A vista della difficile situazione economica italiana causata dal Coronavirus, il Decreto Cura Italia ha esteso gli ammortizzatori sociali ad aziende di dimensioni minori che maggiormente hanno risentito dell’effetto virus. Se prima tale provvedimento era destinato ai comuni della zona rossa, con il decreto dal 16 marzo 2020 è stato esteso all’intero territorio nazionale.
Le aziende escluse dalla cassa integrazione ordinaria potranno difatti accedere alla cassa integrazione in deroga, dalla durata di 9 settimane e con un pagamento al dipendente dell’80% della retribuzione stardard, erogato direttamente dall’INPS.
Per il governo un primo intervento di supporto economico a cittadini e imprese, con le indennità già disponibili entro il 12 aprile. Nel capire come richiedere la cassa integrazione 2020 occorre conoscere una serie di fattori, così da valutare l’effettiva possibilità di averne diritto.
Cassa Integrazione Guadagni o CIG cos’è e come nasce
La CIG o Cassa Integrazione Guadagni è uno strumento che è presente in Italia dalla fondazione della Repubblica ; risale al 1947 infatti il primo decreto del Capo provvisorio dello Stato italiano che istituì questo istituto che serve a dare un sostegno ad imprenditori ed operai e pgare il salario ai dipendenti nel momento in cui arrivano situazioni non imputabili all’azienda
CIGO Cassa Integrazione Guadagni Ordinaria
Questo tipo di cassa integrazione si può utilizzare per 3 mesi e per eventi che non sono responsabilità del datore del lavoro o degli operai, come eventi straordinari tipo coronavirus o terremoti o inondazioni, scioperi altri tipi di eventi meteo, mancanza di materie prime.
Disposizioni del Decreto Cura Italia sulla cassa integrazione 2020
E’ del 31 marzo 2020 la notizia dell’accordo tra governo Conte e ABI per anticipare la cassa integrazione entro il periodo di Pasqua, ossia l’11 aprile, ben 2-3 mesi prima delle regolari procedure d’erogazione. La convenzione è stata sottoscritta da:
- Sindacati
- Imprese
- ABI
- Nunzia Catalfo, ministro del Lavoro
Attraverso questa manovra, il Decreto Cura Italia consente agli istituti di credito di anticipare fino a 1,400 euro per 9 settimane, quota che verrà rimborsata dall’INPS. Agendo in merito, il decreto ha inoltre introdotto:
- Norme speciali per la cassa integrazione ordinaria
- Trattamento ordinario per la cassa integrazione straordinaria
- Nuove disposizioni per la cassa integrazione in deroga
Quest’ultimo aspetto è legato alle aziende escluse dalla cassa integrazione ordinaria e straordinaria, specialmente PMI: per queste ultime le disposizioni prevedono l’accesso alla cassa integrazione in deroga, sempre dalla durata di 9 settimane e all’80% della retribuzione ordinaria per i dipendenti, erogato direttamente dall’INPS.
Tali misure erano già state adottate dal governo col d.l. 9/2020 per famiglie e imprese nei comuni della zona rossa; col Decreto Cura Italia sono state estese a tutta Italia, riconosciuta come zona rossa dopo il d.p.c.m. 8 marzo 2020, mentre le aziende presenti nelle prime aree colpite potranno ottenere cassa integrazione in deroga cumulativa. Obiettivo primario è garantire il benessere economico-sociale a lavoratori e aziende che subiscono le difficoltà causate dal CoViD-19.
A chi spetta la cassa integrazione 2020?
Secondo l’accordo siglato tra governo e ABI e le disposizioni del Decreto Cura Italia, la cassa integrazione 2020 spetta a quelle aziende che hanno risentito in modo consistente di criticità economiche, così come degli effetti del Coronavirus a livello nazionale. Tra queste vi sono:
- Imprese di produzione industriale manifatturiera
- Imprese di distribuzione utenze domestiche
- Imprese di produzione di linea
- Imprese d’artigianato edilizio e affini
- Cooperative similari a imprese industriali
- Cooperative agricole/zootecniche (solo per contratti a tempo indeterminato)
Visto l’attuale scenario economico le aziende con più di 15 dipendenti possono usufruire della cassa integrazione straordinaria, legata principalmente a crisi di grande rilevanza settoriale e/o territoriale. La cassa integrazione in deroga, invece, è un ammortizzatore sociale che spetta a coloro che non hanno accesso alla cassa integrazione ordinaria in caso di eventi temporanei non dipendenti dalle volontà aziendali.
