dato innegabile senza voler sollevare inutili polemiche.
Il significato di essere un giornalista
Essere capaci di creare testi, contenuti, di tipo creativo, di denuncia, di cronaca etc. con l’ utilizzo di supporti verbali, scritti, audio, web, etc. è una caratteristica importante di un buon giornalista. Il saper comunicare col proprio pubblico rende il giornalista strumento di conoscenza e dialogo.
Il giornalista, sovente, viene a contatto con fatti drammatici della realtà che ci circonda. È suo compito saper comprendere il fatto, verificare le fonti, fornire dettagli, confezionando contenuti che il pubblico possa recepire e comprendere. Asserzione lineare, e forse ovvia, ma da non scordare.
Il sapere comunicare, poi, pone il giornalista delle domande che vengono riassunte con termini inglesi, e per l’ esattezza 5 vocaboli: why, what, where, when, who (perchè, che cosa, dove, quando, chi). Questi termini sono essenziali per realizzare un buon articolo, servizio, od in generale buoni contenuti.
Il giornalista è chiamato a saper comprendere, ed interpretare, il fatto, tramite approfondimenti, inchieste, reportage etc. Le caratteristiche del web, dove le notizie corrono con una velocità impressionante, ed arrivare tardi vuol dire perdere opportunità , pone il professionista di fronte ad una necessaria tempestività di azione, senza dimenticare, però, il rispetto della realtà dei fatti e delle persone (privacy delle persone).
Il giornalista e l’ iscrizione all’ Ordine
La legge n. 69 del 1963, all’ articolo 45, dispone che nessuno possa iniziare a svolgere la professione di giornalista, esercitando le funzioni tipiche della professione, se non risulta iscritto all’ Albo professionale dei giornalisti.
L’ Ordine dei giornalisti ha una dislocazione territoriale, ed il Consiglio Territoriale (organo dell’ Ordine) decreta l’ appartenenza del richiedente all’ Ordine, conferendo lo status di giornalista professionista alj richiedente.
Nella dislocazione territoriale dell’ Ordine, troviamo la presenza di Consigli regionali che provvede a gestire gli albi professionali dei giornalisti si distinguono in professionisti o pubblicisti.
Oltre la presenza di due albi professionali, vi sono anche elenchi speciali che vengono gestiti.
Degli elenchi, possiamo citare quello rivolto all’ iscrizione dei giornalisti con nazionalità straniera e che operano nel territorio italiano, e quello rivolto a giornalisti che assumono la qualifica di direttore responsabile (riviste e periodici con carattere scientifico, tecnico o professionale).
L’ aspirante giornalista, in possesso del diploma di laurea, ed dopo aver svolto il praticantato con esisto positivo, può fare domanda di iscrizione all’ Albo competente con espressa domanda, alla quale andranno allegati i documenti che l’ ordine ritiene sia necessario presentare sia per il giornalista pubblicista, sia per quello di professionista.
I requisiti di iscrizione all’ Albo
Proviamo a riassumere i requisiti necessari per l’ iscrizione all’ Albo.
Come ricordato, occorrono 18 mesi di praticantato, ed in alternativa è possibile seguire un corso di formazione (durata minima 45 ore) a cura del Consiglio Nazionale o Regionale dei giornalisti (il corso può essere seguito anche a distanza). Un’ alternativa ulteriore a quanto appena detto è l’ aver frequentato per due anni una scuola di giornalismo autorizzate dall’ Ordine nazionale.
Occorre, poi, superare l’ esame di idoneità .
L’ esame viene tenuto a Roma, e vi sono due sessioni annuali curate dall’ Ordine. Nel dettaglio, occorre superare una prova scritta di 8 ore, ed una orale. La commissione di esame ha una composizione eterogenea: troviamo al suo interno due professori universitari, un magistrato presidente di commissione, tre giornalisti, ed un rappresentante della Federazione Italiana Editori Giornali.
La prova scritta, che stupisce per la durata di 8 ore, prevede il sapere svolgere una sintesi di un articolo proposto dalla Commissione (30 righe da 60 battute a riga). Poi, si prevede la redazione di un articolo: 45 righe da sessanta battute ogni riga, riguardanti argomenti che spaziano dall’ economia, alla cronaca, tecnologia etc.
