Le consegne di cibo a domicilio sono sempre più una prerogativa degli italiani, tanto che quasi 4 su 10 di essi ordinano online, grazie alle nuove piattaforme dedicate. Davanti a tale esigenza ha preso piede crescente una professione antica quanto intuitiva, quella del rider, incaricata di consegnare pietanze fresche su veicoli a 2 ruote.
Guardando specialmente giovani e disoccupati, compito del rider è garantire puntualità e ordine nelle consegne, ma il suo è un lavoro spesso pericoloso e poco tutelato, che solo dal 2019 beneficia di maggiori garanzie. C’è quindi da chiedersi, oltre alle caratteristiche principali del mestiere, quanto guadagna un rider?
Chi è il rider?
Chiamato anche coi termini italiani fattorino o ciclofattorino, il rider è una figura professionale che effettua consegne a domicilio, spostandosi in aree urbane ed extraurbane tramite bicicletta o motociclo. Il suo impiego è rivolto principalmente a pietanze fresche e/o da fast food e, in rari casi, oggetti per casa o tempo libero, ricoprendo un ruolo simile a quello del corriere. In totale flessibilità , può gestire liberamente giorni e orari di servizio.
Sebbene collabori con ristoranti, bar e locali vari, il suo lavoro è subordinato ad una piattaforma per il delivery online (tra tutte, le multinazionali JustEat, Deliveroo o Glovo), che crea interazioni tra produttori e consumatori e funge da circuito per la visibilità dei suddetti locali.
Ricevendo un ordine, il rider più vicino alla destinazione partirà per effettuare la consegna, poiché collegato alla piattaforma attraverso smartphone e identificato come in servizio. Può utilizzare navigatori gps per trovare scorciatoie e percorsi più veloci, riducendo i tempi d’attesa.
Richiesto sia per ordini occasionali che giornalieri o settimanali, se necessario può fare più consegne in un unico viaggio, sempre muovendosi con prudenza e rispettando il Codice della Strada. Arrivato a destinazione, citofonerà e consegnerà il cibo al cliente, provvedendo a farsi pagare l’ordine qualora non sia stato già pagato online.
Il rider è l’evoluzione di un mestiere nato già alla fine dell’800: i primi sono stati i dabbawala in India, sistemi che attraverso centinaia di uomini in bicicletta consegnavano e ritiravano il pranzo. L’affermazione mondiale è avvenuta nei primi anni 2000, grazie alla forte crescita di servizi di consegna per supermercati, ristoranti e fast-food, per poi evolversi ulteriormente davanti all’avvento delle piattaforme online dedicate e all’incremento dei loro ordinativi.
Come si diventa rider?
Per diventare rider è necessario candidarsi sul portale dell’azienda di delivery desiderata. Entro 24 ore dalla propria candidatura, si proseguirà con un colloquio telefonico o in videoconferenza, che per riduzione delle tempistiche ed emergenza CoViD-19 sostituiscono quello in presenza.
Non sono previsti requisiti particolari di studio o precedenti esperienze lavorative, per questo è un mestiere particolarmente adatto a giovani e disoccupati. Il lavoratore dovrà però munirsi obbligatoriamente di:
- Smartphone, per ricevere notifiche ed entrare in servizio
- Mezzo a due ruote proprio, per muoversi agilmente anche nel traffico
Altri requisiti fondamentali sono cordialità , puntualità , buon senso dell’orientamento e conoscenza della città o del quartiere in cui opererà .
Per effettuare le consegne, al rider vengono forniti:
- Contenitore isotermico per il cibo di forma cubica
- Portasmartphone
- Pettorina catarifrangente
In alcuni casi, sono previsti anche power bank. Questi oggetti vengono spediti a casa e concessi in comodato d’uso, o dietro cauzione simbolica di 65,00 euro, da dare a inizio impiego e restituita al termine. Non è prevista formazione specifica, è bensì volontaria attraverso un manuale su principali regole e suggerimenti.
