La professione di farmacista richiede un percorso formativo abbastanza lungo ed impegnativo, anche se i sacrifici possono essere, successivamente, ampiamente ripagati. L’ accesso ad una farmacia, al consiglio ed al parere del farmacista sono diventate operazioni molto frequenti da parte di molti di noi, in considerazione delle tempistiche richieste per accedere al medico di base, o specialista. Il primo parere è, quindi, quello del farmacista che è divenuto un professionista e consulente per il paziente/cliente su diverse patologie e problematiche di salute.
Vediamo come si può diventare farmacista, e che prospettive di guadagno possono esserci.
Il percorso di studi e formativo per diventare un farmacista
Vi sono due corsi di laurea che consentono di accedere alla professione di farmacista: parliamo del corso di laurea in Farmacia, e quello in Chimica e tecnologie farmaceutiche.
Il corso di laurea in Farmacia permette di conseguire le conoscenze scientifiche e professionali per poter distribuire, gestire e conservare un prodotto farmaceutico. Considerando l’ evoluzione delle competenze del farmacista, troviamo il professionista impegnato anche in attività di informazione ed educazione sanitaria. Il corso di laurea offre una formazione e preparazione completa per l’ esercizio della professione.
Il corso di laurea in Chimica e tecnologie farmaceutiche è una valida alternativa, come corso di studi, per diventare farmacisti. Nel corso degli anni di studio, si acquisiscono competenze di ricerca di laboratorio, controllo e produzione dei farmaci e dei prodotti da farmacia.
Il corso di laurea magistrale in Farmacia ha durata quinquennale, parimenti al corso di laurea in Chimica e tecnologie farmaceutiche.
Per divenire farmacista occorre, poi, svolgere un’ attività di tirocinio al fine di accedere all’ esame di Stato abilitante. Il tirocinio ha una durata di sei mesi, e si svolge presso una farmacia aperta al pubblico, o presso una delle farmacie ospedaliere. È possibile svolgere il tirocinio anche presso un’ impresa farmaceutica (questo solo per una parte del tirocinio).
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Ricordiamo che l’ attività di tirocinio si svolge durante il percorso di studi in Università.
Una volta conclusosi con profitto il corso di studi, e svolto il tirocinio positivamente, ci si prepara a superare l’ esame di Stato per l’ abilitazione alla professione.
L’ esame di Stato viene bandito ogni anno, e vi sono due sessioni (i dettagli relativi vengono forniti dal MIUR e pubblicati in Gazzetta ufficiale).
Lo svolgimento dell’ esame prevede il superamento di una prova scritta (tre tracce proposte) che riguarda principalmente chimica farmaceutica, o tecnica farmaceutica. Questa prova ha una durata massima di sei ore.
A seguire vi sono tre prove pratiche che riguardano il riconoscimento dei farmaci, il saper riconoscere la purezza di due farmaci (massimo otto ore). Si prevede poi il sapere dosare un farmaco (tempo massimo otto ore), e la spedizione di una ricetta (il tempo per la prova viene determinato dalla Commissione d’ esame).
Al termine, vi è una prova orale che tende ad accertare la preparazione professionale e culturale del futuro farmacista.
Superate con successo tutte le prove previste, si provvede ad iscriversi all’ Albo che è requisito tassativo per l’ esercizio della professione di farmacista.
Guadagno e svolgimento della professione
L’ esercizio della professione può svolgersi sia presso farmacie già operative, come dipendente, sia con una propria farmacia, o presso le farmacie ospedaliere (accesso con concorso pubblico).
Ma quanto è possibile guadagnare esercitando la professione?
Sicuramente, un farmacista titolare della propria farmacia tende a guadagnare cifre abbastanza importanti, mentre le cose differiscono operando come farmacista dipendente.
Sembrerà strano ma il tema del salario dei farmacisti è spesso oggetto di dibattito nelle cronache, anche perché i dati elaborati dall’ Agenzie delle Entrate, con gli studi di settore, tendono a rivelare cifre importanti specie per i titolari.
La gestione di una farmacia si adegua alle novità legislative nazionali, infatti il Ddl Concorrenza permette, ora, alle società di capitali di divenire titolari di farmacie (con il numero massimo di quattro per ogni provincia).
La novità è importante, anche se il rischio è quello di favorire il profitto delle società a discapito dell’ attività professionale del farmacista: si potrebbe tendere a far prevalere il fattore economico rispetto a quello di consulente del farmaco/salute del cliente.
Ricordiamo, poi, come il dibattito sul guadagno delle farmacie si sovrappone, talvolta, alle lobby farmaceutiche, ma occorre distinguere e non creare confusione.
I dati relativi ai guadagni possono essere desunti dagli studi di settore.
Se consideriamo i redditi di una farmacia di medie dimensioni, nella sua visione come impresa, i guadagni annuali raggiungono la cifra media di Eur 125000,00 lordi. Questo dato non deve far pensare al guadagno di un singolo farmacista, le situazioni cambiano da caso, a caso.
Se poi pensiamo al guadagno di una farmacia, occorre tenere conto che dovranno essere dedotte le imposte e tasse dovute annualmente al Fisco, e la rimanenza andrà ripartita tra i soci dell’ impresa “farmacia”.
Differenze vi sono, poi, se guardiamo alla distribuzione territoriale delle farmacie. Se solo pensiamo a città come Roma, o Milano, ed i piccoli comuni italiani, i guadagni di una farmacia differiscono tra loro notevolmente.
Consideriamo il dato relativo ad un farmacista come singolo dipendente, o titolare, e non come impresa.
La retribuzione di un farmacista titolare dipende da caso, a caso, e da molti fattori, come ad esempio l’ afflusso clienti, e la buona gestione nella farmacia.
Il guadagno di un titolare di farmacia può variare, ed oscillare tra Eur 6000,00 ed Eur 8000,00 mensili. Le cifre possono essere più importanti se consideriamo il guadagno di un titolare ubicata nel centro di Milano. Se torniamo a considerare, invece, al fatturato di una farmacia, possiamo considerare cifre stimate attorno ad Eur 1,5 milioni (stime).
Il guadagno di una farmacia proviene, prevalentemente, dalla vendita di farmaci con l’ obbligo di ricetta. Interviene, poi, per la differenza, oggi in aumento, la vendita di farmaci senza ricetta, o prodotti commerciali, di bellezza, integratori, etc.
Un farmacista dipendente guadagna, come lavoratore uno stipendio che viene calcolato secondo il Contratto collettivo nazionale. Possiamo stimare, per un dipendente, un salario che oscilla tra Eur 1200,00 ed Eur 1500,00.
Il lavoratore dipendente trova, nel proprio salario, tutte quelle voci che ritrova un dipendente per lo svolgimento di turni notturni, festivi, ed indennità contrattuali. Se consideriamo questi elementi, lo stipendio come farmacista dipendente può arrivare a toccare una cifra attorno ad Eur 1800,00.
Considerando lo stipendio medio di un farmacista ospedaliero, occorre considerare le basi salariali di un dipendente pubblico, ed il contratto pubblico applicato.
Le cifre citate possono sembrare elevate, ma occorre considerare anche l’ impegno, il percorso di studi, ed i sacrifici durante gli anni. Considerando questi elementi, possiamo dire che esistono sì per un farmacista buone opportunità di guadagno, ma le cose possono cambiare da città, a città, da farmacia a farmacia etc.