Non ci siamo con le previsioni sull’inflazione, la BCE sembra aver ‘toppato’ questo giro e pure alla grande.
I prezzi al consumo non aumentano secondo le stime in questo 2014, anzi c’è un serio rischio di deflazione, è un bene o un male?
Certamente un bene – almeno all’inizio – con 100 euro potrò comprare dei regali di Natale che invece avrei potuto pagare di più, ma tutto questo alla lunga può avere un costo molto alto.
La deflazione è uno di quegli incubi della macroeconomia che assillano le menti degli economisti, ma di cosa si tratta?
In pratica si arriva alla deflazione quando per almeno un anno i prezzi al consumo si abbassano.
In Italia il fenomeno della deflazione è presto spiegato: c’è crisi, le aziende chiudono / licenziano / mandano in cassa integrazione, c’é stato un forte aumento della disoccupazione, le persone hanno meno soldi da spendere, quindi c’è meno domanda e chi vende cerca – appunto – di abbassare i prezzi per poter vendere i proprio prodotti e/o servizi.
Purtroppo fino a poche settimane fa Draghi sosteneva che questo incubo non sarebbe arrivato in paesi a rischio come l’Italia, Grecia e Irlanda… e invece, eccoci qua….
Di seguito, per capirci meglio, ecco l’Indice dei Prezzi al Consumo:
Indice dei prezzi al consumo per l’intera collettività (NIC) |
Come si può vedere è proprio la tendenza a preoccupare gli economisti.
Se è vero che a Natale arrivano le tredicesime e storicamente, nel nostro paese si spende di più e c’é un aumento generale dei prezzi, molto probabilmente questo potrebbe non significare un granché nel lungo periodo.
Purtroppo finché non ci sarà una vera e propria ripresa dell’economia italiana , continuerà questa tendenza.
Come dicevamo all’inizio, se può far comodo al cittadino medio che i prezzi diminuiscano, questa situazione potrebbe aggravare ulteriormente la già grave crisi economica. Una diminuzione dei prezzi molto prolungata nel tempo, cioè una vera e propria deflazione poterebbe inevitabilmente ad una stagnazione dell’economia.
Un PIL che non cresce – ma nemmeno diminuisce – potrebbe portare a una situazione di stallo economico piuttosto prolungato.
Cosa accadrà ci sarà la deflazione?
Nessuno può saperlo: in tutti i manuali e tutti gli esperti di economia quando si parla di stagnazione fanno riferimento al Giappone, stato in cui questo fenomeno c’è stato per diversi anni. Lì si è combattuta ANCHE attraverso la diminuzione del tasso di sconto, ma qui siamo in Europa, e c’é la BCE che già ha fatto arrivare il tasso di sconto a livelli molto bassi.
- Secondo Keynes, in tempi di crisi il risparmio è distruttivo perché se tutti risparmiano la domanda aggregata diminuisce e con essa diminuisce la ricchezza in quanto diminuiscono produzione e occupazione, dunque aumentando la massa liquida a disposizione si favorisce la speculazione e non gli investimenti.
- La tendenza al risparmio e all’accumulazione di denaro sono, sempre secondo Keynes, le caratteristiche peculiari della crisi.
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