Quanti soldi entrerebbero allo Stato con la legalizzazione della marijuana? La marijuana o cannabis è una delle droghe leggere più usate e commercializzate nel mondo.
Molti ne osannano le proprietà palliative, altri sono contro la sua diffusione su larga scala. Ma quanti soldi entrerebbero allo Stato italiano con la legalizzazione della marijuana?
Ecco tutti i pro e i contro di questa scelta che ha diviso società e politica.
Legalizzazione marijuana, quanti introiti dalle tasse?
Molti paesi hanno già fatto il passo di legalizzare la cannabis, purché consumata in maniera modica e personale e non venduta su larga scala con la tecnica dello spaccio.
Quest’ultimo, infatti, rimane fuori legge se fatto in modo clandestino.
Nel 2015 un paese come il Colorado ha tentato la strada della legalizzazione, sottraendo questa sostanza ai commerci e ai traffici di personaggi criminali.
Lo stato americano ha così fatturato 30 milioni di dollari, che gli hanno permesso di restituire parte dei contributi ai propri cittadini.
Lo stato di Washington è riuscito a ricavare più del doppio degli introiti-
Nel 2016 l’intero Congresso degli Stati Uniti si è mobilitato per la legalizzazione della cannabis con scopi terapeutici e palliativi.
Quanti soldi entrerebbero allo Stato con la legalizzazione della marijuana?
Quanti consumatori di marijuana ci sono, in Italia?
Si stima che in Italia ci siano almeno 8 milioni di consumatori, tra abituali e saltuari, cioè persone che almeno una o due volte in un anno fanno uso di questa sostanza. Lo sostiene il comitato FreeWeed, nato sul web, che da anni si batte per l’abolizione del proibizionismo non solo in materia di marijuana curativa, ma anche ricreativa.
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Quanti soldi nelle casse dello Stato italiano con la legalizzazione della marijhuana?
Un business, insomma, che potrebbe portare decine di milioni di euro nelle casse dello Stato, forse alcuni miliardi di euro rimpinguando le finanze italiane e consentendo ai governi di attuare molte politiche ora ferme per mancanza di fondi.
Per la precisione, il business che ruota attorno al solo consumo di marijuana (escludendo, quindi, tutte le altre droghe più pesanti) si aggira attorno ai 4 miliardi di euro.
Che significa, tra IVA e tasse sul lavoro da marijuana un’entrata fiscale di quasi 2 miliardi di euro all’anno.
La proposta di legge per la legalizzazione è stata depositata a metà luglio 2015, firmata da 218 parlamentari, ma è ancora ferma ai box in attesa di discussione in Aula.
Essa prevede che i maggiorenni possano trasportare e consumare fino a 15 grammi di marijuana, potendola anche coltivare in casa ma con divieto di vendita.
La proposta prevede anche la nascita dei cosiddetti social club, dei locali su modello di quelli esistenti in paesi dove la legalizzazione è già una realtà (ad esempio l’Olanda) preposti al consumo di cannabis. La tassazione dovrebbe essere al 75% come quella sul tabacco.
Impatto sociale della legalizzazione della marijuana
Che impatto potrebbe avere la legalizzazione della marijuana? Molti esponenti favorevoli al comportamento proibizionista sostengono che il rendere questa sostanza legale equivale ad incoraggiare anche i più giovani a farne uso pubblicamente.
In realtà c’è grande confusione tra il termine legalizzazione e il termine liberalizzazione.
Legalizzare significa tirare fuori la marijuana dal solco dell’illegalità e renderla una sostanza che si può consumare, come ad esempio il tabacco.
Liberalizzare, al contrario, significa consentire il consumo di una sostanza in spazi pubblici o in altre aree di interesse comune, e sappiamo che già non è così per quanto riguarda il tabacco.
Le sigarette, infatti, non sono liberalizzate, anzi esistono profonde norme restrittive nei confronti dei fumatori, che non possono consumare tabacco in spazi chiusi, musei, stadi, cinema, negozi e molto altro.
Più o meno consumatori con la marijuana legale?
Legalizzare la marijuana, inoltre, non incoraggia chi non vuole assumerla a farlo, ma semplicemente fa emergere senza più inibizioni chi già la consuma.
Ancora secondo FreeWeed, dunque, non comporterebbe un aumento di consumatori, ma semplicemente una vita serena per coloro che già lo sono, al netto di tutti i nuovi consumatori che vogliono iniziare indipendentemente da tutto il resto.
La legalizzazione può avere un forte impatto anche sui malati di malattie soprattutto nervose e terminali, oppure di malattie croniche, che fanno uso di marijuana a scopo terapeutico. Esiste ancora uno stigma piuttosto forte nei confronti di queste persone, che scelgono un modo come un altro per alleviare la sofferenza senza ricorrere a medicinali dal forte apporto chimico.
Pro e contro della legalizzazione della marijuana
Quali sarebbero i pro e i contro della legalizzazione della marijuana anche per scopo personale oltre che curativo? Vediamoli insieme.
Pro:
- sottrazione del business della droga leggera alle mafie;
- regolamentazione e selezione delle droghe vendute (a tutto beneficio della salute del consumatore, che sa a cosa va incontro anziché fidarsi di spacciatori criminali che magari tagliano male la droga e mettono a repentaglio la vita di chi la fuma);
- eliminazione degli stigmi sociali;
- diminuzione della criminalità organizzata;
- pesante sanzione per il commercio illegale;
- introiti per lo Stato.
- Possibilità di finanziare ( con i soldi degli delle tasse ) delle campagne di sensibilizzazione nelle scuole contro l’uso di tutte le droghe
- possibilità di creazione di luoghi di ritrovo deputati al consumo di marijuana;
- possibilità di coltivazione domestica e quindi di consumo anche da parte di minori;
- forse maggiore possibilità che i giovani ne consumino di più ( ma anche qui le esperienze di altri Stati, sono molto discordanti) .