Dalla durata di 9 settimane e con retribuzione all’80% erogata dall’INPS, questo ammortizzatore sociale è rivolto a:
- PMI
- Piccoli commercianti e artigiani
- Piccoli coltivatori diretti
- Cooperative sociali a contratto subordinato
La cassa integrazione in deroga non può durare più di 12 mesi, mentre può essere attivata anche in caso di conversione e riorganizzazione aziendale.
Come si richiede la cassa integrazione 2020?
Prerogativa delle aziende, la domanda di cassa integrazione 2020 va presentata all’INPS dai titolari aziendali entro 20 giorni dalla riduzione/sospensione dell’attività lavorativa. Alla richiesta vanno allegati:
- Verbale d’accordo sindacale
- Elenco dei dipendenti che avranno diritto al trattamento
Le modalità variano a seconda del volume territoriale: per aziende con produzione in crisi in un unica regione o provincia autonoma, va presentata sulla piattaforma online INPS Digiweb o alla regione col metodo IG/15 deroga; per aziende in crisi in più regioni o province autonome, va presentata al Ministero di Lavoro e Politiche Sociali.
Per la cassa integrazione in deroga, la domanda va invece inviata all’INPS entro il 31 agosto 2020 con causale Covid-19 nazionale. E’ disponibile per quelle aziende con inquadramento previdenziale che non comprenda cassa integrazione ordinaria, Fondo d’Integrazione Salariale o fondi bilaterali. In questo caso, la domanda non prevede verbale d’accordo ma è richiesta un’informativa al sindacato con eventuale consultazione, non vincolante, da esaurire entro 3 giorni.
Obblighi del lavoratore in cassa integrazione OggiÂ
Per il lavoratore, il mantenimento dell’indennità è legato alla sua partecipazione alle politiche attive: sarà tenuto a frequentare corsi regionali di formazione e riqualificazione e seguire le disposizioni del suo centro per l’impiego; eccetto casi in cui le sedi siano distanti oltre 50 chilometri e 80 minuti di viaggio con mezzi pubblici dalla residenza del lavoratore, è prevista la decadenza dell’indennità pagata dall’INPS, previa specifica comunicazione.
Come richiesto dai sindacati, specie da Annamaria Furlan della CISL, non è previsto alcun onere finanziario a carico del lavoratore. Durante il periodo di cassa integrazione in deroga è comunque possibile svolgere prestazioni lavorative accessorie, purchè non si superi il limite di 3,000 euro di guadagno annuale.
Conclusioni
Comprendendo nel dettaglio come richiedere e avere la cassa integrazione 2020 si può finalmente capire in quali casi se ne può aver diritto. Le procedure di richiesta saranno prerogativa dei datori di lavoro, ma saranno poi i dipendenti a beneficiarne, previo rispetto degli obblighi previsti dalla legge, che possono consistere in molti casi in valide opportunità d’aggiornamento e formazione.
Le misure unite di d.l. 8/2020 e Decreto Cura Italia sono mirate a rafforzare provvedimenti di cassa integrazione ordinaria, straordinaria e in deroga, specialmente per PMI e ogni altra azienda pesantemente colpita dagli effetti del Coronavirus, sentiti in ogni aspetto economico e sociale nazionale.
A conti fatti, quella del governo si identifica come un’efficiente soluzione sul medio periodo, che assieme a sospensione di rate di mutui e agevolazioni fiscali per aziende, lavoratori autonomi e dipendenti, costituisce misure d’emergenza con l’obiettivo principale di ripristinare, il prima possibile, il regolare stato dell’economia italiana.
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