A seguire un questionario, con risposte libere sul diritto costituzionale, diritto penale, etica e deontologia del giornalista, e storia del giornalismo. Superate tutte le prove, si può iniziare a svolgere la propria professione.
Quanto guadagna un giornalista?
Come ovvio, il guadagno di un giornalista, come di ogni professionista, dipende dalla qualifica, dall’esperienza, dall’età anagrafica e ancora dal tipo di contratto che ha con il giornale per cui lavora.
La figura del freelance
Oggi è molto diffusa la figura del freelance. Si tratta di un giornalista ( non sempre iscritto all’ordine o che non sempre ha preso questa qualifica) che ha una partita IVA e che guadagna un compenso pattuito ogni articolo che scrive.
Oppure che guadagna una cifra stabilita ad ogni servizio video che fa.
Il compenso può variare moltissimo. Un bravo freelance con Partita IVA infatti può anche fare una indagine giornalistica da solo, intervistare delle persone, creare un caso e poi pubblicarlo sul proprio canale Youtube, oppure presso il proprio sito, oppure può vendere questo servizio ad una televisione nazionale , o locale, o al migliore offerente a livello internazionale se il servizio è veramente sensazionale.
Un giornalista freelance quindi può guadagnare da poche centinaia di euro al mese a decine di migliaia di euro all’anno.
Dipende molto dalle sue capacità , dalle testate o dai telegiornali con cui collabora.
Oggi un giornalista freelance bravo può anche puntare ad aprirsi un suo canale Youtube o Instagram, o altri canali di social a pagamento e guadagnare da lì tramite le pubblicità , ma a quel punto servono decine di migliaia di iscritti, cioè di Followers.
Lo stipendio del giornalista a contratto
Esistono diversi report pubblicati che sintetizzano il dato del guadagno di un giornalista, quelli più autorevoli sono quelli pubblicati dall’ Ordine dei giornalisti, o dall’ Associazione sulla libertà di stampa ed il diritto all’ informazione.
Il dato medio del guadagno può, inoltre, variare per un giornalista autonomo, o per il giornalista dipendente.
Stime del 2015 indicano come la parte prevalente dei giornalisti aveva un reddito di circa Eur 5000,00 per l’ attività professionale. Vi era, poi, una fascia di giornalisti situati con un reddito attorno ad 20.000 euro.
Il dato preoccupante, con l’ utilizzo delle nuove tecnologie, è la diminuzione media dello stipendio da giornalista.
Dati più recenti mostrano come gli stipendi più bassi appartengano ai giornalisti freelance, con redditi al di sotto di 10.000 euro.
I dati cambiano se si considerano i redditi dei giornalisti dipendenti, dove il reddito è pari a 4 o 5 volte quello del giornalista freelance (all’ incirca Eur 60000,00).
Triste da dire, ma esistono, nel mondo del giornalismo, differenze rilevanti di guadagno tra un giornalista, ed una giornalista. Il fenomeno esiste anche a livello generale, specie in Italia.
All’ inizio della carriera, un giornalista riesce a portare a casa circa 1.000 euro mensili. Il dato vale anche per un giornalista pubblicista.
Esistono, poi, casi di giornalisti con super stipendi, e questo riguarda principalmente capi redazione, o posizioni apicali nelle testate giornalistiche.
A titolo di esempio, citiamo quanto segue.
Un giornalista SKY, con due anni di anzianità , percepisce circa 2.500 euro al mese.
In RAI esiste un tetto al guadagno dei compensi per i giornalisti (circa 250.000 euro lordi annui per i compensi di collaborazione).
Confronta con altri stipendi In Italia:
- Insegnante di asilo
- insegnante scuola elementare
- insegnante scuola media
- Insegnante di educazione fisicaÂ
- Laurea in Economia
- CommercialistaÂ
- Broker finanziario
- Promotore finanziario
- Consulente finanziario
- Ragioniere
- Notaio Â
- Avvocato
- Avvocato divorzistaÂ
- Avvocato gratuito patrocinio Â
- Avvocato del lavoro
- AstronautaÂ
- Architetto Â
- Ingegnere EdileÂ
- ArchitettoÂ
- Geometra
- Notaio Â
- Giudice Magistrato
- Ingegnere informatico Â