Rider e tutele, la situazione italiana
Secondo un’analisi Coldiretti/Censis sul food delivery, a febbraio 2021 circa il 37% degli italiani ha ordinato online pietanze che sono state consegnate da rider. Ciò fa capire quanto questo ruolo sia diventato essenziale, specialmente per l’epidemia Coronavirus e conseguenti limitazioni degli spostamenti.
Con volumi d’affari di oltre 900 milioni di euro nel 2020 (+48,3% rispetto al 2019), il food delivery rappresenta uno dei settori con la maggiore crescita e i rider che lavorano in Italia sono circa 60.000, provenienti principalmente da Glovo, Deliveroo, Uber Eats e Just Eat.
Il ruolo di rider in Italia è disciplinato dal d.l. 81/2015, che lo inserisce nei lavoratori autonomi occasionali. Infatti, esso non gode delle tutele assicurative ed economiche necessarie, il che lo espone a forte rischio finanziario, per la precarietà delle sue entrate, e di salute, davanti al pericolo d’infortunio in itinere: secondo ASAPS (Associazione Amici Sostenitori Polizia Stradale), nel 2019 vi sono state 4 vittime e 21 feriti gravi.
Davanti a tale criticità , il Governo Conte interviene in favore dei fattorini con d.l. 101/2019 e 128/2019, offrendo tutele su:
- Forme contrattuali
- Compensi
- Coperture assicurative
E’ invece a settembre 2020 che UGL e l’associazione di categoria Assodelivery siglano il primo CCNL a difesa dei rider, con norme di tutela in loro favore e regolamentazione della concorrenza tra le aziende di settore.
Quanto guadagna un rider?
Inquadrato come lavoratore autonomo occasionale, il rider non gode di retribuzione propria del rapporto subordinato, secondo d.l. 101/2019 convertito in d.l. 128/2019 è però tutelato da contratto individuale di lavoro in forma scritta, con compenso complessivo determinato in funzione di:
- Modalità svolgimento prestazioni
- Organizzazione committente
Quindi, lo stipendio di un rider è altamente variabile in funzione dell’azienda di delivery scelta, mentre la paga media è di 10,00 euro/ora lordi, prevedendo incentivi fino a +5,00 euro a consegna a seconda di:
- Distanza da percorrere
- Dimensioni/peso delle pietanze
- Esperienza
- Feedback positivi
Alcune piattaforme, tra tutte Glovo, offrono compensi extra per la sola disponibilità alla consegna, pur senza ricevere ordini.
Su base mensile, il guadagno medio di un rider potrà raggiungere:
- 345,00 euro in caso d’impiego saltuario
- 839,00 euro in caso di professione stabile
Davanti a periodi particolarmente movimentati ed esperienza pluriennale, lo stipendio netto del rider può arrivare a 1.300 euro/mese e 12,00 euro/ora.
Garantendo spesso servizio 24/7, il CCNL dei rider prevede indennizzi integrativi non inferiori al +10% in caso di:
- Consegne notturne
- Operatività durante giorni festivi
- Condizioni meteo avverse
Il medesimo contratto garantisce copertura assicurativa obbligatoria per infortuni e/o malattie professionali, con premio INAIL determinato dal d.p.r. 1124/1965 in base al fattore di rischio del servizio svolto.
A conti fatti, malgrado siano già tanti i provvedimenti per proteggere tale categoria, capendo quanto guadagna un rider si nota come le misure in questione siano ancora insufficienti a dare sicurezza a questi soggetti. Fondamentali davanti ai trend altamente positivi del food delivery, hanno uno stipendio mensile netto inferiore del 45% alla media nazionale, ragione per cui, secondo Coldiretti/Censis, il 38,1% degli italiani che ordinano online ritiene urgenti nuove misure per migliorare la loro condizione lavorativa.
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